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L’esigenza di una regia centralizzata e ottimizzata
ORI Martin è uno dei principali gruppi siderurgici europei, con una lunga esperienza nella produzione di acciai destinati a settori come l’automotive, la bulloneria, la meccanica e le costruzioni. Per potenziare la continuità operativa a livello di infrastrutture e processi, il Gruppo ha intrapreso un processo di reingegnerizzazione in ottica multicountry per garantire una piena integrazione tra tutti i reparti e tutte le realtà del Gruppo. Gli obiettivi erano diversi: favorire una gestione armonizzata lungo l’intera filiera, migliorare il governo dei dati, promuovere la sostenibilità a livello gestionale, produttivo e logistico e garantire un’aderenza normativa impeccabile.
“ORI Martin da sempre persegue quattro linee direttive fondamentali – spiega Danilo Duina, CIO del Gruppo ORI Martin -: diversificazione, innovazione, sostenibilità e ricerca. La chiave del nostro successo risiede nella nostra capacità di individuare nicchie qualitative, con una specializzazione in materiali e componenti altamente ricercati. L’eccellenza della produzione e del servizio dipendono dall’interazione tra tutti i player della nostra filiera”.
Tecnologia Cisco come elemento fondamentale della trasformazione
Come partner tecnologico del progetto, ORI Martin sceglie Fasternet (ora Personal Data) per la sua expertise nel supportare l’integrazione delle tecnologie avanzate e nella gestione dei processi critici, configurando soluzioni su misura, attraverso una transizione fluida senza interruzioni operative. A seguito dell’assessment, viene scelta adottato una soluzione tecnologica avanzata su infrastruttura Cisco, garantendo così non solo la gestione integrata della value chain, ma anche un sistema sicuro e scalabile per la gestione dei dati e la sicurezza informatica di tutto il Gruppo.
Obiettivi del progetto: un’integrazione ottimale
Il primo obiettivo del progetto era garantire una piena integrazione tra tutti i reparti e le realtà del Gruppo, favorendo una gestione armonizzata lungo l’intera filiera. Il secondo obiettivo era ottimizzare le operazioni, migliorare il governo dei dati e promuovere la sostenibilità a livello gestionale e produttivo. Con l’infrastruttura Cisco implementata da Personal Data, ORI Martin ha messo al sicuro tutte le informazioni aziendali, garantendo la massima protezione e riducendo il rischio di interruzioni nei processi produttivi.
“Avevamo bisogno di un modello strutturato per supportare le transizioni tecnologiche e organizzative, minimizzando le interruzioni e massimizzando l’efficienza operativa – prosegue Duina -. Questo equilibrio tra protezione delle infrastrutture e agilità innovativa è stato fondamentale per mantenere produttività e qualità del servizio, massimizzando la nostra continuità operativa a livello internazionale”.
Un progetto in 4 fasi e a 4 mani
Il percorso di trasformazione digitale di Ori Martin è avvenuto in 4 fasi:
- Assessment
- Implementazione
- Change Management
- Fine Tuning
Un aspetto fondamentale del progetto è stato la formazione del personale, attraverso un programma di training mirato che ha permesso ai dipendenti di acquisire competenze specifiche per utilizzare efficacemente le nuove tecnologie. Questa formazione ha garantito che il personale fosse pienamente preparato ad affrontare le sfide del nuovo contesto operativo.
Questo passaggio viene spesso trascurato: in questo caso, avendo posto il change management tra le fasi fondamentali del lavoro, il tema non solo non è stato tralasciato ma ha contribuito al successo del progetto.
Sviluppo del progetto e risultati ottenuti
Attraverso la creazione di un’unica cabina di regia centralizzata, ORI Martin ha ottimizzato tutte le funzioni aziendali, migliorando la sicurezza, l’efficienza operativa e la tracciabilità delle informazioni. Questo approccio ha portato a un miglioramento significativo nella gestione delle risorse e nella capacità di rispondere alle esigenze del mercato globale in tempo reale, azionando un modello architetturale e di business resiliente e proiettato al futuro.
“Grazie a un approccio strategico e a una collaborazione sinergica con Personal Data, abbiamo raggiunto una visibilità senza precedenti sui nostri processi aziendali, dimostrando come l’innovazione tecnologica possa essere un motore di crescita e competitività – afferma Duina. Oggi possiamo offrire un servizio clienti di qualità superiore e ottimizzare tutti gli aspetti di efficienza energetica, che nel nostro settore sono basilari. Il progetto ci ha permesso di cambiare radicalmente il nostro modo di operare, rendendoci più resilienti e competitivi in chiave globale”.
Una filosofia vincente
“Essere stati chiamati a collaborare in un progetto così ambizioso per gli obbiettivi che si prefiggeva, ma anche motivante per le sfide sia di collaborazione che tecnologiche che avrebbe sicuramente implicato, è stato per noi di Fasternet (ora Personal Data) motivo di orgoglio”, asserisce Fabio Milan, Project Manager incaricato dei lavori. E in effetti il risultato si è ottenuto non solo applicando nel modo migliore le tecnologie disponibili, ma anche lavorando a stretto contatto con il personale di Ori Martin e riscontrando quotidianamente l’accrescersi della stima reciproca, coscienti di stare cooperando per un obbiettivo comune. “Quando il personale tipicamente IT entra in un plant produttivo, anche se è padrone della tecnologia, deve dapprima conquistarsi la fiducia del mondo OT, di chi cioè da sempre governa gli ambienti di produzione e deve garantirne la continuità”, prosegue Milan, “e questo aspetto ha costituito in Ori Martin la base per poter proseguire con successo nei lavori”. La tanto decantata “resilienza del mondo OT”, infatti, rischia di non trovare applicazione, se prima non si addiviene ad una base comune, se non si concerta un modus operandi che soddisfi tutti e se, soprattutto, i risultati della sua applicazione non si rivelano efficaci per chi poi dovrà continuare a lavorare in produzione. Altrimenti termini come segmentazione, OT monitoring o layer 2 NAT, solo per citarne alcuni, rischiano di indicare soluzioni tecnologiche valide, ma inapplicabili.”