Micro Focus: innovazione applicativa, la via per la ripresa

La società guarda alle associazioni di categoria e agli organi istituzionali per sviluppare un progetto di incentivazione all’innovazione applicativa. E le recenti parole del presidente di Assinform sottolineano l’importanza di tali iniziative, anche a livello occupazionale

Pubblicato il 10 Nov 2009

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MILANO – “L’informatica è un settore fondamentale per l’economia italiana in termini di numero d’imprese e di addetti, ma, in relazione agli investimenti, è arretrato rispetto ad altri Paesi”. A dirlo è Paolo Angelucci, presidente di Assinform (www.assinform.it) durante il convegno inaugurale di Smau. “Per favorire la ripresa e la competitività sul mercato globale, l’Italia non ha scelta: deve aumentare la propria quota d’investimenti in It”. Una delle vie possibili proposte da Angelucci è la “rottamazione” delle vecchie applicazioni attraverso una politica di incentivazione simile a quella proposta per il settore dell’auto. “Una simile misura mira non solo a incrementare la domanda d’innovazione, ma anche a sostenere l’occupazione – ha precisato Angelucci -. Nella composizione dei prodotti It, infatti, l’intervento umano incide per il 26%, per cui il rinnovo delle applicazioni produce un effetto moltiplicatore sull’occupazione due volte e mezzo maggiore rispetto a prodotti tradizionali come l’auto, in cui la percentuale di capitale umano si ferma all’11%”.
“Siamo concordi con le parole del presidente Angelucci e perfettamente in sintonia con la soluzione proposta – afferma Aurelio Carlone (nella foto in alto), marketing manager Italy di Micro Focus (www.microfocus.com). Micro Focus ha lanciato in Uk una iniziativa simile, denominata “Micro Focus IT Manifesto”, che, coinvolgendo associazioni e organi di Stato ha ideato un sistema di incentivazione, anche fiscale, all’innovazione It, in particolare del parco applicativo”.
“La nostra strategia è orientata proprio alla modernizzazione delle applicazioni core aziendali e, esattamente come prospettato da Angelucci, stiamo lavorando per dare vita ad una iniziativa come quella presentata lo scorso luglio in Uk nella quale vorremmo coinvolgere, in Italia, le associazioni di categoria, gli interlocutori istituzionali ed eventuali altri partner interessati”, asserisce Carlone. “La via della modernizzazione del parco applicativo è una delle possibili soluzioni alla continua richiesta da parte delle aziende di contenimento dei costi – prosegue Carlone – e, al tempo stesso, per garantire un It più efficiente. Bisognerebbe quindi trovare il giusto modo per sostenere le aziende e incentivarle a prendere questa strada”. Strada che comunque molte aziende hanno già intrapreso comprendendone il valore, come dimostrano i dati dell’ultimo esercizio finanziario di Micro Focus concluso il 30 aprile 2009. I dati li ha presentati lo scorso ottobre alla stampa

Jorge Dinares (nella foto), presidente internazionale Emea, Iberia e Latam (America Latina) della società. “Abbiamo registrato un fatturato in crescita del 20,4% per un totale di 274,4 milioni di dollari Usa (nel 2008 erano 228,2 milioni) – dice Dinares – con un utile operativo di 91,2 milioni (74,8 milioni nel 2008) e un utile prima delle tasse di 91,4 milioni (76,8 milioni nel 2008)”.
La crescita organica a due cifre percentuali registrata è stata rafforzata dal fatturato prodotto dalle aziende acquisite. Le ultime due in ordine di tempo sono Compuware (ma solo la divisione che si occupa delle attività di Application Testing/ASQ, Automated Software Quality) e Borland Software. “Entrambe le acquisizioni seguono la strategia di consolidare ulteriormente la nostra posizione nel mercato dell’Application Testing/ASQ, un mercato stimato dagli analisti in circa 2 miliardi di dollari e considerato logicamente contiguo alle nostre attuali attività”, spiega Dinares.
Anche per quanto riguarda i risultati italiani, si parla di crescita. “Nel 2009 il fatturato ha raggiunto gli 11,6 milioni di euro così ripartiti: 5,5 milioni provenenti da vendite di licenze (+23,5% rispetto al 2008); 2 milioni da servizi di consulenza (+79%); 4,1 milioni derivanti dalla manutenzione (+43,5%)”, annuncia Pierdomenico Iannarelli, country manager di Micro Focus Italia.

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