MINISTERI DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI: occupazione sotto controllo

Creato al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con il software e la consulenza Sas, il progetto Clap consente di valutare l’efficacia delle politiche previdenziali pubbliche e dei relativi impegni finanziari

Pubblicato il 02 Mar 2005

bm-48-49-logo-mr2-caso

A nemmeno un mese di distanza dalla firma da parte dei Paesi membri dell’Unione Europea del Trattato di Amsterdam – che per la prima volta inseriva tra le priorità dell’azione comunitaria gli interventi per il lavoro – il Consiglio Europeo straordinario sull’occupazione, tenutosi in Lussemburgo nel novembre del 1997, avviava il meccanismo istituzionale necessario per attuarne le disposizioni.
In quella sede il Consiglio dei Ministri europei decideva infatti non solo di adottare una ‘Strategia Europea per l’Occupazione’ (Seo), che indicava gli orientamenti generali ai quali i Paesi membri avrebbero dovuto attenersi nel definire le proprie politiche in materia, ma stabiliva anche un criterio di verifica delle politiche stesse, detto ‘Processo di Lussemburgo’, in base al quale ai Paesi dell’Ue veniva richiesto di rendere conto delle attività svolte e dei risultati ottenuti alla Commissione europea, la quale, dopo averli valutati, avrebbe potuto rivolgere loro specifiche ‘raccomandazioni’.
Successivamente, nel marzo del 2000, la Seo veniva aggiornata con le conclusioni del Consiglio Europeo di Lisbona dedicato ai temi economici e sociali dell’Ue, che individuavano 14 principali indicatori da tenere sotto controllo e definivano, per ciascuno di essi, specifici obiettivi da raggiungere entro il 2010, il più importante dei quali stabiliva che il valore medio del tasso di occupazione avrebbe dovuto, per quella data, attestarsi al 70%. Secondo il Consiglio, infatti, solo legando le politiche del lavoro e dell’occupazione a precisi parametri numerici, anche se non vincolanti come quelli di Maastricht, si sarebbe potuta imprimere una sostanziale accelerazione al processo di convergenza delle politiche strutturali in Europa.

Monitoraggio dell’occupazione
Nel nostro Paese i compiti e le funzioni riguardanti l’attuazione delle suddette politiche sono affidati alle Regioni e alle Province, per cui diventa di fondamentale importanza poterle monitorare a livello sia nazionale sia locale. Da qui la necessità, per il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (o ‘Ministero del Welfare’), di svolgere un ruolo di collegamento tra le diverse strutture coinvolte, sviluppando attività sia di regolamentazione della materia relativa agli ammortizzatori sociali, alla previdenza e ai rapporti contrattuali, sia di disegno delle politiche di incentivazione dell’occupazione.
“È questo il quadro di riferimento in cui si inserisce il ‘Clap’ (‘Campione Longitudinale degli Attivi e dei Pensionati’) – osserva Salvatore Pirrone, responsabile del coordinamento delle attività statistiche del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – uno strumento statistico che, permettendo di seguire nel tempo il percorso lavorativo delle persone, consente non solo di valutare l’efficacia delle politiche previdenziali pubbliche e dei relativi impegni finanziari, ma anche (dando così significato al termine ‘longitudinale’) di verificare che cosa, i soggetti da esse interessati, facevano prima e che cosa hanno fatto dopo l’introduzione di una determinata politica.”
Il ‘Clap’, che è stato sviluppato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con la collaborazione dell’Inps e il contributo dell’Eurostat (l’Ufficio Statistico delle Comunità Europee) che ha finanziato in parte l’avvio del progetto, utilizza un campione estratto da diversi data base Inps – tra i quali l’archivio anagrafico, quello degli estratti conto contributivi, delle dichiarazioni dei sostituti d’imposta, delle prestazioni temporanee (mobilità e disoccupazione) e delle pensioni – in modo da consentire il ‘tracciamento’ della maggior parte delle situazioni di possibile interesse in questo campo.

