Wearable device

Smart Health: una tuta smart stampata in 3D per la riabilitazione da remoto

Il progetto TUTA nato dalla collaborazione tra Formlabs e TEDH, Laboratorio di Ricerca del Dipartimento di Design del Politecnico di Milano, per supportare i pazienti nelle attività fisioterapiche anche a distanza senza recarsi nei centri specializzati

Pubblicato il 06 Apr 2021

Progetto-TUTA-4

Per garantire l’efficacia dell’attività fisioterapica svolta in autonomia da casa nel percorso di riabilitazione in seguito a traumi o lesioni, il gruppo TEDH (Technology and Design for Healthcare), un centro di competenze del Dipartimento di Design del Politecnico di Milano (Polo Territoriale di Lecco) ha realizzato, con l’ausilio della stampa 3D di Formlabs, un dispositivo wearable in tessuto smart che consente di monitorare la riabilitazione sia dal punto di vista motorio che cardiorespiratorio e trasmettere i dati rilevati dai sensori a uno smartphone permettendo al medico di analizzare ed esaminare i progressi del paziente.

Le stampanti stereolitografiche di Formlabs e le molte resine disponibili, unite ai continui input degli utenti, hanno permesso di sperimentare diverse forme e materiali, per arrivare ad una soluzione, che unisce facilità di utilizzo, resistenza e semplicità di connessione tra device e tessuti composti da filati ultratecnici. Il progetto TUTA, che ha visto la collaborazione del Centro Riabilitativo “Villa Beretta” di Costamasnaga (CO) e UNIVERLECCO, ha messo a punto un dispositivo per la sola misurazione dei movimenti e uno per il monitoraggio multiparametrico che, posto sul tronco, permette di misurare sia i movimenti, che la respirazione e il battito cardiaco. In futuro, per il paziente si aprirà la possibilità di visualizzare sul telefono l’esercizio, svolgerlo e infine ricevere feedback sull’esecuzione corretta o meno.

“A ogni TUTA vengono collegati 14 dispositivi, 7 nella parte superiore e 7 in quella inferiore e per la buona riuscita del progetto è essenziale che funzionino tutti correttamente in modo da non correre il rischio di avere solo una connessione parziale. Il sistema è inoltre pensato per essere utilizzato anche da persone che hanno subito traumi o lesioni e deve perciò prevedere che gli enclosure contenenti l’elettronica siano facilmente collegabili e che si possano accendere semplicemente” dichiara Paolo Perego, ricercatore presso il Dipartimento di Design del Politecnico di Milano, che aggiunge “Con la stampante Formlabs abbiamo realizzato decine di prototipi, utilizzando sia la Clear Resin, che consente di realizzare dispositivi semitrasparenti, che le resine elastiche per gli alloggi e i pulsanti, e la Grey Pro Resin, versatile e resistente, per la soluzione finale”.

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