Global Services: per Emc un ruolo importante

Non cambierà pelle diventando un’azienda di servizi; Emc è e rimane un’azienda tecnologica. Tuttavia, i servizi generano circa il 25-30% del fatturato complessivo e sono proposti attraverso una struttura organizzata, trasversale a tutte le business unit. In Italia, a guidare l’organizzazione Global Services è Lorenzo Lumassi.

Pubblicato il 19 Mag 2011

Un primo trimestre da record quello di Emc, che nei primi mesi dell’anno fa registrare un +18% di ricavi (rispetto allo stesso periodo del 2010) e un utile netto pari a 477,1 milioni di dollari, in aumento del 28% anno su anno. “Con prodotti e servizi all’avanguardia nel mercato della virtualizzazione e della gestione delle informazioni, oltre ad un solido ecosistema di partner, siamo esattamente al centro di due tra i trend più hot dell’It: il cloud computing e i big data”, ha commentato Joe Tucci, Chairman e Ceo di Emc.
“Pur non avendo intenzione di diventare una società di servizi, è evidente che Emc non è più la società riconducibile alla sola proposta di soluzioni storage”, ha esordito Lorenzo Lumassi, direttore dell’organizzazione Global Services di Emc, nel corso di un recente incontro riservato alla stampa nel quale è emerso che “meno del 40% del fatturato della multinazionale è legato allo storage; più del 60% viene da software e servizi”.
E in quest’ultima area, la struttura di Global Services ha come obiettivo fornire alle imprese un sostegno strategico (di tipo consulenziale, tecnico, di gestione e supporto, fornitura di servizi professionali pre e post vendita e di assistenza) in tutte le aree di business e di proposta dell’azienda. Aree che, grazie ad una lunga serie di acquisizioni, si sono sempre più allargate e che, oggi, risultano essere delle vere e proprie business unit aziendali: information security (con l’acquisizione di Rsa); content management (Documentum); data protection (DataDomain), fino alla divisione dedicata alla business intelligence e data warehouse (a seguito dell’acquisizione di Greenplum). A queste andrebbe aggiunta anche VMware che, pur essendo una società a sé stante, è controllata per l’80% da Emc, e la recente VCE, derivante dall’alleanza tra VMware, Emc e Cisco.
L’organizzazione guidata da Lumassi è trasversale a tutte le business unit e interviene con servizi di tipo consulenziale (attraverso una realtà chiamata Emc Consulting), tecnico (integrazione e implementazioni tecnologiche) e gestito (gestione remota – data management, storage, backup – erogati secondo Sla e Kpi definiti in accordo diretto con le aziende clienti).
“A fianco di questi servizi – aggiunge Lumassi – esistono tutta una serie di attività di supporto alla pre-vendita (consulenza infrastrutturale, progettazione e analisi, personalizzazione, ecc.) e post-vendita (managed services, mantenimento, supporto da remoto, ecc.). In un modello di go-to-market, però, dove il ruolo dei partner è importantissimo. Il nostro approccio è di tipo diretto solo sulle large enterprise. Il mercato delle medie e piccole aziende viene gestito direttamente e in autonomia dai partner (con i dovuti servizi di supporto che un big vendor deve garantire)”.
Ribadendo che Emc è e rimarrà un’azienda che fornisce soluzioni tecnologiche, Lumassi evidenzia comunque i numeri di tutto rispetto dell’offerta legata ai servizi: “la struttura di Global Services genera il 25-30% del fatturato complessivo di Emc – conclude Lumassi -. Di questi, il 20% proviene dai servizi di consulenza, il 40% dai servizi tecnologici (integrazione, implementazione, ecc.) e il restante 40% dai managed services”.
Area quest’ultima, verso cui si sono indirizzati gli investimenti maggiori dello scorso anno, anche in Italia.

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