Salvatore Pirrone
Responsabile del coordinamento delle attività statistiche del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

Il progetto
“Obiettivo del progetto – spiega Pirrone – è stato infatti quello di costruire, partendo dai vari archivi sorgente, un data base statistico omogeneo e unificato, dal quale gli analisti e i ricercatori interni o esterni al Ministero che intendono condurre analisi sui percorsi occupazionali dei lavoratori, possano, accedendo via Web, estrarre in modo semplice i ‘microdati’ di loro interesse e organizzarli secondo diverse ‘viste’ per poter effettuare indagini in profondità su tutti gli aspetti attinenti il lavoro dipendente privato, il lavoro autonomo, le prestazioni a sostegno del reddito e i trattamenti pensionistici”. Il data base del Clap contiene infatti i dati anagrafici, le situazioni occupazionali, i settori di attività, le retribuzioni e, nel caso dei pensionati, anche i periodi di contribuzione, le anzianità contributive e gli importi dei trattamenti pensionistici. In particolare, l’esame dei dati avviene mediante la creazione di un cubo Olap, che consente appunto di analizzarli secondo molteplici ‘dimensioni’. “A questo progetto abbiamo incominciato a pensare già nel 2002 – continua Pirrone – ma è solo nel corso del 2003 che siamo entrati nella fase realizzativa vera e propria. Per la scelta del software non è stata fatta una vera e propria selezione. Noi, come del resto anche l’Inps, utilizziamo da tempo strumenti statistici Sas, per cui si è trattato sopratutto di individuare, tra i componenti della loro offerta, quelli in grado di soddisfare nel modo migliore le nostre esigenze: effettuare analisi multidimensionali, avere un’interfaccia utente amichevole per la presentazione dei risultati, e disporre del supporto Web. Effettuata la scelta hanno avuto inizio le attività di realizzazione alle quali hanno lavorato le nostre persone che sono state assistite dagli specialisti Sas sia nelle fasi di approfondimento teorico delle caratteristiche dell’applicazione sia in quelle più specificamente operative. Il sistema, rilasciato nella primavera del 2004, è stato inizialmente utilizzato dagli analisti appartenenti alla mia struttura.”

Altri utenti del Clap
Lo scorso mese di ottobre, in un seminario organizzato presso la sede centrale dell’Inps a Roma, al quale è intervenuto anche il sottosegretario al Welfare, Maurizio Sacconi, il Clap è stato presentato ufficialmente all’Istat e alla comunità scientifica e universitaria.
Una presentazione che ha sollevato grande interesse: in effetti la statistica si sta dimostrando sempre più risorsa utile non solo per valutare, ma anche per decidere le politiche d’intervento in campo economico e sociale. Per questo motivo è stato deciso di mettere il Clap, col relativo data base (dove i dati personali vengono criptati), a disposizione di tutti gli enti interessati e non solo di quelli che istituzionalmente si occupano di politiche pubbliche.
“Per poter utilizzare il Clap – fa notare Pirrone – è necessario presentare una domanda corredata da uno specifico progetto di ricerca e impegnarsi a rispettare le normative sulla privacy. Tra l’altro poiché ci aspettiamo che l’uso del Clap possa diffondersi, il Ministero rinuncia ad ogni diritto riguardo alla proprietà intellettuale delle ricerche stesse, chiedendo solo di essere informato su qualsiasi pubblicazione o evento che ne utilizzi i risultati. Per quanto ci riguarda – conclude Pirrone – siamo già impegnati, d’intesa con l’Inps, a migliorare la portata e la significatività del Clap, aumentando da una parte i dati disponibili e migliorando dall’altra la procedura di consultazione on-line. Uno sviluppo che verrà ancora finanziato dall’Eurostat, che in questo modo ha inteso riconoscere l’interesse e il valore della realizzazione.”

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati