Il 2018 secondo Cisco: Big Data e intelligenza pervasiva, con l’aiuto di nuove reti e del cloud

Per Cisco sono cinque le tendenze da non perdere di vista in questo 2018. I Big Data aprono e chiudono il cerchio

Pubblicato il 04 Gen 2018

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Dati, Big Data, assistenti virtuali, insieme alle tecnologie di rete indispensabili a sostenerli, sono le tendenze tecnologiche con le quali ci confronteremo nel corso di questo 2018 appena iniziato.
Ne è convinta Cisco, che ha stilato la sua personale “Top 5” delle tendenze dalle quali ci si attendono importanti novità e sulle quali essa stessa sta puntando.
Vediamole insieme.

1- Cisco apre con i Big Data

Non stupisce che a guidare la cinquina ci siano proprio i Big Data, in una accezione specifica: mettere i dati al lavoro.
Perché avere i dati non basta, lo abbiamo scritto più volte su queste pagine, la vera sfida è trarre valore dai dati.
Per Cisco la risposta sta nello sviluppo di soluzioni automatiche che siano in grado di raccogliere e analizzare i dati da qualsiasi luogo, con l’obiettivo di aiutare gli utenti nella risoluzione dei loro problemi o nell’identificazione di nuove opportunità di business.

2- Reti a guida autonoma

Il punto chiave di questa trasformazione è l’intelligenza pervasiva. Anche nelle reti.
La seconda sfida cui fa riferimento Cisco è sulle reti. O, per essere più precisi, sul loro funzionamento. È il momento di passare da una amministrazione manuale delle reti a una amministrazione automatica: si parla di reti intuitive, in grado di configurare e collegare correttamente le macchine, il tutto in autonomia. In fondo, spiega Cisco, è la stessa evoluzione cui stiamo assistendo nel mondo dell’automotive: non sempre ci sarà la necessità di avere qualcuno che tiene saldo in mano il volante.

3- Assistenti virtuali

Si resta sempre nell’ambito dell’intelligenza pervasiva quando si arriva alla terza tendenza identificata da Cisco: gli assistenti virtuali.
Certo, non sono propriamente una novità, ma nei prossimi mesi faremo bene ad attenderci una loro importante evoluzione. L’obiettivo è disporre di assistenti virtuali in grado di comprendere ciò che serve prima che venga loro chiesto.
Cisco porta ad esempio le smart room, in grado di configurarsi sulla base delle riunioni in agenda, regolare la climatizzazione in base al numero delle persone presenti, riconoscere chi entra e chi esce nella stanza, comunicando direttamente con lo smartphone del soggetto.

4- L’era dei multi-cloud

Tutta questa intelligenza ha bisogno di una infrastruttura in grado di supportarli, ma ha bisogno, soprattutto di cloud. Dal cloud, o dai cloud, come preferisce chiamarli Cisco, è possibile accedere a dati e ad applicazioni. I dati saranno memorizzati dove si desidera, poco importa se cloud pubblico, privato, ibrido: il cloud è la risposta ai bisogni di gestione, orchestrazione e protezione dei dati.

5- Purché in sicurezza

Protezione. Ecco, è questo il quinto punto indicato da Cisco. Una protezione pervasiva, una protezione embedded, integrata in tutto. Una sicurezza in grado di osservare il comportamento delle persone e delle cose, definirne i modelli e attivarsi ogni volta che si verificano cambiamenti o anomalie, impedendo violazioni o attivando risposte là dove necessario.

La chiusura del cerchio

Ma questa definizione dei modelli da dove parte se non, ancora una volta, dai dati?
È una chiusura del cerchio, quella raccontata da Cisco: nessuna di queste tendenze vive da sola, ma è strettamente correlata a tutte le altre. Ed è per questo che tutte e cinque vanno padroneggiate.

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