Report Assiteca: cresce nelle imprese italiane la priorità data al Risk Management

Secondo l’indagine promossa da Assiteca nell’ambito del primo "Premio Assiteca: la Gestione del rischio nelle Imprese italiane", è sempre più frequente l’adozione di un sistema integrato per affrontare e governare i rischi. Il report completo dell’indagine sarà presentato a novembre al Top Management Forum 2010.

Pubblicato il 04 Nov 2010

Controllo e gestione dei rischi sono fattori critici per le realtà imprenditoriali del nostro Paese: lo confermano i risultati preliminari dell’indagine promossa da Assiteca, gruppo di brokeraggio assicurativo, con l’obiettivo di inquadrare il grado di preparazione delle aziende su questi temi per attribuire quindi il "Premio Assiteca: la Gestione del Rischio nelle Imprese italiane".
Solo l’8% delle imprese italiane infatti non ha mai considerato la possibilità di introdurre un sistema per la gestione dei rischi, il 24,5% lo ha implementato per alcune tipologie di rischio, il 55% lo ha applicato a tutte le aree di attività aziendali e per il 22% restante ne è in corso la valutazione.
Peculiare il fatto che non si siano registrate notevoli differenze tra grandi e piccole e medie imprese: l’81% delle prime ha adottato un sistema di risk management contro il 77% delle seconde, con una differenza di solo 4 punti percentuali.
L’indagine ha anche evidenziato come le imprese si siano organizzate nella gestione dei rischi. Vista l’indubbia rilevanza dell’attività, prevale la scelta da parte dei vertici aziendali di assumere la responsabilità della supervisione del sistema di risk management: per il 51% delle Pmi è ad occuparsene è una figura tra amministratore delegato, titolare o direttore generale. Una percentuale che scende al 45% nelle grandi imprese, dove il responsabile di risk management (12%), il responsabile dell’internal auditing (9%) e il direttore amministrativo e finanziario (8%) subentrano con percentuali più alte rispetto alle Pmi. Unica eccezione l’insurance risk manager, che risulta presente nel 6% delle Pmi e solo nel 2% delle grandi aziende.
“I primi dati che stiamo elaborando mostrano come sia divenuta una priorità ineludibile per le aziende governare i rischi – commenta Luigi Selleri, Professore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e presidente del Comitato Tecnico Scientifico – Non è un caso che il 55% delle imprese intervistate propenda per una gestione integrata, con una regia e supervisione interna così da far fronte tempestivamente ai rischi che incombono sul proprio business”.
Il campione dell’indagine include piccole e medie imprese operanti in Italia nei settori industria (62%), commercio (10%) e servizi (28%). Le pmi rappresentano il 58% del campione, e di questo il 40% ha un fatturato compreso tra i 10 e i 25 milioni di euro, mentre il 19% ne ha uno compreso tra i 25 e i 50 milioni. Le grandi aziende rappresentano il 42% del campione (di cui il 15% ha un fatturato tra i 50 e i 100 milioni di euro, l’11% dai 100 ai 250 milioni e il 15% oltre i 250 milioni). La distribuzione su base geografica vede il 38% delle aziende del nord-ovest, il 30% del nord-est, il 19% del centro e il 13% diviso tra sud e isole.
I risultati dell’indagine saranno presentati al Top Management Forum 2010, che si terrà a Milano i prossimi 17 e 18 novembre: nella prima giornata, nel workshop dedicato al Risk Management, oltre ai risultati dell’indagine saranno presentate le case history delle aziende finaliste del Premio Assiteca. Alla fine della giornata, pubblico e componenti del Comitato Tecnico Scientifico voteranno le aziende vincitrici, una Pmi e una Gi, che riceverenno il premio durante la sessione plenaria del 18 nell’ambito dei Knowità Management Awards.

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