Telemedicina

Coronavirus: con l’IoT l’Università di Pisa monitora i pazienti a distanza

A Pisa sono già dieci le persone affette da Coronavirus su cui si sta sperimentando il telemonitoraggio a distanza con il sistema Tel.Te.C. (Telemonitoraggio territoriale delle cronicità) che si serve di sensori biomedicali wireless per tenere sotto controllo la condizione clinica del paziente che il medico monitora a distanza

Pubblicato il 07 Apr 2020

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Avviato in via sperimentale da alcune settimane sul territorio pisano, il sistema Tel.Te.C. (Telemonitoraggio territoriale delle cronicità) è già utilizzato da una decina di pazienti positivi al Coronavirus seguiti dal medico curante a distanza grazie all’uso di sensori biomedicali wireless. Si tratta di un progetto della Regione Toscana che coinvolge l’Azienda USL Toscana nord ovest e il Dipartimento di ingegneria dell’informazione dell’Università di Pisa.

Ideato per il monitoraggio domiciliare dei pazienti fragili, cronici, con scompenso cardiaco e comorbilità multiple, lo strumento di telemedicina si sta dimostrando molto utile ai tempi del Covid-19, una patologia che richiede un continuo monitoraggio della funzionalità respiratoria e che ha visto solo in Toscana oltre 15.000 persone in isolamento domiciliare per ridurre gli accessi in ospedale.

Sensori biomedicali e tablet per curare il paziente a distanza

Questo sistema di monitoraggio dei pazienti affetti da malattie croniche, conta sull’uso di dispositivi come saturimetri, termometri e sfigmomanometri che, grazie ad una applicazione che gira su tablet e a un sistema di sensori bluetooth, rilevano e trasmettono automaticamente i parametri vitali a distanza ed in tempo reale al medico curante, che tiene sotto controllo l’evoluzione delle condizioni cliniche del paziente e comunica le attività da effettuare sulla base del protocollo di trattamento. Il sistema è dotato di un allarme sonoro per le misurazioni e di un’interfaccia grafica chiara. Oltre a rimanere in contatto con il medico, il sistema di telemonitoraggio può essere utile ai pazienti per gestire meglio l’ansia derivata dalla difficoltà respiratoria.

“Il monitoraggio della temperatura, della saturazione dell’ossigeno e della pressione arteriosa fin dai primi sintomi potrebbe rivelarsi di cruciale importanza per limitare la progressione dell’infezione, aiutandoci a compiere scelte terapeutiche tempestive e mirate” affermano Stefano Barsantini e Luca Puccetti, rispettivamente coordinatori delle aggregazioni funzionali territoriali (Aft) dei medici di base e dei pediatri di Pisa e di Cascina.

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