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Quantum computing, la “fase dell’attenzione informata”



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L’adozione del quantum computing avanza tra sperimentazioni, primi progetti e un aumento della consapevolezza. Le differenze tra settori, limiti attuali e passi necessari per costruire un ecosistema maturo nell’analisi degli Osservatori del Politecnico di Milano

Pubblicato il 8 dic 2025



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La reale adozione del quantum computing da parte delle imprese non può essere misurata solo attraverso gli annunci dei grandi vendor, ma soprattutto attraverso la maturità con cui le aziende end-user valutano le tecnologie, costruiscono competenze e avviano sperimentazioni concrete.

È il quadro delineato da Valeria Portale, Direttrice dell’Osservatorio Quantum Computing & Communication del Politecnico di Milano, nel corso del convegno Quantum Shift: the future starts now. Il suo intervento offre una lettura chiara delle dinamiche di mercato: molta attenzione, numeri crescenti di progetti, ma anche grandi disparità tra settori e un percorso di adozione che rimane ancora all’inizio.

Attenzione crescente, ma il passaggio a progetti strutturati è ancora raro

Portale chiarisce immediatamente il punto centrale: la narrativa sulla crescita esponenziale dell’interesse verso il quantum computing ha un fondamento reale, ma non coincide ancora con un’adozione capillare. Più imprese si informano, più team di innovazione chiedono di comprendere applicazioni e limitazioni, ma i progetti operativi sono ancora una minoranza. «L’interesse è molto più grande rispetto al numero di iniziative attive», afferma, evidenziando una distanza tra consapevolezza e sperimentazione.

La crescita delle sperimentazioni, tuttavia, è misurabile. Portale fa riferimento agli annunci internazionali che, nell’ultimo anno, hanno superato quota 300. Il dato non indica che il mercato sia maturo, ma che molte aziende stanno esplorando il settore con maggiore sistematicità. I progetti riguardano principalmente prototipi, proof-of-concept, attività di ricerca applicata e valutazioni preliminari di fattibilità. È una fase che richiede risorse, competenze e soprattutto aspettative realistiche.

Settori diversi, approcci differenti: finanza, farmaceutico, energia e manifattura

Uno degli aspetti più interessanti dell’intervento riguarda la varietà dei settori coinvolti. Portale sottolinea che l’adozione del quantum computing non procede in modo uniforme. Alcuni comparti sperimentano in anticipo perché dispongono di problemi computazionali complessi e di team di ricerca consolidati.

La finanza è uno dei settori più attivi, spinta da esigenze di ottimizzazione, analisi dei rischi e sviluppo di modelli più sofisticati. Il farmaceutico esplora la tecnologia per accelerare attività legate a simulazioni molecolari, modellazione avanzata e scoperta di nuove molecole. Il settore energia guarda alle ottimizzazioni dei processi di rete, alle simulazioni di materiali e alla ricerca di soluzioni che migliorino efficienza e resilienza. L’industria manifatturiera, infine, si concentra su problemi di ottimizzazione logistica, supply chain e progettazione avanzata.

L’approccio delle imprese varia anche in funzione della maturità interna: alcune hanno team dedicati, altre affidano le sperimentazioni a partner tecnologici o centri di ricerca. Il quadro che emerge dalla trascrizione suggerisce un mercato che sta cercando di comprendere che cosa significhi, in termini pratici, prepararsi all’arrivo di tecnologie ancora immature ma potenzialmente trasformative.

Il ruolo degli annunci: tra hype, segnali di mercato e realismo tecnologico

Portale affronta un tema spesso trascurato nel dibattito pubblico: il peso degli annunci nella percezione dell’ecosistema. Se da un lato sono indicatori interessanti della direzione in cui si muovono le imprese, dall’altro rischiano di alimentare aspettative eccessive. La direttrice sottolinea che «annuncio non significa adozione» e che molte comunicazioni riguardano l’avvio di collaborazioni preliminari, la creazione di team di studio o l’esplorazione di casi d’uso ancora lontani dalla produzione.

Questa distinzione è fondamentale per una lettura giornalistica equilibrata del settore. Gli annunci contribuiscono a misurare la crescita dell’attenzione, ma non sono sinonimo di ritorni economici o di implementazioni operative. Portale insiste sul fatto che l’adozione richiede tempo, metodo e una conoscenza profonda dei limiti attuali della tecnologia.

