Smart Building: tutto passa dal cloud e dall’IoT

La crescente diffusione degli smart building, gli edifici intelligenti di nuova generazione, presuppone la crescente presenza di applicazioni cloud based. Che facilitano il compito delle squadre di facility management

Pubblicato il 17 Feb 2018

smart building

Alla base dei moderni smart building, quegli caratterizzati cioè da un’altissima attenzione ai temi dell’efficienza energetica e del comfort per gli utenti, ci sono tantissime tecnologie avanzate. Tra queste, naturalmente i sensori IoT che rendono possibile la cattura dei dati in tempo reale, l’integrazione di sistemi di alimentazione e di costruzione, le piattaforme mobili e di analytics. Ma dietro questa architettura complessa c’è sempre dietro una base infrastrutturale ugualmente avanzata, che sempre più spesso coincide con il cloud. Che, grazie alla sua scalabilità, sta progressivamente cambiando il modo in cui gli edifici sono gestiti da un punto di vista energetico e non.

Il ruolo del cloud tra IoT e smart building

Il cloud, in particolare, può consentire ai team di facility management di avvalersi di competenze esterne. Questo fenomeno sta diventando sempre più comune, tanto che un recente studio di Navigant evidenzia come il 26% delle aziende globale intendono continuare o iniziare a esternalizzare la gestione energetica a un’azienda esterna. I vantaggi, d’altra parte, sono numerosi: un’applicazione basata su cloud può essere utilizzata per condividere informazioni e allarmi con il personale della struttura e con i partner di servizio a contratto. Questo consente di individuare tempestivamente e correggere i guasti delle centinaia di apparecchiature presenti in un edificio prima che diventino critici. Le applicazioni cloud based sono infatti progettate per caricare e aggregare continuamente dati di alimentazione e di infrastruttura dell’edificio, rendendo possibile a un team di manutenzione equipaggiato con dei comuni smartphone di tenere traccia delle attività in modo semplice e rapido.

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I vantaggi per il mondo prosumer

Uscendo un attimo dal discorso facility, ormai assistiamo al proliferare sul mercato di tantissime App rivolte al mondo dei prosumer, i produttori-consumatori nati grazie all’autoproduzione delle energie rinnovabili (fotovoltaico in primis). Queste applicazioni, basate su cloud, rendono possibile prendere in considerazione i dati operativi in tempo reale, così come l’effettiva produzione energetica. Queste app integrano anche feed di dati esterni, tra cui previsioni meteo e i prezzi dell’energia; possono anche consentire il dialogo con le reti intelligenti di nuova generazione (le cosiddette smart grid), permettendo di valutare le opportunità e coordinare il controllo delle risorse energetiche. In buona sostanza le piattaforme analitiche mobili e basate su cloud sono in grado di migliorare le decisioni, la manutenzione, l’affidabilità del sistema, la sicurezza, la durata della vita, la produttività, il comfort e l’efficienza energetica.

Il pericolo sicurezza

Ovviamente, come in tutte le cose, c’è il rovescio della medaglia: il proliferare di sensori e dispositivi basati sull’IoT aumenta inevitabilmente la minaccia di attacchi informatici. Pertanto, quando si pianifica una soluzione basata su IoT, è fondamentale considerare la sicurezza delle reti e dei dati. Ormai la presenza nuovi standard e protocolli assicurano che la sicurezza informatica sia prevista per tutti i sistemi di gestione degli edifici connessi. Tanto che ormai molti produttori del mondo smart buiding stanno fornendo formazione sulla sicurezza ai propri dipendenti e collaboratori, aspetto quanto mai importante dal momento che gli attacchi del cybercrime stanno diventando sempre più comuni e sofisticati.

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