TILBURG (Paesi Bassi) – Centralizzare, e svolgere per conto delle imprese, le attività di implementazione e configurazione di PC, smartphone e altri endpoint aziendali, permette di sgravare le direzioni IT da compiti complessi e dispendiosi in termini di tempo e risorse: questo è ciò che Dell EMC Services fa nel centro di Tilburg, per modernizzare il deployment dei vari device e consegnare ai lavoratori della conoscenza, che corrispondono a diversi profili di consumo dell’IT, dispositivi già pronti per l’uso. “I clienti stanno dimostrando di apprezzare questo approccio ed ecosistema di servizi – dichiara John B Reynolds, Senior Director Support and Deployment Services Delivery di Dell EMC Services per l’area Emea – anche perché la trasformazione digitale ha fatto evolvere in modo notevole le esigenze di lavoro dei vari utilizzatori finali dei dispositivi”.
“Quando, come, e soprattutto dove, i ‘knowledge workers’ svolgono il loro lavoro è un concetto profondamente cambiato nel tempo, e un modello che continuerà a cambiare nei prossimi anni” spiega Stéphane Reboud, che in Dell EMC ricopre la carica di Vice President Support and Deployment Services per la regione Emea (Europa, Medio Oriente, Africa). Perché? Reboud, cita alcuni dati indicativi (fonte Dell/Intel Future Workforce Study): il 60% degli utenti utilizza gli strumenti informatici per continuare la propria attività oltre l’orario di lavoro; due su tre svolgono attività di business da casa; il 42% vorrebbe lasciare un lavoro che fornisce scarse risorse tecnologiche, mentre l’82% dice che la tecnologia influenza il lavoro scelto. E il futuro promette ulteriori evoluzioni, perché, da quanto risulta, anche il 44% dei ‘millennials’ ritiene che il proprio spazio di lavoro non sia abbastanza ‘smart’.

Il luogo, e il contesto tecnologico e strategico, in cui Reboud illustra questi trend fondamentali della trasformazione digitale è l’Emea Fulfilment Center di Dell EMC a Tilburg, Paesi Bassi: una struttura logistica indirizzata a supportare a livello end-to-end tutto il processo di fulfilment, cioè stoccaggio della merce in magazzino, smistamento degli ordini, e gestione delle opzioni e dei servizi aggiuntivi per i vari prodotti, poi commercializzati a tutti i clienti dell’area Emea.
Il centro, per la prima volta aperto a una visita della stampa, e a cui ZeroUno ha avuto accesso, si estende su una superficie di 63.500 metri quadrati, evade annualmente circa 16 milioni di unità e si inserisce in una più vasta organizzazione a livello globale, costituita da 17 ‘centri di configurazione’ dislocati nel mondo. Dell Technologies, attraverso il centro di Tilburg, intende proporsi alle aziende utenti come il partner numero 1 per soddisfare la domanda di modernizzazione della forza lavoro, e di ridefinizione del rapporto tra IT e utenti finali. Questo significa che i prodotti smistati dal centro vengono configurati sulla base delle specifiche esigenze dei clienti sfruttando, e unendo in modo sinergico, la potenza e le funzionalità di deployment e configurazione dei sistemi fornite da tecnologie e tool all’avanguardia nel settore: da Dell EMC ProDeploy Enterprise Suite e ProDeploy Client Suite, a Microsoft Autopilot e Microsoft Intune; da VMware AirWatch e VMware Workspace One, alle tecnologie di Virtustream e Pivotal.

Servizi d’implementazione per ridurre il TCO dell’IT
Il primo punto chiave della strategia, sottolinea Reboud, è innovare il settore, facendo leva, come accennato, sui prodotti ‘best of breed’ del portafoglio di Dell Technologies, e combinandoli tutti assieme per aiutare i clienti a centralizzare, unificare e automatizzare il deployment e la configurazione di tutti i dispositivi aziendali. Da questo punto di vista, oggi, a seconda del numero di endpoint da dispiegare, in un’impresa può in effetti risultare oneroso o difficoltoso applicare in loco tutti gli standard IT necessari per proteggere dati e dispositivi, prima della loro effettiva implementazione nell’organizzazione; lo stesso discorso vale quando si deve rendere semplice per gli utenti finali ottenere le app di cui hanno bisogno per essere produttivi, o farli accedere in modo sicuro ai file da qualunque dispositivo; o ancora quando occorre identificare e risolvere in maniera proattiva i problemi sui device, prima che impattino la user experience.