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Il virtual twin per superare le sfide del 2024

Dassault Systèmes racconta bilanci e strategie a cavallo del nuovo anno: il gemello virtuale potrà supportare le imprese nella progettazione di sistemi complessi, accelerando il time-to-market, accorciando i tempi di prototipazione e contribuendo alla sostenibilità di prodotti e processi

Pubblicato il 26 Gen 2024

Immagine di MangKangMangMee su Shutterstock

Mentre il 2023 ha da poco chiuso i battenti, per Dassault Systèmes, multinazionale francese specializzata in soluzioni di progettazione 3D, Product Lifecycle Management e virtual twin, è tempo di tirare le fila, ma soprattutto di guardare avanti.

Duettano su bilanci e previsioni Umberto Arcangeli, amministratore delegato italiano, insieme a Chiara Bogo, direttore Strategy & Marketing per l’area EuroMed, che include il Sud Europa, i Paesi adriatici, Israele, alcune regioni medio-orientali e dell’Asia Centrale.

I settori e le principali sfide del 2023

“La principale necessità per le aziende, indipendentemente dal settore – dichiara Bogo – è gestire la complessità crescente. Simulare sistemi complessi in ambiente virtuale, con la possibilità di valutare soluzioni alternative, offre un supporto per superare la sfida”.

Le imprese manifatturiere, ad esempio, vogliono avere una visibilità completa sull’intera rete logistica e di fornitura: non è più possibile guardare solo alle operations interne, ma bisogna allargare la vista sulla supply chain. Come spiega Bogo, la piattaforma 3DEXPERIENCE (3DX) punta proprio a rispondere alle nuove esigenze, offrendo in tempo reale una visione olistica delle attività e dell’ecosistema aziendale, all’interno di un unico ambiente collaborativo.

“Dal settore Automotive all’Aerospace fino all’Home & Lifestyle – sottolinea Bogo – il problema delle aziende è accorciare il time-to-market e i cicli di prototipazione, per soddisfare le aspettative dei clienti. In qualsiasi caso è il virtual twin a fare la differenza”.

Anche nel settore delle costruzioni, si evidenzia la necessità di recuperare margini di efficienza accelerando i tempi di consegna. “Qui – interviene Arcangeli – la tendenza attuale è affrontare la realizzazione delle grandi opere con un approccio modulare, già ampiamente diffuso nel comparto produttivo. La simulazione permette di pianificare i materiali e le attività, ma anche di capire come convertire la destinazione d’uso degli edifici una volta dismessi”.

“Infine – suggerisce Bogo – altri settori dove rileviamo grande dinamicità sono Energy e Utilities, animati da una forte volontà di evolversi, adottando processi per ridurre le emissioni di CO2 e gli impatti ambientali. I virtual twin rappresentano anche qui uno strumento a supporto delle strategie di trasformazione aziendale”.

Trend tecnologici e mancanza di competenze

Arcangeli prosegue snocciolando i trend tecnologici osservati nel 2023:

  • i sistemi CAD e PLM sono ancora molto richiesti dal mercato;
  • il Digital Manufacturing, prima appannaggio esclusivo delle grandi organizzazioni, si sta aprendo alle PMI;
  • l’approccio MBSE, ovvero l’ingegneria dei sistemi basata su modelli, si va affermando anche fuori dai settori Aerospaziale e Automobilistico, ad esempio nel Machinery;
  • il virtual twin è sempre più utilizzato a livello di prodotto e processo.

L’adozione sul mercato delle nuove tecnologie, però, è ancora in bilico tra fattori di spinta e di freno. “Il PNRR – sostiene Arcangeli – è una grande opportunità, ma la carenza di professionisti con competenze adeguate è ancora una grande sfida. Stiamo investendo oggi sulla nostra workforce del futuro: abbiamo inserito stagisti in tutti gli ambiti, dall’area tecnica al legal, occupandoci della loro formazione; abbiamo stretto collaborazioni con le università per accelerare il processo di specializzazione dei neolaureati o degli studenti prossimi al completamento degli studi”.

L’effervescenza delle PMI e la maturità delle grandi imprese

Eppure, nonostante lo skill-shortage sia un problema sistemico, lo Stivale non pecca di ingegno creativo ed esempi virtuosi. “Lo scorso giugno – sottolinea Bogo – la Commissione Europea ha pubblicato uno studio per valutare l’indice di innovazione dei Paesi membri. L’Italia è stata classificata nella fascia dei “moderati”, ma si è distinta nel segmento delle PMI innovative con punteggi sopra alla media. Dal nostro punto di osservazione, confermiamo la vivacità del settore. Tra i nostri clienti, abbiamo start-up che in pochi anni sono diventate aziende affermate”.

Bogo elenca una serie di esempi. Extreme Analyses Engineering, fondata nel 2015 e specializzata nella simulazione di montagne russe per i parchi divertimento, utilizza la piattaforma di Dassault Systèmes per indirizzare le criticità dei progetti, in un contesto ad alta complessità, che richiede investimenti ingenti, elevato dispendio energetico e un’attenzione particolare verso la sicurezza. Sky Eye Systems, invece, è un’altra ex start-up, fondata nel 2017, che grazie all’impiego di 3DX in cloud, ha eseguito la prototipazione e ottenuto la certificazione per il proprio drone in tempi rapidissimi. Infine Indeco, prima cliente della multinazionale francese e attualmente partner, è un ulteriore caso di successo, attivo nel settore dell’edilizia e dell’architettura con progetti di respiro internazionale.

