Valutare il rischio …senza rischi

Società finanziaria specializzata nel credito al consumo, Linea eroga migliaia di finanziamenti ogni giorno. Per migliorare sia il servizio sia l’efficienza interna ha deciso di dotarsi di un sistema, basato sulla soluzione Sas, per automatizzare il più possibile la valutazione di una pratica di finanziamento in base alla sua rischiosità

Pubblicato il 07 Ott 2005

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Linea SpA (www.linea.it) è una società finanziaria specializzata nel credito al consumo. Nata nel 1988 su iniziativa di un gruppo di banche popolari, Linea, grazie a una capillare rete commerciale costituita dalle sue 24 filiali dirette situate nei maggiori capoluoghi di regione o di provincia, dai 3000 sportelli delle 50 banche convenzionate, e dagli oltre 11.600 esercizi commerciali convenzionati appartenenti ai più diversi settori merceologici, è riuscita a posizionarsi tra le prime società italiane di credito al consumo.
Nel 2004 il top management di Linea ha posto le basi di un’ampia riorganizzazione, resa necessaria dalla forte crescita avvenuta negli ultimi anni, e avente lo scopo di razionalizzarne le strutture, migliorarne l’efficienza, e aumentarne la responsabilizzazione. Il nucleo della nuova organizzazione, diventata operativa all’inizio del 2005, è costituito da tre vice direzioni generali. Le prime due responsabili rispettivamente dei processi di business e della tecno-struttura. Nella terza, creata praticamente ex-novo e denominata vice direzione generale Credito e Rischi, sono state invece concentrate tutte le funzioni di gestione e di monitoraggio sia del processo del credito sia del risk management.
“Per un’azienda come la nostra – osserva Massimiliano Maggi, responsabile dei Sistemi Informativi di Linea – le attività legate al risk management sono di fondamentale importanza. Linea è una società finanziaria specializzata nel credito al consumo obbligata a ragionare come se fosse una fabbrica in quanto, dovendo produrre migliaia di finanziamenti ogni giorno, non può sottoporre le sue pratiche a istruttorie complesse come quelle per l’erogazione dei mutui. Dobbiamo quindi dotarci di sistemi il più possibile automatici che ci aiutino a decidere se una pratica di finanziamento può essere o no accettata in base al suo livello di rischiosità.”
I criteri utilizzati per concedere o meno un finanziamento sono definiti dalla funzione di risk management. Si tratta di criteri che vengono continuamente rivisti e che possono essere modificati nel tempo sulla base delle evidenze derivanti da una serie di analisi eseguite utilizzando sistemi predittivi di tipo statistico il cui sviluppo, manutenzione, controllo e monitoraggio fanno direttamente capo alla unità di risk management. “In effetti – aggiunge Tommaso Giordani, responsabile del risk management di Linea – noi non abbiamo solo il compito di presidiare il risk management di Linea, di analizzarne le dinamiche e le cause che determinano il livello di rischio delle pratiche che ci vengono sottoposte, ma anche quello di affinare continuamente i criteri da utilizzare per valutarne l’accettabilità, perché anche piccoli miglioramenti possono avere effetti sensibili sul conto economico. Queste analisi ci permettono di derivare, sulla base dei parametri di entrata che la caratterizzano, la cosiddetta ‘probabilità di default’ (o di insolvenza) di una pratica, e se questa è elevata, di fare in modo che il finanziamento non venga concesso.”

Massimiliano Maggi
responsabile dei Sistemi
Informativi di Linea

Tommaso Giordani
responsabile del risk
management di Linea

La decisione di realizzare un sistema avanzato di risk management rientra in un progetto più ampio il cui obiettivo era quello di sviluppare modelli di ‘compliance’ con le normative Ias39 e Basilea II che tenessero conto del rischio di credito collegato all’attività di Linea.
“Abbiamo incominciato a lavorare al progetto all’inizio del 2005 – ricorda Giordani – e poiché avevamo già le idee molto chiare circa gli strumenti da usare, non è stata fatta alcuna software selection. Per le problematiche di ‘credit scoring’ non c’è infatti oggi sul mercato nulla di paragonabile alle soluzioni proposte da Sas per quanto riguarda le fasi iniziali di acquisizione e manipolazione dei dati, la capacità di trattarne in modo efficiente grandi quantità, e le successive fasi di analisi. Sas ci consentiva inoltre di fare tutto quello di cui avevamo bisogno per sviluppare le nostre ‘griglie di score’, con un solo supporto e un unico linguaggio comune.”
“La scelta di Sas – continua Giordani – oltre che da motivazioni tecnologiche è stata determinata anche da ragioni che potrei definire ‘culturali’. In questo campo non ci sono bacchette magiche, e Sas non propone griglie di score preconfezionate, ma fornisce un eccellente supporto a chi vuole realizzarle in proprio. Se si possiede il know-how necessario per farlo, la qualità di una griglia sviluppata in casa è di gran lunga superiore a quella delle griglie che si possono trovare sul mercato. Tuttavia questa è una scelta che impone alle aziende di disporre di persone con profili professionali particolarmente elevati. Analisti con una profonda conoscenza dei processi di business, dotati di un forte background di tipo quantitativo e che, naturalmente, conoscano perfettamente gli strumenti che usano. Nella nostra unità c’erano persone di questo tipo le quali, tuttavia, non avevano mai impiegato i prodotti Sas, per cui il fatto che riuscissero a diventarne utenti evoluti era per noi assolutamente prioritario.” Dopo una fase di addestramento durata quarantacinque giorni, gli analisti nei mesi successivi hanno lavorato allo sviluppo di un certo numero di modelli statistici per il calcolo dei principali fattori di rischio: la ‘probabilità di insolvenza’ (PD) e la ‘perdita definitiva attesa’ (LGD). I modelli sono stati poi confrontati fra loro per selezionare il più appropriato alla realtà di Linea, e quello scelto, dopo una verifica finale della sua validità, consistenza e stabilità, è stato posto in esercizio. “In questi sette mesi – ricorda Giordani – abbiamo anche completamente rivisto tutta la parte di monitoraggio delle nostre griglie, abbiamo portato a termine, sempre in ambiente Sas, i progetti Ias e Basilea, e abbiamo sviluppato la nuova reportistica di rischio. Una reportistica che, a differenza del passato, viene distribuita a un centinaio di persone operanti prevalentemente nelle nostre filiali, sulla base di specifici profili di utenza che tengono anche conto delle loro particolari problematiche di rischio.” In realtà l’output fondamentale di questa applicazione non è tanto la reportistica rivolta ai commerciali, quanto l’insieme dei criteri da utilizzare per accettare o meno un finanziamento. Tutta la metodologia che porta alla creazione dei modelli di score viene infatti caricata nel sistema gestionale, per cui le regole definite come ottimali per le valutazioni del rischio sono quelle che poi vengono effettivamente impiegate nell’operatività giornaliera. “Questo è un progetto in continua evoluzione – conclude Giordani -. Gli impatti sul conto economico di Linea derivanti dall’applicazione delle nuove regole si potranno incominciare a vedere solo fra un paio d’anni. Nel frattempo stiamo diventando utenti evoluti della piattaforma Sas. L’aver sviluppato i nostri modelli utilizzando strumenti meno ‘user friendly’ di quanto non sia ad esempio l’Enterprise Guide della stessa Sas, che abbiamo ugualmente valutato, ha consentito ai nostri analisti di affinare moltissimo la loro sensibilità al dato, uno skill fondamentale nel nostro tipo di lavoro, ed ora ci accingiamo a sviluppare nuovi sistemi di scoring e di accettazione”.

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