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Hybrid work, un nuovo centro per vivere le tecnologie

Maticmind inaugura a Milano l’Experience Center dove i clienti possono sperimentare soluzioni innovative di digital workplace. Con l’occasione, l’ad Zamuner racconta bilanci e strategie aziendali

Pubblicato il 28 Mar 2023

MaticMind

Mentre il lavoro ibrido “spopola” e gli uffici si svuotano, nasce l’esigenza di creare spazi ipertecnologici dove fornitori, clienti e partner possono incontrarsi dal vivo, stringersi la mano e sperimentare insieme soluzioni d’avanguardia. Così il system integrator Maticmind ha inaugurato a Milano il suo Experience Center, dove le aziende possono collaborare, “vivere” la tecnologia e avviare progetti innovativi.

Qui vengono progettati sistemi di digital workplace, soluzioni di comunicazione e strumenti per il lavoro ibrido che possono essere testati e realizzati su misura.

La struttura è suddivisa in tre ambienti:

  • Cisco Webex Room Panorama, ovvero una sala executive, con schermi in 4K HDR e strutture fonoassorbenti, che offre un’esperienza di videoconferenza immersiva e omogenea per utenti connessi da tutto il mondo;
  • Cisco Communication Hub, dove i visitatori possono testare l’alta qualità delle tecnologie audio video 4K e LED dedicate a sale training, aree per lavori di gruppo, sale riunioni e auditorium;
  • Hybrid Meeting Room, che mostra come le tecnologie di collaboration, monitor touch e piattaforme come Microsoft Teams possono trasformare le normali sessioni lavorative, rendendole più coinvolgenti.

I risultati 2022 e le strategie di crescita

L’investimento nella nuova struttura arriva a coronamento di un anno particolarmente positivo per Maticmind e come premessa di obiettivi ancora più ambiziosi per il futuro.

«Siamo tra i system integrator più grandi in Italia – esordisce Luciano Zamuner, Amministratore Delegato della società – e lavoriamo nei principali settori dove la tecnologia gioca un ruolo strategico, come la Sanità, la Pubblica Amministrazione, le Telecomunicazioni o il Finance. Negli ultimi anni abbiamo effettuato molte acquisizioni per rafforzare il posizionamento aziendale soprattutto nelle aree Artificial Intelligence, Cybersecurity e FTTH (ovvero Fiber to the Home, le connessioni a banda ultra larga che collegano centrale e utente finale basandosi interamente su fibra ottica – ndr). La crescita organica infatti sarebbe stata una via troppo lunga e complessa da percorrere da sola».

Le strategie ambiziose intraprese da Maticmind sono dettate anche dal recente cambio di azionariato, avvenuto a novembre 2022. La famiglia Saladino, storica proprietaria dell’azienda, infatti, è stata affiancata da due grandi gruppi, CVC Capital Partners Fund VIII e CDP Equity, holding di investimenti controllata da Cassa Depositi e Prestiti (CDP).

«L’ICT è un settore in espansione – commenta Zamuner – ma serve capacità di investimento per effettuare acquisizioni e crescere rapidamente. Il 2022 è stato un anno positivo: abbiamo totalizzato ricavi proforma per 443 milioni di euro, in crescita del 44% rispetto all’anno precedente, ma abbiamo obiettivi ancora più alti. Per il 2023 intendiamo superare il traguardo dei 510 milioni di euro, con una crescita del 15%. Quando un’azienda sfiora il target del mezzo miliardo, diventa importante».

Nuove assunzioni e l’espansione all’estero

Maticmind conta attualmente 1.200 addetti distribuiti su 14 sedi in tutto lo Stivale, ma sono già previste 200 nuove assunzioni per l’anno in corso.

«Stiamo investendo soprattutto nel Sud Italia – prosegue Zamuner -, in Sicilia e in Campania, dove ci sono più risorse. Trovare le persone oggi è un problema e infatti abbiamo intensificato le collaborazioni con gli istituti universitari in particolare nel Meridione ma anche al Nord, ad esempio con il Politecnico di Milano, per reperire talenti e competenze, creando un legame con il territorio».

Un altro obiettivo importante per Maticmind nel 2023 è aumentare la presenza in Europa, soprattutto attraverso una strategia di acquisizioni ma anche, dove possibile, aprendo uffici commerciali e portando le proprie soluzioni. «Non avrebbe senso – sottolinea Zamuner – rivendere le tecnologie dei vendor internazionali in altri Paesi, dove c’è la concorrenza di altri partner specializzati».

Cloud, sicurezza e fibra tra i principali focus

Se gli obiettivi geografici sono ben delineati, le strategie di Maticmind sono chiare anche rispetto alle aree tecnologiche di focalizzazione.

Sicuramente la nuvola è una priorità e infatti nel 2022 il system integrator ha acquisito il 51% della Cloudtec, startup specializzata in cloud transformation, assumendone il controllo e trasformandola in una società per azioni denominata Cloudmind. Come dichiara Zamuner, la volontà è arrivare a detenere il 100% dell’azienda e continuare a rafforzare il presidio sul settore cloud, sfruttando anche la spinta del Polo Strategico Nazionale di cui Maticmind è fornitore.

La cybersecurity è un altro settore di punta. «Le aziende in Italia – sostiene Zamuner – sono ancora indietro sul fronte della sicurezza e pertanto ci sono molte opportunità di espandere il business». Tra le acquisizioni effettuate da Maticmind in ambito cybersecurity figurano Sind, società che sviluppa sistemi di identificazione biometrica per verifica delle identità, e ITI Sistemi, specializzata in servizi di sicurezza gestiti, che verrà integrata nei prossimi tre mesi. Tra i propositi di Maticmind, c’è infatti la volontà di rafforzare il Security Operations Center di Roma per consolidare l’offerta di servizi gestiti.

Un altro ramo di interesse è rappresentato dalle connessioni ad alta velocità, area che Maticmind presidia attraverso la controllata Fibermind specialista nella progettazione di reti ultrabroadband in fibra ottica e 5G. Da ricordare che, tra gli oltre mille clienti del system integrator, figura anche Open Fiber, il principale gestore di infrastrutture FTTH in Italia. Come ricorda Zamuner, «bisogna mettere la fibra ancora nel 50% dell’Italia», pertanto l’occasione è ricca.

Gli obiettivi di sostenibilità

Attualmente, un altro punto di attenzione per Maticmind è la sostenibilità. «La questione ambientale – afferma Zamuner – ci sta costando molto impegno, non solo perché è un valore in cui crediamo, ma anche perché dobbiamo adeguarci ai requisiti etici e sociali imposti dai nuovi azionisti. Nell’ottica di migliorare i parametri ESG, attualmente abbiamo ottenuto le certificazioni 14001 (lo standard normativo per le organizzazioni che si vogliono dotare di un Sistema di Gestione Ambientale – ndr) e 14064 (che specifica i principi ed i requisiti per attuare le politiche di “Carbon Management”). Sono obiettivi che perseguiamo sia per una questione etica, sia per potere partecipare ai bandi di gara, che hanno requisiti più stringenti in materia di sostenibilità. Inoltre, cerchiamo di agire in linea con le politiche ambientali dei nostri vendor».

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