Industria 4.0, la chiave dell’efficienza è nei “lavoratori connessi”

Le tecnologie digitali, con strumenti integrati per videoconferenze, chat, condivisione di immagini, lavagne digitali e realtà aumentata, possono essere fondamentali per portare l’innovazione in fabbrica e ridurre tempi e costi degli interventi di riparazione

Pubblicato il 04 Apr 2019

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Strumenti integrati per videoconferenze, chat, condivisione di immagini, lavagne digitali e realtà aumentata: sono gli strumenti mobili avanzati di collaborazione e condivisione dei dati che possono cambiare radicalmente il modo di affrontare i problemi all’interno delle fabbriche, riducendo i tempi – e quindi i costi – delle interruzioni di produzione non programmate. Lo sostiene in un post sul blog aziendale Neil Heller, business development manager dell’Industry Solutions Group-Manufacturing di Cisco, che sul tema ha tenuto un intervento ad Hannover Messe.  

Quando si verifica un guasto in fabbrica, ogni secondo impiegato a rispondere e correggere ciò che è andato male può arrivare a costare miliardi di dollari l’anno in termini di mancata produttività. Le interruzioni di produzione non pianificate – spiega il manager – arrivano a costare 20mila dollari al minuto o anche più. E per ridurre al minimo questi danni l’uomo, nel quadro di Industria 4.0, ha il ruolo centrale di “abilitatore”, che sia in grado di intervenire sulle macchine utilizzando i dati che le stesse macchine mettono a disposizione ma che hanno bisogno di essere integrati e analizzati. “Le fabbriche del futuro – sottolinea Heller – non potrebbero infatti vedere la luce senza contare sulle conoscenze e sulle abilità delle persone”.

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