Anche nel 2024, la fiera di Barcellona ha offerto il palcoscenico ideale per l’evento HPE Discover, edizione europea, che ha registrato oltre 4.600 presenze tra clienti e partner della multinazionale. Il colosso texano ha colto l’occasione per riprendere gli annunci già presentati a giugno durante la convention di Las Vegas, ma anche per lanciare diverse novità tecnologiche e condividere gli aggiornamenti strategici.
L’AI si muove con passi da gigante
“HPE – dichiara Antonio Neri, Chief Executive Officer della multinazionale, durante la conferenza di apertura – è un’organizzazione con una lunga storia e un’esperienza tecnica consolidata, ma anche con l’aspirazione di innovare le proprie capacità verso le nuove tendenze. Ed è chiaro che il mondo sta andando verso l’intelligenza artificiale, non a piccoli passi, ma con salti da gigante”.
Neri sottolinea la velocità dell’innovazione AI. “Per raggiungere 50 milioni di utenti – sottolinea – il telefono ha impiegato 75 anni, il cellulare 12, Internet 4 e la GenAI meno di un mese dal lancio. L’intelligenza artificiale sta migliorando le tecnologie, ma soprattutto trasformando le nostre capacità e qualsiasi business, in modo inimmaginabile fino a 18 mesi fa”.
Il CEO esorta le aziende a tenere il passo, perché chi coglierà rapidamente le opportunità dell’AI “detterà gli standard”, mentre gli altri rimarranno indietro. HPE si pone a supporto dei clienti che intendono affrontare l’AI Journey, promuovendo un’intelligenza artificiale che è rispettosa della privacy, incentrata sull’uomo, inclusiva (quindi accessibile a tutti), responsabile e affidabile (ovvero continuamente testata).
L’accordo con Nvidia a supporto dell’AI
Neri ricorda la grande trasformazione vissuta dalla multinazionale, che grazie alle innovazioni strategiche, alle acquisizioni e agli investimenti organici, si è preparata per servire la nuova era tecnologica, sostenuta da tre pilastri: Networking, Hybrid Cloud, AI.
Lo scenario serve a inquadrare la vision e gli ultimi annunci della multinazionale, a partire dalla partnership con Nvidia già presentata a Las Vegas. La collaborazione include l’offerta HPE Private Cloud AI ovvero un sistema preconfigurato e ottimizzato per lo sviluppo e la distribuzione di applicazioni AI, disponibile all’interno di HPE GreenLake, la nuvola privata del colosso texano.
Il supercomputer exascale più potente al mondo
A rubare la scena sul palco di Barcellona è però El Capitan, il supercomputer exascale che domina la classifica TOP500 di novembre dedicata ai sistemi di calcolo più performanti al mondo (completano il podio Frontier e Aurora, sempre a marchio HPE).
Costruito in collaborazione con AMD, la National Nuclear Security Administration, il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti e il Lawrence Livermore National Laboratory, El Capitan ha raggiunto una velocità di 1,742 exaflop al secondo.
Inoltre, rientra tra i primi venti sistemi più efficienti del pianeta, anche grazie alla tecnologia di raffreddamento a liquido diretto, completamente senza ventola.
L’assalto al mercato della virtualizzazione
Tra gli annunci di Barcellona, certamente il lancio di HPE VM Essentials , la soluzione unificata per la gestione delle virtual machine, non passa inosservata. La multinazionale texana infatti sembra avere tutta l’intenzione di sfruttare il “momento complicato” di VMware, che dopo l’acquisizione da parte di Broadcom ha rivoluzionato l’assetto organizzativo e le strategie di go-to-market, eliminando le licenze perpetue e passando al modello delle sottoscrizioni.
Il cambio di rotta ha destabilizzato il mercato, aprendo ai competitor uno spiraglio favorevole per irrompere nel panorama della virtualizzazione. Pur senza dichiarazioni esplicite, le allusioni di Neri lasciano ben intuire le mire espansionistiche di HPE.
“Molti clienti – dichiara Neri – affermano che il mercato della virtualizzazione sta cambiando, in seguito alle recenti modifiche dei contratti e delle licenze. Riferiscono inoltre che i loro costi sono aumentati da tre a cinque volte, pertanto stanno valutando le alternative, alla ricerca di maggiore flessibilità”.
Con il lancio di VM Essentials, HPE intende quindi rispondere alle esigenze attuali, offrendo una soluzione per amministrare i carichi di lavoro virtualizzati esistenti o per migrare a una nuova piattaforma sull’hypervisor HPE VME, il tutto da un’unica interfaccia di gestione.
La nuova piattaforma permette infatti alla multinazionale di capitalizzare sulla recente acquisizione di Morpheus Data, società specializzata in applicazioni per la gestione e l’automazione di infrastrutture cloud ibride. Come dichiarato dai comunicati ufficiali, rappresenta quindi il primo passo che porterà all’utilizzo del software Morpheus in tutto il portafoglio HPE.
VM Essentials sarà disponibile già dal prossimo dicembre come soluzione stand-alone oppure dalla primavera 2025 all’interno delle offerte HPE Private Cloud.
