Siamo alla fine 
dell’anno, tempo di bilanci. Come sta andando il 
mercato dell’SMS bulk e quali sono i risultati 
attesi di Mobyt?           Il mercato degli SMS bulk è in costante crescita. Mobyt 
continua a ottenere ottimi risultati sia in Italia che in 
Francia, dove è presente da oltre 5 anni. Non abbiamo 
ancora i dati di dicembre, che per noi è il mese 
migliore dell’anno, ma prevediamo di superare nel 
2012 i 250 milioni di SMS inviati per conto dei nostri 
clienti, per un fatturato complessivo di circa 11 milioni 
di euro.           Quali possibilità di espansione 
vedete?           Ottime, dato che l’SMS continua a essere uno degli 
strumenti di comunicazione “one-to-one” più 
efficaci ed economici per le aziende, che lo utilizzano 
sia per le promozioni, sia per i servizi integrati che 
per la customer care. All’interno del marketing 
mix, è tra le opzioni preferibili, dati i budget 
aziendali a disposizione in questi anni. Per quello che 
riguarda Mobyt, vediamo ampie opportunità di espansione 
anche all’estero, concretizzate quest’anno 
nell’apertura della sede negli Stati Uniti, e nella 
presenza diretta a Parigi che va ad affiancare la storica 
sede di Marsiglia.           Quali motivi vi hanno spinto verso 
gli Stati Uniti e la Francia?           Abbiamo fatto studi approfonditi sulla regolamentazione e 
le barriere in entrata, che hanno evidenziato come gli 
Stati Uniti rappresentino un mercato in forte crescita, 
su cui abbiamo deciso di puntare, aprendo una nuova 
filiale e affidandoci a un manager di grande esperienza. 
In Francia, dove abbiamo un’esperienza consolidata, 
stiamo lavorando per posizionarci tra i leader di 
mercato.           Rispetto ad altri strumenti di comunicazione più 
innovativi, le performance degli SMS restano 
elevate?           L’SMS garantisce sempre velocità di diffusione e 
certezza di lettura da parte del cliente, dato che il 
tasso di apertura è del 99%, decisamente superiore 
all’e-mail che è da sempre afflitta dallo 
spamming. L’SMS è un mezzo diretto e personale, 
con altissima redemption, che rispetto ai social network, 
non necessita degli ingenti 
investimenti aziendali dedicati alla gestione di 
identità e interazioni sul web.           Cosa rispondete a chi considera 
l’SMS datato?           Nel P2P forse, per le molte soluzioni 
di chat via Web. Ma nel B2B l’SMS resta il mezzo 
più personale che l’azienda può utilizzare per 
comunicare con i propri clienti e continua a registrare 
ottimi tassi di crescita.           Può raccontarci una delle vostre 
best practice?           Un esempio di utilizzo innovativo degli SMS è quello 
della squadra di Basket Olimpia Milano (Emporio Armani 
EA7), che, durante le partite in trasferta, aggiorna in 
tempo reale, via SMS i propri abbonati su punteggi e 
statistiche relative alle partite. 
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Siamo alla fine dell’anno, tempo di 
bilanci. Come sta andando il mercato dell’SMS bulk 
e quali sono i risultati attesi di Mobyt?           Negli ultimi tre mesi abbiamo fatto grandi passi avanti: 
abbiamo i primi clienti che usano le nostre piattaforme, 
abbiamo chiuso un accordo con una delle aziende della 
classifica Fortune 500, abbiamo partecipato 
all’Ad:Tech a New York e lanciato la nostra prima 
campagna marketing la scorsa settimana. C’è ancora 
molta strada da fare per raggiungere il successo dei 
nostri colleghi europei, ma sono sicuro che abbiamo tutte 
le carte in regola perché il 2013 sia un anno di grandi 
successi.           Che opportunità di crescita vede nel mercato 
americano?           Il mercato americano degli SMS è strutturato in modo 
molto diverso da quello europeo. In Europa la diffusione 
degli SMS si è avuta prima e in modo più ampio: le 
aziende che hanno deciso di utilizzare l’SMS 
Marketing hanno semplicemente applicato logiche aziendali 
a uno strumento di comunicazione già diffuso. Negli 
Stati Uniti, invece, dato il minor utilizzo dei messaggi, 
le imprese hanno dovuto in primo luogo stimolare 
l’impiego degli SMS. La grande crescita 
dell’uso degli SMS negli USA, quindi, si sta 
vedendo adesso, con aumenti del volume di traffico in 
ogni trimestre, che arrivano fino al 15% su base annua. 
È difficile trovare un’azienda che non possiamo 
supportare. È davvero stimolante.           Quali sono le perfomance/redemption degli SMS 
rispetto ad altri strumenti di 
comunicazione?           Alcuni studi mostrano come gli SMS vengano aperti nel 97% 
dei casi, contro il 5-10% delle e-mail. Attualmente i 
provider e-mail sono di fatto i nostri mercati verticali 
di punta: le compagnie stanno cercando di diversificare i 
loro contatti e di aggiungere gli SMS come canale di 
comunicazione aggiuntivo, in quanto permette di rimanere 
in contatto con le persone anche quando queste cambiano 
l’indirizzo e-mail o lo abbandonano. Inoltre, dato 
che gli SMS sono vissuti come uno strumento di 
comunicazione personale, i consumatori li leggono in 
tempi più brevi rispetto ad altri mezzi (ben l’83% 
degli SMS viene aperto entro un’ora) e sono 
maggiormente stimolati all’azione.           Cosa risponde a chi afferma che gli SMS sono 
datati?           Sinceramente, non l’ho mai sentito. Negli Stati 
Uniti non è così; alle volte mi sento come se fossi il 
primo ad aver mai lanciato l’SMS Marketing e 
l’entusiasmo che provo è straordinario. É una 
delle cose che preferisco: c’è sempre un nuovo 
cliente a cui raccontare le opportunità legate ai 
messaggi di testo.           Può raccontarci una delle vostre best 
practice?           Ce ne sono state così tante che è difficile sceglierne 
una. Dal punto di vista del business la mia preferita è 
quella di un’agenzia interinale. Prima di 
rivolgersi a noi, ogni volta che dovevano coprire una 
posizione cercavano più e più volte telefonicamente 
ogni candidato. Ho creato una soluzione grazie alla quale 
ogni candidato invia quotidianamente via SMS gli orari in 
cui è disponibile (per esempio 14:00 – 23:00) in modo 
che il database fornisca le reperibilità non appena 
arriva una richiesta di lavoro. Hanno risparmiato 
centinaia di ore alla settimana a carico dei dipendenti, 
trasformandole in ricerca di nuovi clienti e sviluppo 
sugli esistenti per verificare le loro necessità di 
personale. In un anno, i loro ricavi sono aumentati del 
250%. Da un punto di vista personale, la campagna 
presidenziale 2008 “Barack Obama for America” 
è stata grandiosa per come ha modificato il modo di fare 
le campagne elettorali negli USA, puntando sulla 
quantità dei donatori invece di cercare solo quelli con 
i portafogli più gonfi.  |