Sicurezza ambientale

Un sistema per il controllo degli incendi boschivi

Si tratta di una rete di radar autonomi con visione termica a 360 gradi, alimentati con pannelli fotovoltaici e batterie, che invia dati a una control room security tramite rete 4/5 G per il controllo h24

Pubblicato il 24 Lug 2020

incendio

Il problema degli incendi boschivi in Italia è ormai endemico. Spesso è più difficile contrastarlo nelle regioni che in teoria possono contare su migliaia di guardie forestali, ma resta un problema comune a tutto il Paese: secondo i dati dell’European Forest Fire Information System, in Italia solo nel 2019 sono andati a fuoco 20.395 ettari. Gli incendi si accendono con ritmi impressionanti: dall’inizio del 2019 sono divampati 251 roghi, quasi un incendio al giorno, il triplo dell’anno precedente. E la gran parte (il 60%) è di origine dolosa. Questa piaga sta lasciando un segno sempre più profondo nel patrimonio naturale italiano: la protezione civile stima che negli ultimi 30 anni sia andato perso il 12% del patrimonio forestale. Ciò rende di grande importanza l’utilizzo di sistemi di controllo degli incendi boschivi.

Inoltre c’è un tema economico: dati ufficiali pubblicati da vari enti tra cui il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria nel 2019, stimano in 10 miliardi di euro le spese per rimediare alle devastazioni causate dagli incendi sviluppatisi dal 2010 al 2017. Per parlare di alcune delle zone più colpite ricordiamo gli effetti sull’ambiente e sull’economia delle provincie di Palermo e Trapani: la Forestale parla di 10 milioni di euro spesi solo per risanare i 400 ettari di bosco andati a fuoco sul loro territorio di recente. Cifra che va moltiplicata per quanto accaduto nel resto d’Italia, senza dimenticare che per rimboscare le aree verdi andate in fiamme ci vogliono almeno 15 anni, con ricadute negative sul mondo del lavoro e sul turismo in una fase già molto difficile dell’economia.

Un dispositivo radar termico a 360° per il controllo degli incendi

Oggi la tecnologia potrebbe apportare un contributo importante nella lotta alla riduzione degli incendi, dolosi o meno. Una soluzione è rappresentata da un dispositivo radar termico a 360° integrato a speed dome a inseguimento dell’allarme individuato, in versione singola o multipla collegato a control room security singola o multipla per gestioni centralizzate o suddivise (es. nord, centro, sud). Il sistema è gestito da un software PSIM integrato al sistema di videoanalisi termico e da un sistema VMS. Un sistema radar completamente autonomo e alimentato con pannelli fotovoltaici e batterie. Per la parte trasmissione dati, alla control room security, grazie a una sim 4/5 G il controllo è continuo h24 con visione termica 360°, che abbinata con un plug-in a una speed home con obiettivo adeguato, sincronizzata con il radar, può fare l’inseguimento automatico dell’oggetto identificato. Per dare un’idea dell’efficacia del sistema ecco alcuni esempi di prestazione di sistemi simili: rilevamento incendio di 3 metri quadri a 2 chilometri di distanza, rilevamento autovetture a 1 chilometro e di un uomo a 800 metri.

Questo vuole dire che una volta individuato l’incendio, con una speed home, con obiettivo adeguato potremo rilevare le persone presenti, le auto e anche la targa (casi di dolo), e con un adeguato interfacciamento ai sistemi disponibili, attraverso le funzioni statali di riferimento, avere immediatamente con la nostra applicazione i dati dell’autovettura e il proprietario; un check completo che apparirebbe in pochi secondi direttamente sul palmare degli agenti operativi.

Alcune di queste soluzioni sono già in commercio e sono pensate come vere e proprie reti: una o più postazioni di monitoraggio dislocate sul territorio e dotate di un innovativo sensore con scansione termica a 360°. Ciascuna postazione inoltre è interconnessa con la Control Room dove confluiscono tutte le segnalazioni di allarme. La soluzione può essere mobile su ruote o fissata ed è completamente indipendente senza richiedere nessun tipo di collegamento.

Schema di installazione

Per una gestione ottimale degli alert generati dal sistema avremo immediatamente la posizione esatta dell’evento. Attraverso sistemi adeguati la control room security potrà passare la segnalazione all’autovettura di servizio più vicina con radiomobile o passare su smartphone la geocalizzazione dell’evento. Chiaramente, visto il contesto, gli allarmi che arrivano allo PSIM devono essere georeferenziati e visualizzati su mappa grafica integrata. Infine, per garantire l’affidabilità del sistema, a ogni allarme deve essere associata una clip video visualizzabile attraverso l’elenco allarmi della piattaforma VMS.

Come funziona il dispositivo di allarme

Queste soluzioni per il controllo degli incendi boschivi si basano sulla telecamera Thermal radar integrata con una speed dome, l’unica telecamera termica con determinate caratteristiche: una visione panoramica a 360° con sensore uncooled capace di rilevare automaticamente un incendio e la capacità di effettuare l’analisi delle immagini integrata a bordo per il rilevamento automatico di incendi a chilometri di distanza. Questo dispositivo inoltre rileva le coordinate GPS dell’incendio e le invia al centro servizi in pochi secondi, garantendo una registrazione degli allarmi al suo interno su scheda SD e un grado di protezione IP66 (-40c to +65c). Infine, ha i sistemi integrati di comunicazione LAN, Wi-Fi, 4/5G ed è progettata per una operatività di 100 milioni di rotazioni (circa 6 anni), senza dimenticare che offre una soluzione compatibile con l’ambiente grazie a un’alimentazione con pannello solare e batteria.

La qualità dei dati ottenibili da sistemi come questo è altissima e facilmente gestibile da un piccolo team dalla control room. Un dispositivo di protezione ambientale come questo permette un capillare controllo del territorio.

Questi sistemi stanno avendo un certo successo proprio perché l’investimento crea un saving enorme se pensiamo ai danni causati da queste calamità, inoltre impianti come questi rientrano dunque appieno nelle raccomandazioni governative indirizzate ai veri enti regionali e che li invitano a essere “attivi nell’organizzazione del propri sistemi di antincendio boschivo, sia in termini di risorse umane che di mezzi aerei e terrestri, nell’ottica della maggior efficienza possibile, al fine di garantire adeguati livelli di risposta, avendo prioritaria la salvaguardia della vita, dell’integrità fisica, dei beni, degli insediamenti, degli animali e dell’ambiente in generale”.

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