Aeronautica Militare: innovatori in gara con l’AIRtificial Intelligence pensando a cittadini, industria ed etica

Nove team in gara nell’hackathon realizzato con Leonardo e con la partnership di Oracle, in una maratona tecnologia presso l’Istituto di Scienze Militari Aeronautiche di Firenze

Pubblicato il 15 Dic 2019

HACKATHON-AIRtificial-Intelligence

Una grande sfida di innovazione alla ricerca di nuove idee e nuove soluzioni per migliorare i processi di manutenzione nel mondo dell’aeronautica e con lo sguardo attento ai vantaggi per i cittadini, per l’industria e al rapporto tra innovazione ed etica. L’Aeronautica Militare Italiana continua il proprio impegno sui temi dell’innovazione digitale con l’iniziativa AIRtificial Intelligence che segue l’hackathon dedicato lo scorso anno alla blockchain (leggi l’articolo sull’iniziativa Airathon) e che conferma l’obiettivo di sostenere lo sviluppo di un ecosistema di innovazione a beneficio del sistema paese. “Con queste iniziative – ha sottolineato il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, generale di squadra aerea Alberto Rosso – si concretizza un dialogo tra forze armate e industria per favorire la ricerca e per sviluppare la conoscenza, nella consapevolezza che tutti dobbiamo affrontare un futuro dove l’innovazione tecnologia e digitale avranno un ruolo sempre più determinante ed è necessario affrontarlo contando sempre di più sulla collaborazione e sul sostegno di giovani talenti, di start-up, di centri di ricerca e delle università”.

Gli obiettivi dell’hackathon: soluzioni innovative per tre diversi 3 use case

AIRtificial Intelligence, nasce dalla collaborazione tra Aeronautica Militare e Leonardo e con la partnership tecnologica di Oracle si è tenuta presso l’Istituto di Scienze Militari Aeronautiche di Firenze in una due giorni intensissima con nove team ai quali è stato affidato il compito di realizzare e presentare soluzioni innovative su tre diversi e importanti use case, validi sia per il mondo dell’Aeronautica, sia in generale per il mondo dell’industria:

  1. Visual Inspection. Ispezioni visive relative alle superfici di aeromobili
  2. Tapping Test. Soluzioni per realizzare test diagnostici basati su tecniche “non distruttive” come ad esempio la “battitura” che permetta il rilevamento di criticità o malfunzionamenti
  3. Virtual Assistant. Soluzioni per innovare i processi legati alla ricerca dei guasti e alle procedure generali di manutenzione

Per tutti la sfida da “correre” in 48 ore era quello di presentare dei prototipi nella forma Assistenti Virtuali in logiche multiplatform in grado di:

  1. Fornire nuovo supporto nelle attività di verifica a livello di interventi manutentivi o tecnico addestrativi sui sistemi e sugli equipaggiamenti aeronautici;
  2. Individuare e realizzare possibili ottimizzazioni degli attuali processi manutentivi/addestrativi;
  3. Velocizzare e rendere più precise le attività di ricerca e risoluzione di possibili guasti grazie all’utilizzo di metodologie di Intelligenza Artificiale (Neural Networks & Deep Learning, Machine Learning, Semantic Web & NLP) applicate su un dataset di riferimento.

I team che hanno scelto di affrontare l’hackathon

Provenienti da diversi percorsi di ricerca e di innovazione (startup, università, centri di ricerca, sviluppatori) i nove team ( Master, Hercules, Spartan, Caesar, Typhoon, Predator, Tornado, Ghibli, Avanti), avevano il compito di realizzare, presentare e raccontare i vantaggi del loro progetto, pensando non solo alle specifiche funzionalità, ma anche all’applicabilità reale delle soluzioni e alla loro sostenibilità dal punto di vista economico.

In tutto AIRtificial Intelligence ha coinvolto 40 innovatori tra start up, sviluppatori e ricercatori supportati da 70 supporter tra mentor e tutor e i nove prototipi sono stati sottoposti alla valutazione della giuria, composta dal Comandante Logistico dell’Aeronautica Militare, generale di squadra aerea Giovanni Fantuzzi, dal Comandante delle Scuole dell’Aeronautica Militare, generale di squadra aerea Aurelio Colagrande, dal CTIO di Leonardo, Roberto Cingolani, dal Direttore Scientifico dell’Istituto Italiano di Tecnologia, Giorgio Metta, da Daniele Nardi del Dipartimento di Ingegneria Informatica, Automatica e Gestionale dell’Università “Sapienza” di Roma e dal Direttore delle testate verticali di Digital 360 Group Mauro Bellini (autore di questo articolo e direttore di questa testata).

L’AIRtificial Intelligence ha visto l’attenzione e la partecipazione anche del Sottosegretario alla Difesa, On. Angelo Tofalo, del Presidente della Commissione Difesa della Camera dei Deputati, On. Gianluca Rizzo. 

Ai team Tornado e Avanti il primo e secondo posto

Al team Tornado, nato per iniziativa della startup pisana Iprod attiva sui temi dell’automazione industriale è andato il primo premio mentre il secondo premio e il premio speciale sulla capacità di “fare team” sono andati ad Avanti, un gruppo di sviluppatori, ricercatori, singoli professionisti appassionati di innovazione che hanno scelto di creare una nuova squadra proprio per questa occasione.

L’Aeronautica Militare sempre  più attenta all’innovazione digitale e ai temi del paradigma 4.0

Il generale Giovanni Fantuzzi ha sottolineato lo spirito dell’iniziativa e il ruolo sociale di questa operazione che sostiene un ecosistema sempre più vasto di innovatori a beneficio non solo delle Forze Armate, ma dei cittadini, della collettività e dell’industria. Il paradigma 4.0 – ha proseguito – attiene sempre di più anche agli ambiti della logistica, della manutenzione, della sicurezza e si gioca in larghissima misura sulla capacità di individuare e coltivare nuove competenze. A questo punta l’Aeronautica Militare: alla ricerca e al sostegno di nuove competenze in una costante collaborazione con il mondo dell’Industria e delle Università. Ma sempre – ha concluso il generale – con l’attenzione costante alla centralità della persona e ai temi dell’etica”.

Padre Paolo Benanti sul rapporto tra innovazione ed etica

E proprio sul rapporto tra innovazione ed etica si è articolato l’intervento di Padre Paolo Benanti (suggeriamo di seguire anche la video intervista Benanti: perché ricorrere alla blockchain per creare fiducia):  “Più diventa sofisticata la capacità elaborativa della macchina – ha subito osservato – più l’uomo é fondamentale per “dare senso” al dato”. Un senso che nasce anche dalla capacità di allargare costantemente l’orizzonte della conoscenza e di innovare avendo la capacità di “superare i “pregiudizi”, ovvero le forme di rappresentazione della realtà che arrivano da giudizi prevalentemente basati sull’esperienza e sulla storia.

Nella relazione tra algoritmo ed etica si deve arrivare a un approccio basato sulla “Algor – Etica”

Occorre saper affrontare il nuovo anche con il superamento di questi “schemi mentali” perché “l’innovazione – ha ricordato – è nella capacità dell’uomo di “cambiare” la realtá con la tecnologia, con l’artefatto, con strumenti che permettono di vivere il rapporto con l’ambiente e con la altre persone in modo nuovo, individuando e realizzando nuovi benefici”. In questo percorso la Data Science, l’Intelligenza Artificiale, il Machine Learning mettono a disposizione nuovi strumenti che accelerano conoscenza e apprendimento. Davanti a queste accelerazioni è però necessario definire delle priorità molto chiare rispetto al rapporto con l’uomo. “E l’etica – osserva – sta alla tecnologia come lo “spirito” che pone domande, che ci chiede di interrogarci sul senso dell’innovazione e di guardare oltre, per capire l’impatto vero e profondo dei nuovi risultati raggiunti per l’uomo”.

L’etica deve far parte “By-Design” del processo di innovazione

Padre Benanti parla del fascino che arriva dalla capacità predittiva dei dati, dalla possibilità di interpretare con sempre maggior precisione i dati per leggere il futuro anche grazie a nuovi processi cognitivi e sottolinea che sempre di più, davanti a questa prospettiva, occorre porsi nuove domande e guardare a un nuovo rapporto tra algoritmi ed etica. Siamo davanti, in questo scenario a un rapporto che si concretizza, secondo la sua visione, in un approccio basato sulla Algor-Etica e sul fatto che l’etica non deve arrivare dopo, quando il processo di innovazione è stato concepito, progettato o addirittura realizzato. Le domande dell’etica devono essere poste nel momento stesso in cui si crea, ovvero l’etica deve far parte “by design” del processo di innovazione.

La collaborazione e la visione di Leonardo e Oracle

Umberto Panetta, responsabile Customer Support Services & Training di Leonardo ha sottolineato il valore di una operazione come questo hackathon che in due giorni ha visto all’opera un ecosistema di competenze e di capacità di innovazione con un modello di collaborazione tra Forze Armate, Industria, Università e startup che va a beneficio del sistema paese. Panetta ha evidenziato l’importanza per Leonardo di incentivare e incoraggiare nuovi percorsi di innovazione e un ruolo sempre più stretto con startup e Open innovation.

Il rapporto con l’innovazione riguarda ormai la realtà quotidiana e concreta di imprese, organizzazioni e istituzioni perché come  ricorda Alessandro Ippolito, Technology Country Leader di Oracle Italia “Intelligenza Artificiale e Machine Learning sono sempre più pervasive, non solo in ambito militare, ma a beneficio della società in generale. Come nel caso delle soluzioni legate all’“Autonomous Database” che consentono tra le altre cose di ridurre i rischi collegati all’errore umano e consentono di prendere decisioni sempre più precise in merito all’utilizzo dei dati”.

Rispetto ai temi dell’etica Ippolito ha osservato che Oracle considera l’Artificial Intelligence e il Machine Learning innovazioni che aumentano e non sostituiscono il ruolo dell’uomo e che permettono di realizzare soluzioni che migliorano i servizi, che rendono le imprese più competitive e che, come nel caso dell’hackathon, permettono di individuare soluzioni che risolvono in modo innovativo temi di grande rilievo non solo per il mondo aeronautico come la manutenzione e il rilevamento di guasti o problemi su parti meccaniche.

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