Assinform semestre 2016: l’Information Technology torna a crescere

I dati Assinform relativi al primo semestre del 2016 evidenziano una tendenza di incremento della spesa che ci si aspetta sarà consolidata a fine anno. Iniziano a essere significativi gli investimenti relativi a IoT e cloud che promuovono la crescita di segmenti più tradizionali e quindi concorrono a rendere il mercato Ict anticiclico rispetto all’andamento dell’economia

Pubblicato il 14 Nov 2016

MILANO – La portata della rivoluzione tecnologica non si percepisce pienamente dal timido +1,2% realizzato dal mercato Ict nel primo semestre di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2015; l’indice è invece interessante, in quanto tende a consolidare la tendenza di crescita del settore e a caratterizzarlo come comparto anticiclico, anche se non è certo abbastanza. “L’importanza del fenomeno che sta obbligando le imprese a rivedere i propri modelli di business si legge in quelle crescite a doppia cifra che riguardano le componenti di investimento più legate all’innovazione di processi, servizi, prodotti”, questa la riflessione di Agostino Santoni, Presidente di Assinform che ha sottolineato: “Attenzione particolare meritano l’IoT e il cloud. L’IoT è quanto di più potente ci possa essere per innestare le potenzialità del digitale in quelle degli altri settori chiave del madre in Italy, innovandone prodotti, servizi e filiere.

Da sinistra: Giancarlo Capitani, presidente di NetConsulting cube e Agostino Santoni, Presidente di Assinform

E questo mentre i servizi di data center e cloud computing danno conto di mutazioni importanti sia sul fronte della domanda, per la facilità di accesso a capacità Ict senza investire in immobilizzazioni, sia su quello dell’offerta, ove l’accento si va spostando sulla capacità di fornire funzionalità anziché asset”.

Cinque tendenze per un mercato in evoluzione

Sono cinque le principali evidenze che si traggono dai dati presentati.
In primo luogo, “il ritorno alla crescita del valore generato dalla vendita di server – ha spiegato Giancarlo Capitani, presidente di NetConsulting cube – riconducibile sia a un fenomeno di sostituzione, sia alla commercializzazione di configurazioni di server che si avvicinano a mainframe e la costruzione di nuovi data center, soprattutto in Lombardia”.
Per quanto riguarda, invece, i tablet, si è registrato un fenomeno di saturazione relativa del mercato consumer, mentre si sta aprendo quello enterprise in quanto le aziende iniziano ad apprezzare i modelli più innovativi.

Andamento del mercato digitale in Italia per semestre 1°H 2014 – 1°H 2016
Fonte: Assinform/ NetConsulting cube, Ottobre 2016

“L’intero comparto software – ha continuato Capitani – ha riportato un +4,8% ma il dato tiene conto del decremento del software di sistema, condizionato dalle minori vendite di pc, e del calo del middleware dovuto al passaggio in cloud. Nel software applicativo, invece, si vede il nuovo che avanza: questo segmento cresce proprio grazie a IoT (+16,4%) e alle piattaforme Web (+15.2%)”. In riferimento ai servizi per data center e al cloud, che nel primo semestre dell’anno hanno generato oltre un miliardo e mezzo di euro (+18,8%), è stato riscontrato che le aziende implementano progetti che hanno sempre più una valenza strategica, piuttosto che opportunistica.
Infine, è stato sottolineato come continui a crescere il segmento degli smartphone: ci si aspetta che in tutto il 2016 saranno vendute 15 milioni di unità, il che è dovuto alla sostituzione di device meno evoluti perché si fa un utilizzo sempre più “a valore” di questi strumenti. Basti pensare che il traffico dati nel primo semestre ha generato il 52,7% di revenue rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, nonostante le forti riduzioni di tariffe…
I fenomeni appena accennati concorrono a realizzare quel +3,2% che riguarda l’incremento del mercato It, al netto del mondo Tlc.
Tali trend permettono di stimare un risultato in crescita anche per la chiusura dell’anno rispetto al 2015. Si prevede un incremento del valore di spesa forse un poco inferiore di quello del primo semestre (per motivi soprattutto legati allo scenario politico ed economico più generale) ma che comunque si assesterà globalmente sul +1,3%.

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