La consapevolezza come primo indicatore di maturità

Un elemento ricorrente nel discorso riguarda la consapevolezza. Le imprese più avanzate non sono necessariamente quelle che hanno investito di più, ma quelle che hanno acquisito una comprensione realistica delle potenzialità e dei limiti del quantum computing. Portale osserva che sta emergendo un atteggiamento più maturo, in cui molte aziende iniziano a distinguere tra ciò che può essere fatto oggi e ciò che potrà essere fatto domani.

Il salto culturale evidenziato è significativo. Portale descrive un percorso in cui l’interesse iniziale, spesso guidato dalla curiosità verso un tema molto discusso, sta lasciando spazio a valutazioni più rigorose. Per molte organizzazioni, l’obiettivo non è “avere un progetto quantistico” ma capire quali problemi presentano caratteristiche quantisticamente rilevanti e quali no. È un passaggio che prepara le basi per un ecosistema più solido.

Le differenze tra mercato internazionale e mercato italiano

Portale dedica una parte specifica dell’intervento alla situazione italiana, sottolineando una crescita che, pur essendo visibile, risulta meno avanzata rispetto ai mercati più maturi. Il numero di progetti attivi nel Paese cresce, ma rimane inferiore a quello delle grandi economie che hanno da anni avviato programmi strutturati.

Dalla trascrizione emerge un punto importante: l’Italia mostra oggi un interesse molto alto, accompagnato da una volontà crescente di comprendere dove la tecnologia potrà portare valore. Tuttavia, la presenza di progettualità avanzate è ancora limitata. Il ritardo non riguarda la qualità delle competenze, ma la dimensione complessiva degli investimenti e la capacità di trasformare iniziative sperimentali in programmi operativi.

Il quadro descritto da Portale è coerente con quanto mostrato nelle altre sessioni del convegno: il Paese sta rafforzando la sua rete di infrastrutture e competenze, ma si trova ancora nella fase in cui l’adozione passa più dalla costruzione di cultura e capacità progettuale che dall’implementazione di casi d’uso industriali.

Competenze interne e partnership esterne: due leve complementari

Uno dei temi chiave dell’intervento è il ruolo delle competenze. La direttrice spiega che le imprese che stanno procedendo in modo più efficace sono quelle che hanno compreso l’importanza di costruire competenze interne, anche minime, prima di affidarsi ai fornitori. Questa scelta permette di valutare con maggiore lucidità le proposte tecnologiche e di individuare i casi d’uso più adatti.

Portale non nega il ruolo fondamentale delle partnership, anzi riconosce che molte imprese si affidano a collaborazioni con università, startup, centri di ricerca o grandi vendor per avviare le prime sperimentazioni. La combinazione tra competenze interne e collaborazione esterna rappresenta uno degli elementi più solidi del processo di adozione. È un equilibrio che permette di evitare sia il rischio di dipendere totalmente dai fornitori sia quello di costruire strutture interne che non trovano sbocchi operativi.

Cosa significa essere pronti per il quantum computing?

Portale introduce una riflessione che sintetizza la complessità del momento: cosa significa, per un’azienda, “essere pronta” per il quantum computing? La risposta non riguarda la disponibilità di hardware, ma la capacità di valutare problemi, dati e processi che potrebbero beneficiare di un approccio quantistico.

Le imprese più consapevoli non cercano una soluzione immediata, ma iniziano a costruire una governance dell’innovazione che possa integrare elementi quantistici quando la tecnologia sarà matura. Significa investire in formazione, comprendere la natura dei problemi, collaborare con centri di ricerca e osservare da vicino le roadmap dei vendor.

Un ecosistema che si prepara a una trasformazione di lungo periodo

Dalle parole di Portale emerge un quadro realistico ma ottimista. Il mercato non è ancora pronto a una diffusione su larga scala, ma sta maturando. Le aziende non cercano più solo conferme tecnologiche, ma prove di valore, casi d’uso credibili, percorsi formativi affidabili. È un’evoluzione che segna l’inizio di una fase nuova: la fase dell’attenzione informata. L’adozione del quantum computing rimane una sfida complessa, che richiede continuità, investimenti e capacità di distinguere tra hype e possibilità reali.

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