Facility Management: Verso la data collection e la predictive maintenance

Parla Andrea Ortonovi, Manager Maintenance Engineering and General Services di Atlas COncorde. Il Facility Manager? Già proiettato verso il futuro

Pubblicato il 16 Lug 2019

Showroom Atlas Concorde

Showroom Atlas Concorde

Atlas Concorde è specialista globale in superfici ceramiche d’eccellenza per ogni stile e applicazione nell’architettura residenziale, commerciale e pubblica.
Il punto di vista di Andrea Ortonovi, Manager Maintenance Engineering and General Services della società, è di fatto quella di un facility manager che opera in una realtà produttiva e che dunque guarda alla digitalizzazione come a una opportunità per introdurre nuove efficienze in un processo più ampio di trasformazione.
Ed è proprio con questo sguardo che abbraccia l’intero ecosistema aziendale che il facility manager finisce per operare in stretta connessione con le altre funzioni aziendali.

Il facility manager non può ignorare la parte energy

Ad esempio con l’energy manager. “Il tema dell’efficienza energetica – spiega Ortonovi – è per noi di primaria importanza. Negli anni è molto cresciuta la connessione tra facility management ed energy management. La strategia per il facility management ormai non può ignorare la parte energy. Industria 4.0 sta dando una grande spinta a questo processo e sta aiutando l’integrazione di dati e informazioni”.
Proprio in logica Industria 4.0, Ortonovi parla di misurabilità dei progetti e degli interventi: prendersi cura della parte energia contribuisce sensibilmente a ridurre i costi di produzione.
“Gli esempi in Atlas sono tanti e vanno dal monitoraggio dell’aria compressa ai recuperi di calore, con tante applicazioni in ambito produttivo”.
Dati e conoscenza sono oggi centrali per Atlas Concorde, anche in relazione alle tematiche di sicurezza, anche in considerazione del fatto che l’azienda ha avviato un processo di esternalizzazione di alcuni dei servizi manutentivi, con contratti per interventi da remoto sugli impianti.
“Da un lato è un approccio che facilita il nostro lavoro, ma dall’altro crea nuovi punti di vulnerabilità della rete e del segreto industriale. Il digitale è chiamato a portare innovazione anche nella gestione di queste problematiche. Come facility lavoriamo in modo sempre più stretto con l’IT. Avvertiamo in generale l’esigenza di una Governance dal punto di vista degli standard, della compliance e dei comportamenti”.

Dai dati alla conoscenza verso la manutenzione predittiva

Con Atlas siamo comunque di fronte a una realtà da tempo fortemente orientata all’automazione e alla digitalizzazione. Il tema della data collection non è dunque una novità: la differenza rispetto al passato è che vi sono molte più possibilità per l’analisi e per la trasformazione del dato in conoscenza.
“A mio avviso, il digitale sta facendo evolvere la professione del facility manager e contribuisce a posizionarlo verso l’alto. Non va dimenticato che nel passato questa professione era vissuta come un costo invece adesso, grazie ai dati, vede aumentare la propria importanza e il proprio valore. È cambiato il concetto stesso e stanno cambiando le tipologie di operatori. Possiamo dire che il facility è certamente molto più rilevante per il business grazie al digitale”.
E proprio perché Atlas Concorde si sta muovendo verso una trasformazione in ottica Industria 4.0 non stupisce trovare Ortonovi positivo rispetto alle tematiche di manutenzione predittiva.
“Ho iniziato a lavorarci da oltre due anni partendo anche da valutazioni economiche. Calcoliamo le ore di fermo produttivo e ho contribuito a introdurre i concetti di ROI degli interventi legati alla manutenzione predittiva. Si tratta di un tipo di raccolta dati e analisi che permette di fare un calcolo di costi benefici degli interventi e consente di capire il valore complessivo degli interventi”.
Prematuro, invece, parlare di data monetization: ci sono già azioni volte a utilizzare la conoscenza che arriva dai dati per più attività. Ma non espressamente in forma di monetizzazione.

Photo Credits: L’immagine in apertura è tratta dal sito istituzionale di Atlas Concorde

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