IBM ha annunciato un’ampia strategia di prodotti e servizi per supportare le strategie di Mobility delle aziende. L’offerta, chiamata MobileFirst, comprende soluzioni di sviluppo di App, gestione dei dispositivi mobili, sicurezza e business analytics, eventualmente anche fruibili in cloud, e servizi di progettazione, consulenza, sviluppo e integrazione ovviamente tutti in ambito mobile. Di questa strategia e delle sue ricadute sul mercato italiano abbiamo parlato con Davide Albo, Mobile Consultant di IBM Italia.
“MobileFirst va a razionalizzare e consolidare l’offerta IBM di software mobile esistente già da qualche anno, sia in ambito enterprise che consumer, ma in precedenza non unificata: si basa su 270 brevetti e una decina di acquisizioni negli ultimi 4 anni, e conta già quasi mille aziende utenti – spiega Albo -. L’obiettivo è coprire tutte le fasi del ciclo di vita delle Mobile App, dal design e sviluppo, all’analisi di user experience e gestualità, all’integrazione con i sistemi esistenti, anche cloud, fino alla messa in produzione (test, certificazione e deployment), e alla chiusura del ciclo, con gestione sia delle applicazioni sia dei dispositivi”.
La componente di design e sviluppo si basa sulle tecnologie di Worklight, startup israeliana acquisita da IBM nel gennaio 2012: “E’ una piattaforma ampia e flessibile, che abilita lo sviluppo di App per smartphone, per tablet o per dispositivi ibridi, e copre non solo la definizione di funzioni e user interface, ma anche il test di queste applicazioni, la loro integrazione attraverso connettori plug e play, nonché tutto il project management in termini di organizzazione dei team, delle fasi di lavoro, della coerenza dell’app su piattaforme diverse e così via”.
Invece la parte di analisi della user experience, per catturare i comportamenti degli utenti al fine di migliorare l’esperienza delle App, è coperta da TeaLeaf, che può essere usato anche per fare diagnostica – continua Albo -, mentre per l’area certificazione e analisi della qualità delle App, nel portafoglio MobileFirst abbiamo la componente AppScan, che verifica per esempio che la qualità del codice sia coerente con gli standard definiti dall’azienda”.
Quattro moduli fondamentali
Un altro ambito di estrema attualità, soprattutto tenendo conto della diffusione delle politiche BYOD nelle aziende, è il Mobile Device Management (MDM), che va incontro all’esigenza delle aziende di assicurare la sicurezza delle App e dei dati aziendali utilizzati dai dipendenti sui dispositivi mobili. “Quest’area in IBM MobileFirst è coperta da EndPoint Manager, che permette tra l’altro la gestione fisica, con possibilità di controllare i dispositivi da remoto, di supportare le policy aziendali di Mobile Security, per esempio relative alla gestione di password ed email, e di agire – se i dispositivi vengono infettati da virus, oppure smarriti o rubati -, localizzandoli, bloccandoli o eliminando i dati sensibili”.
In altre parole quindi, sottolinea Albo, l’offerta MobileFirst si articola dal punto di vista software in quattro moduli fondamentali: Application & Data Platform, che permette di costruire e integrare le App, basata su Worklight; Management, necessario quando un’azienda usa App e quindi intende gestire i dispositivi; terzo modulo è Analytics, che serve per controllare le App aziendali soprattutto in ambito consumer; e infine c’è il modulo Security, che si occupa di sicurezza infrastrutturale (cioè per esempio controllo degli accessi con SSO, verifica delle vulnerabilità dell’App, componenti Security Access Management, e così via), perché la sicurezza applicativa è all’interno di Worklight e la sicurezza fisica all’interno di EndPoint Manager.
A corredo dell’offerta tecnologica, come accennato IBM offre anche dei servizi MobileFirst, essenzialmente di due tipologie: Strategy & Design, e Development & Integration. Inoltre abbiamo dei servizi di cloud management che ora si estendono anche al mobile, e poi degli ‘acceleratori’ tra cui workshop ad accesso libero e ambienti di test e di produzione, a disposizione di clienti e partner. Partner, conclude Albo, che sono fondamentali per portare sul mercato questa offerta. “Diversi dei partner italiani sono già abilitati e certificati su MobileFirst, posso citare Convergence, Capgemini, Sys Management e Softlab; diverse sono anche le aziende utenti, soprattutto – almeno per quanto riguarda la componente Worklight – in ambito bancario e assicurativo”.