LinkedIn: data analysis, data mining, la data science entra tra i top skill

La ricerca Top Skill 2018 di LinkedIn mette in evidenza come nella data driven economy il ruolo di data analyst, data miner e data scientist è sempre più ricercato

Pubblicato il 19 Lug 2018

Gestione e amministrazione di Hive Apache

C’è una chiara corrispondenza tra l’attenzione che il mercato esprime nei confronti di determinati trend tecnologici e l’effettiva ricerca di competenze e figure professionali che le aziende vogliono portare a bordo. È quanto emerge dalla ricerca Top Skill 2018 pubblicata in questi giorni da LinkedIn, dalla quale emergono i profili, o sarebbe più corretto dire, le competenze, maggiormente richieste in fase di ricerca di talenti. In effetti, dall’analisi emerge che cloud e competenza sull’analisi e sul mining dei dati sono ai primi posti nell’ambito dei cosiddetti hard skill, vale a dire le competenze di tipo più prettamente tecnologico.

Come è strutturata l’analisi di LinkedIn

Nello stilare il proprio studio, che è stato condotto a livello globale e che dunque prende in esame tutti i 562 milioni di utenti mondiali del network, 11 dei quali nel nostro Paese, LinkedIn fa riferimento a due macro-categorie di competenze: da un lato gli hard skill, per l’appunto le competenze di tipo più tecnico, dall’altro i soft skill, ovvero le modalità con cui si interagisce con gli altri e si risponde alle diverse situazioni.

Cloud e data analysis negli hard skill

Per quanto riguarda gli hard skill, dunque, si cercano specialisti cloud, competenti in tutto quanto ha a che vedere con l’elaborazione distribuita, competenze che figurano al primo posto della graduatoria di LinkedIn . Al secondo posto troviamo analisi statistica e data mining, segno che in una società sempre più governata dai dati, servono figure che sappiano gestirli, analizzarli e trasformali in informazioni di business.
La terza competenza è quella legata alle attività di integrazione, dunque alla gestione del middleware, mentre al quarto posto si collocano le competenze in ambito architetturale e di sviluppo.

Lo smart working influenza la ricerca di soft skill

Se si guarda invece agli skill di tipo “soft”, appare evidente il peso che le politiche di smart working, sempre più diffuse anche nel nostro Paese, hanno nella selezione delle competenze.
Perché se in primo luogo si cercano nei candidati doti di leadership e capacità di comunicazione, le ulteriori qualità richieste sono quelle di collaboration e di time management, vale a dire la capacità di lavorare insieme a tutti gli attori della propria filiera e di ben gestire i propri tempi, in una logica di efficienza.

Le evidenze italiane

Marcello ALbergoni LinkedIn
Marcello ALbergoni – LinkedIn Italy

Come accennato, i dati fin qui citati si riferiscono all’intero network LinkedIn . La società ha poi rilasciato qualche evidenza più specifica per il nostro mercato, andando ad analizzare tre settori considerati particolarmente dinamici: il mondo bancario, quello legale e il mondo dell’automotive. È singolare che, accanto alle competenze specifiche di settore, ad esempio l’engineering e la progettazione per il mondo dell’automotive o le capacità gestionali nel mondo bancario, ci sia una ricerca comune a tutti e tre i settori: quella di figure con capacità analitiche, in grado cioè di leggere e interpretate dati e situazioni.
Cosa che sottolinea anche Marcello Albergoni, Head of Italy di LinkedIn, secondo il quale la capacità di interpretare e gestire le moli di dati necessarie allo sviluppo del business è elemento distintivo per tutte quelle figure professionali che in questo momento stanno cercando nuove opportunità lavorative.

Ma quanti sono i data analyst e i data scientist in Italia?

I data analyst

Queste considerazioni ci hanno fatto sorgere spontanea una domanda: ma quanti sono effettivamente i data analyst e i data scientist nel nostro Paese? E, soprattutto, esiste un gap di competenze da colmare?
Abbiamo dunque effettuato una semplice ricerca proprio su LinkedIn, per cercare di avere un quadro, per quanto approssimativo, della situazione.

A livello mondiale troviamo al momento quasi 800.000 professionisti che si qualificano come data analyst: 372.000 sono negli Stati Uniti, mentre in Italia sono quasi 7.200.
In questo caso, le risorse nel nostro Paese sono numericamente analoghe a quelle che si trovano in Germania, e superiori a quelle spagnole, attestate a poco meno di 6.400 unità.
La partita si fa più dura con la Francia, che vanta quasi 10.800 analisti e non si entra nemmeno in gioco con il Regno Unito, che vanta oltre 78.400 data analyst. Ipotizziamo che questa sproporzione sia legata al ruolo del mondo finanziario in una Inghilterra ancora pre-Brexit.

I data scientist

Se parliamo invece di data scientist, a livello mondiale sono registrati su LinkedIn quasi 108.000 professionisti, di cui poco meno della metà, 48.600 sono negli Stati Uniti.
In Italia sono 1.743, o così emerge dal filtro su LinkedIn, 2.600 in Spagna, 4.600 in Germania, 7.400 in Francia e 8.500 nel Regno Unito.

Immagine di apertura: Data Analyst by Nick Youngson CC BY-SA 3.0 Alpha Stock Images

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Speciale Digital360Awards e CIOsumm.it

Tutti
Update
Round table
Keynote
Video
Digital360Awards e CIOsumm.it, i momenti salienti
Eventi
Digital360 Awards e CIOsumm.IT, ecco i progetti vincitori
Tavola rotonda
Evoluzione del CIO: da centro di costo a motore strategico del business
Tavola rotonda
Business Process Augmentation: dall’RPA alla GenAI… il dato e tratto
Approfondimenti
Sistemi digitali potenziati: l’intelligenza dei chatbot è nelle mani dei CIO
Tavola rotonda
Intelligenza collaborativa e AI: sfide e opportunità per i CIO nell’era dello Human to Machine (H2M) 
Approfondimenti
Open Source: collaborazione e innovazione nel caos apparente del software libero 
Metodologie
BANI: che cos’è e come l’AI può aiutare i CIO a gestire la felicità (e l’infelicità) dei talenti
Prospettive
AI in un mondo complesso. Tra ordine e disordine, le aziende iniziano a capire la giusta via
Approfondimenti
Intelligenza Umana vs Intelligenza Artificiale insieme. Non invece
Eventi
Digital360 Awards e CIOsumm.IT, al via l’evento conclusivo
Video
Digital360Awards e CIOsumm.it, i momenti salienti
Eventi
Digital360 Awards e CIOsumm.IT, ecco i progetti vincitori
Tavola rotonda
Evoluzione del CIO: da centro di costo a motore strategico del business
Tavola rotonda
Business Process Augmentation: dall’RPA alla GenAI… il dato e tratto
Approfondimenti
Sistemi digitali potenziati: l’intelligenza dei chatbot è nelle mani dei CIO
Tavola rotonda
Intelligenza collaborativa e AI: sfide e opportunità per i CIO nell’era dello Human to Machine (H2M) 
Approfondimenti
Open Source: collaborazione e innovazione nel caos apparente del software libero 
Metodologie
BANI: che cos’è e come l’AI può aiutare i CIO a gestire la felicità (e l’infelicità) dei talenti
Prospettive
AI in un mondo complesso. Tra ordine e disordine, le aziende iniziano a capire la giusta via
Approfondimenti
Intelligenza Umana vs Intelligenza Artificiale insieme. Non invece
Eventi
Digital360 Awards e CIOsumm.IT, al via l’evento conclusivo

Articoli correlati

Articolo 1 di 5