Aziende e consorzi pubblici: Assinform plaude il censimento Brunetta

Pubblicato il 07 Apr 2009

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Il presidente di Assinform, Ennio Lucarelli (nella foto), applaude “l’azione di trasparenza e di sensibilizzazione dell’opinione pubblica che il ministro della Pubblica amministrazione e Innovazione, Renato Brunetta, sta promuovendo per evidenziare il fenomeno, ormai di proporzioni abnormi, che vede la partecipazione di amministrazioni ed enti locali in oltre 6.700 fra società e consorzi di ogni genere”.
La presa di posizione del leader degli imprenditori del settore Ict aderenti a Confindustria arriva dopo la pubblicazione, sul sito Ministero (http://www.innovazionepa.gov.it/), dei dati di un censimento che, entro il 30 giugno, fornirà la mappa completa e la misura dell’utilizzo di capitale pubblico in aziende e produttive di servizi. “Assinform – aggiunge Lucarelli – è da anni che denuncia i mali di questo mercato protetto, che a livello locale è letteralmente esploso. Comuni, Regioni, Province, Comunità Montane, negli ultimi anni sembrano impegnate in un vero e proprio arrembaggio al finanziamento di attività di ogni genere, attraverso società che godono sul territorio di un regime di monopolio non dichiarato e della scarsità di controllo sui bilanci e sulle prestazioni”.
Secondo il presidente di Assinform, questa situazione risulta nociva soprattutto nei confronti della crescita di servizi innovativi, “che hanno bisogno di un mercato altamente concorrenziale per potersi sviluppare”. Di conseguenza, secondo il dirigente confindustriale, “la domanda pubblica finisce per tradire il ruolo naturale di guida dell’innovazione, intrappolata com’è nelle maglie di decine di società pubbliche, dispersa nei mille rivoli di interessi politici e di potere”.
Secondo Lucarelli, se le cose non cambiano, si continuerà ad assistere “all’erogazione di servizi di bassa qualità dei servizi erogati, esplosioni di deficit di bilancio e freni allo sviluppo di imprese private”. Il presidente di Assinform si dichiara convinto, in conclusione, che “l’obiettivo di una riforma del settore non possa non nascere dalla conoscenza di una realtà, a volte nascosta, e che l’azione del ministro Brunetta mette giustamente sotto osservazione. È questo un circolo virtuoso che consentirebbe anche di riprendere il controllo sulla spesa pubblica e che auspichiamo inizi a nascere dall’azione del ministro”.

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