Analisi e ricerche

Mobile App, 9 aziende italiane su 10 le vogliono a supporto dei processi

Cresce l’adozione di soluzioni su Tablet e Smartphone per alzare la produttività e facilitare il lavoro interno. Il 51% ne ha già adottata una, il 40% intende farlo, solo il 9% non è interessato. Le più diffuse sono quelle operative, per le vendite e il lavoro “sul campo”. Bassa l’integrazione delle App tra loro, alta quella con i Sistemi Informativi. Un’analisi dell’Osservatorio Mobile Enterprise del Politecnico di Milano

Pubblicato il 10 Nov 2014

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Moltissime imprese, praticamente in tutti i settori, stanno iniziando o portando avanti una strategia Mobile, sia per interagire con il mercato tramite il nuovo canale, sia per aumentare la produttività e semplificare il lavoro dei propri dipendenti. Secondo l’Osservatorio Mobile Enterprise del Politecnico di Milano, l’uso di Device e App a scopi lavorativi da parte dei 13 milioni di Mobile Worker italiani nel 2014 ha fatto recuperare 9 miliardi di euro di produttività.

Uno dei tre “pilastri” del mercato Mobile Enterprise definiti dall’Osservatorio – insieme a Mobile Device ed Enterprise App Store – è costituito dalle Mobile Biz App, che rendono disponibili ai professionisti le funzionalità per svolgere il loro lavoro su Smartphone e Tablet. Secondo l’Osservatorio, le Mobile Biz App possono essere classificate in 3 principali macro-categorie:

“Operative”, sviluppate (o personalizzate) per supportare specifici processi di business: Sales Force Automation, per i processi di vendita, marketing, promozione e merchandising; Field Force Automation, per gli altri processi sul campo (manutenzione, trasporto, ecc.); Warehouse & Stock Management, per la gestione di magazzini e aree di stoccaggio.

“Office Practice Automation”, sviluppate (o personalizzate) per supportare processi organizzativo-amministrativi con funzionalità specifiche come compilazione nota spese, richieste permessi, e così via.

“Personal Productivity”, sviluppate (o personalizzate) per visualizzare applicazioni di dashboard e reportistica, soluzioni per la comunicazione di informazioni ai dipendenti e così via, o a supporto di elementari funzioni di produttività individuale (elaboratori di testi, fogli di calcolo, ecc.).

Vendite e “Field force automation” i processi più urgenti da rendere “mobili”

I CIO italiani sono sempre più intenzionati a introdurre Mobile Biz App per cogliere appieno i benefici della Mobility. L’Osservatorio ha interpellato 194 CIO e Responsabili di Sistemi Informativi italiani, ricavando che ben il 51% di essi le ha già implementate, in netta crescita rispetto al 35% del 2013. Solo il 9% non ne ha ancora introdotte e per ora non è interessato a farlo, mentre il 40% ha intenzione di introdurle in futuro (nel 12% dei casi si tratta di una decisione già presa). Pur crescendo, però, il fenomeno non è ancora pervasivo: tra le organizzazioni che hanno già introdotto Mobile Biz App, infatti, l’81% ne ha implementate meno di 10 (il 52% meno di 5), e del restante 19%, solo un terzo ne ha introdotte più di 20.

Le App “Operative” sono le più adottate, e registrano un alto grado d’utilizzo degli utenti finali. Quelle di Sales Force Automation, già introdotte dal 37% dei CIO, verranno adottate nei prossimi anni da un ulteriore 41%, a piena conferma del trend di crescita della Mobility applicata ai processi di vendita. Al secondo posto ci sono quelle di Field Force Automation, rivolte principalmente a manutentori, installatori e ispettori: già adottate nel 25% delle organizzazioni, verranno implementate in futuro da un altro 37%. Altre tipologie di App operative sono già state introdotte nel 23% dei casi e lo saranno in futuro in un altro 43%.

Le App di Office Practice Automation sono invece state introdotte nel 22% delle organizzazioni analizzate, e anche se solo il 10% ne fa già un uso intensivo, sono quelle per cui si riscontra la crescita più evidente. Il 46% dei CIO infatti sta valutando una loro introduzione. Infine le App di Personal Productivity sono già state introdotte dal 25% delle organizzazioni e un ulteriore 45% le implementerà in futuro. Il grado di utilizzo però è il più basso (8%), in attesa che gli utenti ne comprendano appieno tutte le potenzialità.

Integrazione delle App tra loro, il problema è condividere le basi dati

Il grado di integrazione delle Mobile Biz-App L’Osservatorio ha anche analizzato il grado di integrazione delle Mobile App con i Sistemi Informativi (integrazione “verticale”) e tra loro (integrazione “orizzontale”). Nel primo caso, il 40% dei CIO valuta l’integrazione con il Sistema informativo “elevata” e un altro 38% “mediamente elevata”. Il grado di integrazione “orizzontale” è nettamente inferiore: nel 75% dei casi i CIO lo valutano “basso” o “mediamente basso”. Questo può dipendere anche dalle scelte tecnologiche fatte, dal momento che non tutti i Sistemi operativi Mobile consentono un dialogo completo tra le diverse App sui dispositivi, precludendo, di fatto, la piena integrazione tra le soluzioni, in termini principalmente di condivisione della stessa base di dati.

La decisione di introdurre Mobile Biz App mette il CIO di fronte a due importanti decisioni: la scelta delle modalità di sviluppo, e quella del fornitore di riferimento. Nel primo caso occorre scegliere tra sviluppo Web, ibrido, nativo su singola piattaforma, o multipiattaforma. Nel secondo, lo sviluppo delle App passa prevalentemente da fornitori esterni. I CIO ricorrono abbastanza spesso a piccole Software House specializzate (preferite nel 37% dei casi), seguite dai System integrator (25%), dalle grandi Software House (11%), dagli sviluppatori indipendenti (11%) e dalle Web agency (10%). Lo sviluppo interno è scelto in poche occasioni, tipicamente laddove è richiesto un alto grado di personalizzazione, o dove si sta puntando a sviluppare internamente forti competenze Mobile.

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