Come e quanto cambieranno le supply chain grazie alla blockchain

Da una ricerca di Capgemini Research Institute nell’orizzonte 2025 la blockchain entrerà a far parte di un numero crescente di processi aziendali e modificherà le logiche delle catene di procurement in particolare nel manifatturiero, nei beni di largo consumo, nel retail

Pubblicato il 21 Ott 2018

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L’innovazione nelle supply chain guarda e guarderà sempre più in direzione della blockchain per cercare e sfruttare nuove opportunità in molti e diversi settori. Nell’orizzonte temporale 2025 infatti, secondo il recente report realizzato Capgemini Research InstituteDoes blockchain hold the key to a new age of supply chain transparency and trust?”, si assisterà allo sviluppo e al consolidamento di un numero crescente di progetti di riorganizzazione e innovazione delle supply chain con l’introduzione di soluzioni basate appunto sulla blockchain.

Le tre grandi waves della blockchain

Capgemini Research Institute in questo report (che si può scaricare da qui) porta l’attenzione sulle tre grandi Waves della blockchain.

  1. La prima, definita come ondata della awareness che è partita nel 2011 ed è tuttora attiva e presente anche le 2018.
  2. La seconda è quella della sperimentazione che secondo Capgemini è iniziata nel 2017 con un orizzonte di sviluppo sino al 2020. In questa fase le imprese e le organizzazioni sviluppano PoC (proof of concept) e lavorano per creare forme di collaborazione, consorzi, nuove modalità di partnership, finalizzate allo sviluppo della conoscenza e alla comprensione delle potenzialità e delle criticità della blockchain.
  3. La terza ondata è quella della Trasformazione. Con l’anno prossimo 2019 e con un orizzonte che ci porta al 2025 la blockchain trasformerà le modalità di relazione, di integrazione, di collaborazione portando innovazione a più livelli: di tecnologia, di data management, di governance.

Dove e come si collocano i progetti blockchain: la ricerca

La ricerca è stata realizzata per capire lo scenario nel quale si collocano i progetti blockchain e disporre di dati e informazioni per affrontare tre grandi temi:

  • In che modo la blockchain è in grado di aiutare le organizzazioni ad affrontare i principali problemi della supply chain e nello stesso tempo avere indicazioni sullo stato di maturità attuale della blockchain in termini di implementazione di progetti di filiera
  • Avere indicazioni su quali sono le applicazioni che stanno guadagnando consensi e capire quali sono i principali esempi concreti di implementazione
  • Definire le caratteristiche delle best practices per progetti blockchain di tipo strategico

Dalla ricerca emerge innanzitutto che al momento solo il 3% delle imprese impegnate in progetti blockchain sta realizzando progetti e sperimentazioni su larga scala, il 10% delle imprese è impegnata in progetti pilota mentre la stragrande maggioranza delle realtà è in fase di sperimentazione preliminare. Dalla ricerca Capgemini emerge che le imprese definite come “pionieri” comunicano una visione ottimistica rispetto alle aspettative e alle possibilità di conquistare un vantaggio competitivo.  Ci si riferisce in questo caso a un 13% del campione costituito da organizzazioni che stanno adottando progetti basati su tecnologia blockchain su vasta scala e che rappresentano il 3% degli intervistati unitamente a coloro che stanno invece lavorando a progetti pilota in almeno un sito e che a loro volta sono il 10% del campione.

Nello stesso tempo il 60% degli intervistati osserva che la blockchain sta già contribuendo alla trasformazione delle modalità di collaborazione con altre imprese e con i partner in generale.

Ci si interroga sul ROI dei progetti blockchain

Ma accanto all’ottimismo di chi guarda con fiducia a questo nuovo paradigma non mancano i dubbi e gli interrogativi ancora aperti, in particolare presso coloro che si interrogano sulla misurabilità dei risultati, sul ritorno dell’investimento, sui temi dell’interoperabilità tra tutti i partner delle supply chain, soprattutto in ottica di gestione di catene di approvvigionamento estese e internazionali. In questo senso dalla ricerca Capgemini emerge che il 92% dei pionieri si sta interrogando proprio sul ROI ovvero sulle modalità per mettere a valore gli investimenti, a sua volta l’80% di questa fetta del campione guarda all’altra sfida tecnologica ovvero al rapporto tra blockchain e mondo legacy IT e dunque alle soluzioni che devono garantire la vera interoperabilità senza la quale molte delle prospettive della blockchain rischiano di venire meno.

Non ultimo c’è anche un 82% dei pionieri che richiama l’attenzione sui temi della sicurezza e in particolare sulla sicurezza delle transazioni come a un fattore chiave per avere la collaborazione, il coinvolgimento, la partecipazione di vaste reti di partner.

Quali sono i driver che guidano l’adozione delle blockchain

I dubbi non mettono comunque in ombra le grandi opportunità e i risultati che possono essere conseguiti con l’adozione su vasta scala della blockchain.  Per il campione coinvolto nella ricerca Capgemini la riduzione dei costi è una prospettiva di estremo interesse che raccoglie il consenso dell’89% dei rispondenti, segue il tema della sicurezza a affidabilità nel tracking dei prodotti e delle materie prime che convince l’81% dei partecipanti e infine trasparenza e la fiducia che con il 79% dimostra che questi temi sono centrali per tutte le “blockchain” a prescindere dagli ambiti applicativi.

Nel report emerge che per le supply chain e in generale per il procurement la blockchain è una risposta che copre le esigenze di tracciabilità, particolarmente sentite nelle imprese dell’agrifood con soluzioni che seguono le materie prime e il lavorato della produzione sino al monitoraggio delle filiere alimentari offrendo nuove soluzioni per garantire anche le conformità dal punto di vista normativo.  Si osserva che la categoria dei Pionieri già attivi sui progetti blockchain grazie anche ai risultati ottenuti pianificano un incremento degli investimenti del 30%  nei prossimi tre anni.

Per Raffaele Guerra, Insurance Sector Director, di Capgemini Business Unit Italy, ci sono importantissimi casi d’uso sul mercato e i benefici della blockchain per migliorare la catena di approvvigionamento sono reali e concreti, anche se per le sfide legate all’innovazione delle supply chain mancano ancora chiare indicazioni in merito al ritorno degli investimenti. Per Guerra la blockchain porterà a una innovazione nei modelli e nei processi di business e chiederà lo sviluppo di nuove forme di partnership per creare ecosistemi integrati in grado di sfruttare appieno il potenziale di questa tecnologia.

Le supply chain di Manufacturing, consumer product e retail e le soluzioni blockchain

Il report ha poi mappato 24 casi d’uso della blockchain, come la gestione della contrattualistica tra clienti e fornitori, il payment e nuove forme di certificazione dei prodotti sia per assicurarne la qualità ai consumatori finali sia come forma di lotta verso la contraffazione. Questi use case sono stati applicati ai processi di alcuni settori come manifatturiero, retail, produzione di beni di largo consumo. Le evidenze emerse segnalano che a oggi le imprese fozalizzate sui consumer goods cercano nuove risposte in termini di tracciabilità e identificazione dei prodotti. Il retail porta l’attenzione sulla prevenzione della contraffazione, il manifatturiero lavora su tutta la catena di approvvigionamento per renderla più efficiente e sicura.

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