Windows 10 updates ecco il nuovo approccio per semplificare le procedure

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Windows 10 updates ecco il nuovo approccio per semplificare le procedure

Con l’ultima release del sistema operativo, Microsoft ha cambiato la frequenza e la portata degli updates al fine di semplificare le procedure di rilascio e gestione

Pubblicato il 18 Ott 2019

di Arianna Leonardi

Poiché il fine supporto per Windows 7 è ormai prossimo (la scadenza è fissata al 14 gennaio 2020), le aziende hanno l’obbligo di effettuare l’aggiornamento delle macchine obsolete a Windows 10, che ha portato interessanti novità in termini di implementazione e manutenzione. Ecco cosa cambia nell’approccio alla gestione degli update.

Le nuove modalità di aggiornamento per Windows 10

Con il passaggio all’ultima release del suo sistema operativo, la software house di Redmond ha introdotto la modalità “as-a-service” per lo sviluppo, la distribuzione e la gestione delle nuove funzionalità, allo scopo di semplificare e accelerare le procedure di aggiornamento e manutenzione, riducendo il numero delle risorse It coinvolte.

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Negli anni passati, Microsoft metteva a disposizione degli utenti diverse tipologie di upgrade per il suo sistema operativo: le versioni principali (ovvero Windows 8.1, Windows 7 e così via) rilasciate nel giro di pochi anni, i service-pack e gli updates distribuiti ogni trenta giorni. Con Windows 10 invece esistono soltanto due tipi di aggiornamenti: i feature updates semestrali per l’aggiunta di nuove funzionalità e i quality updates per il miglioramento della sicurezza e dell’affidabilità con cadenza mensile.

Grazie al nuovo approccio, Windows 10 permette quindi di evitare gli onerosi passaggi di release per diluire nel tempo la portata degli updates: ogni aggiornamento infatti contiene una serie di piccoli cambiamenti che possono essere gestiti con facilità e minore sforzo da parte del team It aziendale.

WIndows 10
Figura 1 – Il grafico mostra il livello di effort necessario al team It aziendale per implementare gli aggiornamenti di Windows con il metodo di distribuzione tradizionale e il nuovo approccio as-a-service

Il concetto di servicing channels per Windows 10

Per consentire un corretto allineamento con il nuovo modello as-a-service di Windows 10, Microsoft ha introdotto il concetto di servicing channels che permette di determinare la frequenza di aggiornamento dei singoli dispositivi all’interno dell’organizzazione. Sono stati quindi definiti tre canali che permettono la distribuzione degli updates.

Con il programma Windows Insider, le aziende possono testare le features ancora in fase di sviluppo per verificarne funzionamento e compatibilità prima del loro effettivo rilascio. Hanno quindi la possibilità di rilasciare feedback alla softwarehouse in un regime che – come dichiarato dalla stessa Microsoft – tende a massimizzare il coinvolgimento e il contributo degli utenti nella realizzazione degli updates.

Il Semi-Annual Channel permette la distribuzione regolare delle nuove funzionalità due volte l’anno, mentre il Long Term Servicing Channelè stato pensato appositamente per i dispositivi specifici – come le apparecchiature mediche o i sistemi automatici di prelievo contante – che verranno aggiornati ogni due o tre anni.

Se l’approccio all’aggiornamento di Windows 10 basato su canali è nuovo, le organizzazioni possono comunque continuare a utilizzare gli stessi strumenti di gestione degli updates comunemente adottati in passato. Rientrano nella lista: Windows Update, Windows Update for Business, Windows Server Update Services, System Center Configuration Manager e vari tool forniti da terze parti.

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Arianna Leonardi

Collaboratrice e redattrice per numerose pubblicazioni tecniche, specializzate in Informatica, Automazione ed Elettronica, Arianna Leonardi ha maturato una significativa esperienza anche nel campo della fotografia, dell’industria video e dei media online. In ambito giornalistico, segue principalmente le tematiche legate alla digitalizzazione delle imprese, con un focus su cloud transformation, big data analytics e intelligenza artificiale. Iscritta all’Ordine dei Giornalisti dal 2008 e all’Associazione Nazionale dei Fotografi Professionisti, lavora con ZeroUno dal 2013.

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