QlikView, informazioni a portata di clic

L’obiettivo è fornire uno strumento di analisi dei dati che integri informazioni aziendali e dati provenienti dal mondo esterno e metta a disposizione dell’utente finale, in una sorta di self-service, una navigazione libera.
A breve una nuova versione che porterà – è la promessa – interessanti novità.

Pubblicato il 13 Giu 2013

La crescente dinamicità dei mercati impone alle imprese di lavorare in modo diverso sui dati per comprendere meglio le tendenze. Lo sostiene Massimo San Giuseppe, presidente e socio fondatore di QlikView Italy, che aggiunge: “Non ci si può limitare a prendere decisioni sulla base di pochi dati aggregati, ma diventa necessario andare più a fondo e aprirsi la strada verso il mare delle informazioni che sta crescendo in modo esponenziale”.
QlikView fornisce soluzioni pensate per l’utente finale, che operano su due fattori chiave: il tempo e il rischio. “La certezza degli investimenti, ovvero la capacità nel valutare l’impatto e i costi della soluzione, fa parte integrante del nostro modello di business – dice San Giuseppe -. Prima facciamo sperimentare agli utenti un pacchetto di soluzioni, magari a livello di singola business unit e in una logica pilot, per comprendere bene gli scenari. Solo quando si è certi del ritorno dell’investimento e del Tco, i clienti possono prendere decisioni in merito all’implementazione della tecnologia”.

Massimo San Giuseppe, presidente e socio fondatore di QlikView Italy,

L’offerta è pensata per imprese di ogni dimensione e settore: dalle più piccole fino a grandi player privati, come Fiat, Luxottica, Saipem, o grandi organizzazioni della Pubblica Amministrazione centrale. L’obiettivo principale è far sì che le aziende clienti si sentano in modo “confortevole” nella soluzione, pensata per favorire il lavoro di team e consentire agli attori di un progetto di BI di comunicare tra loro. QlikView raggiunge i clienti italiani attraverso 130 partner e collabora con i principali system integrator (uno per tutti, Reply).
La tecnologia brevettata QlikView consente di fruire del dato in modo libero senza percorsi predefiniti di analisi e mette nelle mani degli utenti la rappresentazione delle informazioni e i modelli di analisi. Questo è reso possibile grazie all’approccio Business Discovery, complementare con le applicazioni di Bi tradizionali, che si basa sulla tecnologia di ricerca associativa in-memory. In pratica, l’applicazione memorizza l’intero insieme dei dati su pagine di memoria virtuale in modo da averli a disposizione per le analisi di volta in volta richieste. Si realizza così uno strumento realmente “self-service” che semplifica la creazione di una vista personalizzata dei dati. L’ulteriore evoluzione Direct Discovery abilita l’accesso diretto anche alle fonti Big data.
“Big data non è un problema di potenza elaborativa ma di rilevanza per il business e di capacità di favorire l’immaginazione – precisa San Giuseppe – Tutti sanno cosa si può tirar fuori dai dati in azienda; il valore aggiunto è immaginare cosa può nascere integrandoli con informazioni esterne, utilizzando ad esempio la business discovery geografica, una dimensione oggi sempre più pervasiva”.
È prevista per metà 2013 la nuova versione (la numero 12) di Qlikview, che rappresenterà un momento di discontinuità, a differenza delle precedenti versioni che avevano una logica evolutiva. “I driver della nuova versione – anticipa San Giuseppe – saranno la mobilità, l’usabilità e la collaboration a tutto campo, non solo tra i dipendenti interni, ma anche verso l’ecosistema di partner e collaboratori, nell’approccio al dato, nello sviluppo dei modelli di analisi, nella condivisone dei risultati”.

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