Oracle tra Industria 4.0 e automazione: servono dati e machine learning

Luisella Giani, EMEA Director Industry Transformation Team in Oracle, e Simone Marchetti, Sales Development Manager Digital Supply Chain Solutions di Oracle Italia, spiegano qual è il rapporto che sempre di più lega la società con i player del mondo dell’automazione. Tutto si gioca sui dati.

Pubblicato il 17 Giu 2019

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Oracle e il mondo dell’automazione industriale hanno molto da dirsi.
Ne è convinta Luisella Giani, EMEA Director Industry Transformation Team in Oracle, che sottolinea come la società stia facendo molte attività in quella grande “buzzword” dell’Industria 4.0
“Non si tratta solo di connettere tutte le parti della supply chain, dalla logistica al finance alla produzione, vale a dire tutti quegli aspetti del manifatturiero che erano prima gestiti in silos. Oggi, nell’era dei dati e alle tecnologie data driven, sta prendendo vita un vero e proprio ecosistema che va a includere tutti i fornitori”.
A questo ecosistema, Oracle offre tutta l’infrastruttura in cloud, il database oltre a prodotti nativamente integrati.
“Con le nostre soluzioni – spiega – consentiamo l’integrazione dei dati a tutti i livelli, incluso tutto quanto arriva dal mondo dei sensori, dal mondo della computer vision, da quello della simulazione, dai digital twin, fino ad arrivare anche all’intelligenza artificiale”.

Il Machine Learning a supporto dell’automazione

Il punto, sul quale Giani pone l’accento, è che lavorare sui dati non strutturati, storici e provenienti da fonti eterogenee, richiede poi uno “strato” di machine learning, che supporti un livello più spinto di automazione.
Un esempio concreto di come tutto questo si possa poi tradurre a livello di shop floor è un’applicazione sviluppata in collaborazione con Omron: “È stato sviluppato un cobot, un robot collaborativo che opera con l’assistenza di un operatore umano, in grado di muoversi anche in autonomia ed eseguire attività molto sofisticate, come la selezione di specifici oggetti, grazie all’integrazione di computer visione e sensori.  Soprattutto, ed è questo l’aspetto più interessante di questa tipologia di progetti, è che il robot con il tempo può letteralmente imparare ad eseguire attività nuove e diverse, aumentando la sua interazione con i processi di fabbrica”.
L’aspetto più interessante di tutto quanto raccontato da Giani è che non si sta parlando di un futuro là da venire. “Le aziende sono pronte. Mi sono stupita del fatto che molte PMI abbiano già adottato e continuino ad adottare tanto IoT e stiano implementando progetti di Machine Learning. C’è forse una difficoltà a comunicare questi progetti, ma in realtà ci sono e sono già molto concreti”.

In questo video, realizzato in occasione di SPS IPC Drives, Luisella Giani e Simone Marchetti, Sales Development Manager Digital Supply Chain Solutions di Oracle Italia, raccontano questa visione. 

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