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Storage as a service, 5 domande da porsi prima dell’acquisto



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Leasing o acquisto? Abbonamento o a consumo?  Una breve guida per IT manager tra modelli operativi e implicazioni contrattuali

Pubblicato il 16 lug 2025



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Lo storage-as-a-service (SaaS) ha l’obiettivo di semplificare la gestione, delegando l’amministrazione al fornitore e rendendo l’approvvigionamento simile all’acquisto di storage nel cloud pubblico. Tuttavia, non esiste una piena uniformità tra i diversi vendor: per questo è importante porsi le giuste domande prima dell’acquisto.

Ci sono differenze sostanziali tra l’acquisto di uno storage as a service e quello di hardware on-premise. Comprare un servizio può accelerare i tempi di implementazione, passando a un tipo di spesa operativa (Opex) analogo a quello del cloud. Le organizzazioni scelgono spesso lo storage-as-a-service per ottenere un’esperienza d’uso simile a quella del cloud anche nella gestione dello storage.

Tuttavia, alcuni termini e concetti – come leasing vs. acquisto, o pricing in abbonamento vs. consumo – possono generare confusione se non familiari a chi si occupa di infrastrutture.

1. Meglio noleggiare il servizio o acquistarlo?

Molti buyer IT conoscono il leasing, che consente di utilizzare lo storage senza dover possedere un’infrastruttura da sostituire ogni 3-5 anni. Esistono delle somiglianze con l’acquisto dello storage-as-a-service, ma anche differenze chiave.

Leasing

  • Prevede una durata contrattuale fissa.
  • L’infrastruttura resta di proprietà del vendor; al termine del contratto si può restituire o acquistare.
  • Il prezzo si calcola in base al valore iniziale dell’hardware, alla durata del leasing e al valore residuo previsto al termine.
  • Di solito comporta un pagamento mensile fisso.
  • Potrebbe non includere SLA (Service-Level Agreement) o SLO (Service-Level Objective); in alcuni casi sono disponibili come opzioni a pagamento.
  • Il cliente è generalmente responsabile della gestione, del monitoraggio, degli aggiornamenti, delle patch e del supporto.

Acquisto (modello as a service)

  • Il servizio viene acquistato per un periodo contrattuale definito, con una spesa minima garantita.
  • L’infrastruttura resta di proprietà del vendor.
  • Il prezzo è basato sul valore del servizio fornito dal vendor.
  • I costi hardware seguono un modello a consumo: se si utilizza più storage di quanto inizialmente stimato, la spesa aumenta.
  • I vendor SaaS offrono generalmente SLA o SLO. Spesso offrono più livelli di servizio: la capacità complessiva può restare costante, ma le performance o la disponibilità cambiano.
  • Se si tratta di un servizio gestito, il vendor si occupa di gestione, monitoraggio, aggiornamenti, patch e supporto.

2. Sto acquistando prodotti o risultati attesi?

Quando si acquistano hardware o software di storage on-premise, il cliente deve conoscere i brand dei vendor, sia che stia cercando soluzioni block, file, object o sistemi unificati. I prodotti vengono classificati in entry level, midrange o high-end, ciascuno con requisiti prestazionali e di scalabilità diversi. È fondamentale svolgere un’analisi approfondita per sapere cosa aspettarsi una volta ricevuto il sistema.

Nel caso dei servizi, invece, si acquistano spesso risultati (outcomes). Piuttosto che scegliere un brand e un modello, il cliente seleziona livelli di “servizio”, come:

  • Tipologia di storage – block, file, object
  • Tier prestazionale – all-flash, HDD, ibrido
  • Capacità
  • Durata dell’abbonamento

Sarà il vendor a decidere configurazione e infrastruttura più adatte alle esigenze. Il cliente non conosce necessariamente il brand o il modello hardware, a meno che non lo richieda espressamente. La gestione dello storage avviene tramite il portale del vendor, e non attraverso l’interfaccia di un sistema specifico.

È importante sapere fin dall’inizio chi è responsabile di cosa. Ad esempio, la protezione dei dati, la replica o la migrazione potrebbero non essere chiaramente assegnate quando si acquistano servizi di storage primario.

3. Che tipo di hardware sto acquistando?

Con lo storage on-premise tradizionale, si può scegliere marca e modello. Con lo storage-as-a-service, il controllo sull’hardware è generalmente inferiore.

Se si acquista da un grande vendor, l’hardware fornito sarà con ogni probabilità del vendor stesso. Tuttavia, a seconda del provider scelto, spesso sarà quest’ultimo a decidere quale hardware utilizzare in base ai termini contrattuali. Alcuni vendor offrono la possibilità di scegliere l’hardware, ma non è la norma.

I provider più piccoli sono spesso meno legati nella scelta dell’hardware. In genere lo selezionano loro, garantendo però capacità e prestazioni previste dal contratto. Il cliente potrebbe non sapere quale brand verrà utilizzato fino alla consegna.

4. Si paga in abbonamento, a consumo, o entrambi?

Il pricing in abbonamento è un concetto noto, ma spesso è combinato con un modello a consumo nello storage as a service. Il contratto stabilisce un prezzo, una capacità base e prestazioni minime per una durata definita, proprio come avviene con altri servizi in abbonamento.

Il pricing a consumo si applica in aggiunta all’abbonamento, ed è addebitato in caso di utilizzo superiore rispetto alla soglia prevista dal contratto.

5. È un servizio gestito?

Non tutti i servizi di storage sono gestiti. In un servizio gestito (Managed Services), il vendor si occupa della consegna, installazione, integrazione, test, supporto e aggiornamenti del sistema di storage. Nel modello on-premise, queste attività spettano generalmente al cliente.

Lo storage-as-a-service può talvolta essere offerto come servizio gestito. Alcuni vendor includono il monitoraggio e la gestione nel contratto.

Altri aspetti da considerare

Ci sono ulteriori domande e considerazioni da porsi prima di adottare uno storage-as-a-service.

Se si sta sostituendo un sistema SAN o NAS on-premise, occorre valutare altri elementi oltre a capacità e tipologia di storage. Ad esempio, è importante sapere se il vendor offre connettività diretta ai cloud pubblici e gestione dei dati in cloud. Alcuni vendor offrono storage locale e cloud gestiti tramite un servizio comune, con una fatturazione unificata. Questo consente di spostare i dati tra data center e cloud secondo necessità.

Chi valuta un’offerta SaaS deve inoltre considerare le caratteristiche di rete richieste e se queste sono incluse nel servizio. Le prestazioni e la disponibilità dello storage possono dipendere direttamente dalla rete.

Infine, data protection e disaster recovery sono spesso venduti come servizi aggiuntivi. È quindi essenziale sapere se la protezione dei dati è inclusa e chi è responsabile di backup, archiviazione e migrazione. La maggior parte delle organizzazioni dispone già di un’infrastruttura di backup: è fondamentale verificarne la compatibilità con l’hardware SaaS, anche se il vendor offre un servizio di backup proprietario.

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