La diffusione dell’IoT nel mondo industriale e l’avvio di una nuova fase di sviluppo nel solco dell’Industry 4.0 apre una serie di interrogativi sulla sicurezza logica, digitale e funzionale. A fronte di uno scenario così nuovo caratterizzato da una presenza del digitale sempre più pervasiva è necessario pianificare lo sviluppo di una sicurezza di nuova generazione, capace di ragionare su più livelli di protezione andando a offrire una copertura integrata e adeguata a ciascun macchinario e a ciascun dispositivo fisso e mobile in azienda, per arrivare coprire tutte le componenti anche del mondo building o del facility management.
Se l’obiettivo è quello di garantire la business continuity assicurando l’operatività di un installato tanto sofisticato quanto eterogeneo, con architetture fisiche, virtuali e servizi in cloud è necessario disporre di soluzioni capaci di conciliare il vecchio con il nuovo per garantire la sicurezza degli ambienti, inventariare i sistemi, risolvere criticità e aggiornare le patch tanto per citare alcuni temi di una buona governance della sicurezza.
L’ingresso dell’IoT nell’industria sta portando all’Industria 4.0 ovvero intelligenza alle cose con nuove logiche di servizio e con nuovi processi informativi che migliorano la qualità della comunicazione e della relazione. Il problema è che oggi tutte le comunicazioni tra i sistemi industriali e i sistemi IT sono basate su IP e, quindi, aperte alla possibilità di cyber attacchi. Ecco perché servono nuovi paradigmi di presidio: degli endpoint, dei dati e delle reti.
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