Se l’ambito delle start-up e delle PMI è particolarmente effervescente, Dassault Systèmes lavora anche con le grandi imprese del calibro di Prysmian, specializzata nella produzione di cavi per Energia e Telecomunicazioni.

Tuttavia, ci sono delle differenze di approccio a seconda delle dimensioni aziendali. “Le PMI – aggiunge Arcangeli – dimostrano interesse per CAD, PLM e strumenti di simulazione con analisi strutturale, approcciando ormai anche il Digital Manufacturing. Le large enterprise invece si trovano a un livello più alto di maturità: guardano quindi al full virtual twin con analisi predittiva, nonché ai sistemi MES (Manufacturing Execution System) e MBSE (Model-based systems engineering). La nostra piattaforma ha il vantaggio di integrare tutte le funzionalità richieste all’interno di un unica soluzione”.

I settori di traino per il 2024 in Italia

Le previsioni di Dassault Systèmes per i futuro sono rosee. Come ribadisce Bogo, il PNRR darà un forte impulso agli investimenti, soprattutto nei settori delle Infrastrutture, con progetti che spaziano dalla manutenzione e ampliamento dell’esistente alla costruzione di nuove opere. “Per gli operatori che hanno la responsabilità di grandi complessi immobiliari e infrastrutturali per l’intero ciclo di vita – evidenzia – non si tratta di agire a livello di singolo intervento. Piuttosto, devono acquisire uno strumento che permetta la visibilità e la gestione dell’intero parco di edifici e strutture. Le soluzioni puntuali sono limitate, mentre il virtual twin permette una visione olistica”.

In Italia, la Space Economy sarà un altro settore di traino per l’anno appena iniziato, anche sulla spinta di Iride, la costellazione satellitare gestita dal nostro Paese all’interno del programma europeo per l’osservazione della Terra.

“Sintetizzando – dichiara Arcangeli – il Manufacturing continuerà a essere il nostro tradizionale settore di riferimento, ma nel 2024 ci focalizzeremo anche su Energy & Utilities nonché Infrastrutture, coprendo l’intero ciclo di vita, dalla costruzione alla manutenzione”.

Sostenibilità come area di punta trasversale

La sostenibilità sarà invece un ulteriore focus per Dassault Systèmes, trasversale a tutti i settori. “Abbiamo già disponibile – commenta Arcangeli – un set di soluzioni che permette ai clienti di sviluppare innovazione sostenibile partendo dalla progettazione, nell’ottica di risparmiare materie prime, ridurre i consumi energetici e promuovere l’utilizzo delle rinnovabili. Attualmente il pacchetto si indirizza alle necessità del Manufacturing, ma l’obiettivo è estendere questi strumenti anche ad altri verticali. Così le aziende potranno salvaguardare l’efficacia dei prodotti e dei processi, rimanendo coerenti con i 17 parametri dello sviluppo sostenibile promossi dall’Agenda 2023 delle Nazioni Unite”.

Il tema infatti è decisamente complesso. “Ogni volta che un’azienda riduce le emissioni carboniche – afferma Bogo – deve verificare che non abbia effetti controproducenti in altre aree. Ci sono grandi dibattiti in corso. Ad esempio, sul packaging alimentare si discute sulla migliore alternativa tra riuso e riciclo. Ad oggi, non ci sono risposte definitive e univoche, ma bisogna simulare scenari sempre più complessi per capire quale soluzione permette il minore impatto, trovando i giusti equilibri”.

In particolare, nelle economie circolari, serve ragionare sull’intero ciclo di vita, considerando le molteplici implicazioni. Come asserisce Bogo, l’impatto ambientale di un prodotto viene deciso all’80% nella fase di ideazione, ad esempio quando si stabilisce se utilizzare materiali riciclabili o se sarà consentito il riuso. “Qui – aggiunge – diventa interessante la possibilità di applicare l’approccio MODSIM (modeling and simulation) che consente di effettuare delle pre-simulazioni per prendere decisioni già nelle fasi iniziali della progettazione”.

La vision sull’intelligenza artificiale

A chiudere le note strategiche dei due manager, è doverosa una battuta sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale all’interno della piattaforma 3DX, anche in vista dei futuri piani di sviluppo tecnologico.

“Parliamo tantissimo di virtual twin – chiarisce Arcangeli – ma non siamo i profeti del Metaverso. Le nostre tecnologie permettono di estrapolare i sistemi dal mondo reale, inserendoli in un ambiente virtuale allo scopo di apportare migliorie. Così è possibile effettuare simulazioni e test alternativi che richiederebbero prototipazioni troppo lunghe e costose in ambiente reale. Certamente, utilizziamo algoritmi di artificial intelligence all’interno dei nostri prodotti. Ad esempio, 3DX sfrutta un motore di ricerca semantico e anche uno morfologico, ovvero in grado di riconoscere le forme”. Tuttavia, come lascia intendere l’amministratore delegato, non è l’AI il focus di comunicazione su cui Dassault Systèmes vuole insistere.

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