Storage a oggetti ad elevate prestazioni
Altra grande novità annunciata dal palco di Barcellona è HPE Alletra Storage MP X10000 ovvero una soluzione di archiviazione a oggetti all-flash, progettata per gestire grandi quantità di dati non strutturati, con scalabilità e prestazioni su scala exabyte.
Basata su un’architettura disaggregata e multiprotocollo (MP), la piattaforma è ideale per applicazioni come data lake ad alta velocità e backup con ripristino rapido grazie all’ampia larghezza di banda, garantendo una gestione unificata dei dati attraverso HPE GreenLake, con un’esperienza coerente dall’edge al cloud.
“I dati – evidenzia Neri – sono la linfa vitale di ogni azienda, alimentando le opportunità dell’intelligenza artificiale in rapida crescita. L’AI però richiede infrastrutture intelligenti, autonome e performanti, con maggiore sicurezza, governance e controllo”.
Da qui deriva appunto l’impegno di HPE nella continua innovazione del portfolio di sistemi per la gestione delle informazioni a supporto delle soluzioni AI. Così va letto anche il progetto in collaborazione con Nvidia che prevede l’attivazione di un percorso per il trasferimento dati con accesso diretto alla memoria (DMA), tra GPU, system memory e storage X10000. Ciò permetterà di aumentare ulteriormente la larghezza di banda, riducendo la latenza e migliorando l’utilizzo del processore grafico.
Le iniziative per la data sovereignty
Proseguendo nel keynote, Neri sposta l’attenzione sul tema della data sovereignty, particolarmente sentito dalle aziende europee.
“Molti clienti – sottolinea il CEO – ci chiedono la stessa esperienza cloud-native di HPE GreenLake, ma senza connessione a Internet o a una nuvola esterna. Ormai la sovranità dei dati non è soltanto un requisito normativo, ma un imperativo di business soprattutto in settori regolamentati come sanità e difesa”.
La risposta della società texana per la sovranità digitale è duplice. Innanzitutto, attraverso le nuove soluzioni air-gapped (ovvero isolate fisicamente da connessioni esterne) HPE Private Cloud Enterprise Disconnected e HPE Alletra Storage MP Disconnected. Inoltre, grazie agli HPE Partner Ready Vantage, che forniscono servizi di sovereign private cloud alimentati da HPE GreenLake, nel rispetto delle normative locali, regionali e del settore.
Il network come spina dorsale dell’AI
Il CEO di HPE aggiunge un’ulteriore nota strategica sottolineando l’importanza del network come componente imprescindibile per connettere i dati, supportare l’hybrid cloud e abilitare le potenzialità dell’intelligenza artificiale.
Costata circa 14 miliardi di dollari, l’acquisizione di Juniper Networks, che è stata annunciata lo scorso gennaio e si concluderà a fine anno, ha l’obiettivo di riposizionare HPE nel panorama delle reti.
Il tutto con una doppia valenza: costruire un’infrastruttura di rete come spina dorsale a supporto delle soluzioni AI e utilizzare l’intelligenza artificiale per automatizzare e ottimizzare le operazioni di rete (la piattaforma Mist AI di Juniper infatti sfrutta già una combinazione di machine learning e data science per accelerare l’esperienza utente e semplificare le operations).
“Separatamente – ricorda Neri – HPE e Juniper sono state riconosciute da Gartner come leader nel Quadrante Magico 2024 relativo alle infrastrutture di rete aziendali cablate e wireless. Unendoci, ci aspettiamo in futuro che il network compia un deciso balzo in avanti. L’acquisizione è un pezzo strategico del puzzle: insieme forniremo una gamma di soluzioni di rete AI-native sicure, a supporto delle applicazioni e dei carichi di lavoro moderni, per tutti i segmenti: aziende utenti, cloud provider, fornitori di servizi”.
I partner per l’intelligenza artificiale
Infine, tra le strategie presentate durante l’HPE Discovery di Barcellona, Neri fa il punto sull’alleanze e sul canale. Un’altra novità importante riguarda l’estensione della partnership con Deloitte. Come puntualizza Neri, se HPE e Nvidia mettono a disposizione la tecnologia attraverso il Private Cloud AI, Deloitte aggiunge l’expertise e i servizi consulenziali, portando così ai clienti di qualsiasi dimensione e settore, soluzioni di intelligenza artificiale pronte all’uso e declinate su casi applicativi specifici.
Rimanendo in tema di partnership, HPE ha inoltre annunciato a settembre il programma Unleash AI Partner per fare crescere l’ecosistema e fornire soluzioni certificate per HPE Private Cloud AI a supporto di un numero sempre più ampio di casi d’uso, dalle applicazioni RAG alle tecnologie di video analytics. “Questo è solo l’inizio – promette Neri – perché continueremo ad aggiungere nuovi partner e use cases”.
Insomma, ciò che emerge dalla convention di Barcellona è il forte commitment della multinazionale texana verso l’intelligenza artificiale, sia a livello di approccio commerciale sia in termini di sviluppo tecnologico. La mission dichiarata è supportare le aziende nel cogliere le nuove opportunità AI, facendo leva su infrastrutture cloud, supercomputer, soluzioni di rete e storage ad elevate prestazioni, quindi sull’ecosistema dei partner con il loro know-how specializzato.