Mobile Food

Alimentari e Vino, raddoppia la spesa su smartphone degli italiani: 100 milioni di euro nel 2016

Nel nostro paese il mercato eCommerce nel Food&Grocery ha toccato i 575 milioni, crescendo del 30%: un euro su 4 è speso da dispositivi mobili, nel “fresco”, nell’enogastronomia e nella ristorazione. I dati dell’Osservatorio eCommerce B2C del Politecnico di Milano

Pubblicato il 15 Dic 2016

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Nel 2016 in Italia il mercato eCommerce di cibo, vino e alimentari in genere (Food & Grocery), ossia l’acquistato da consumatori italiani su siti sia italiani sia stranieri, è arrivato a 575 milioni di euro, crescendo del 30% rispetto al 2015. Una crescita notevole, ma nonostante questo, in valore assoluto il Food&Grocery incide ancora marginalmente (3%) sul totale del mercato eCommerce B2c italiano, che nel 2016 ha quasi toccato i 20 miliardi di euro.

Continua quindi la situazione anomala di questo settore, uno dei più importanti in assoluto per il Made in Italy e l’economia italiana. In effetti l’eCommerce rappresenta soltanto lo 0,35% del totale degli acquisti di alimentari degli italiani, mentre nel Regno Unito questa percentuale è dell’8%, in Francia del 6%, e in USA del 2%. Il momento è però propizio per vedere un vero cambio di marcia, visto che l’offerta è finalmente decollata, ma approfondiremo questo punto più avanti.

Tornando ai 575 milioni che costituiscono il mercato 2016, la componente principale – in termini di valore degli acquisti – è l’Alimentare (90% del comparto), per un valore di 519 milioni di euro, in crescita del 27% rispetto al 2015.

La componente Health&Care, legata a prodotti principalmente acquistati nei supermercati online (Esselunga, Carrefour, Coop), sui siti dei produttori (Henkel, Kimberly Clarks, Unilever) e sui marketplace (Amazon, eBay), pesa per il restante 10% del comparto e vale 56 milioni di euro, in crescita del 79%.

L’Alimentare è composto per oltre il 90% dall’acquisto di prodotti Food e per meno del 10% dal Wine. In particolare, nel Food il 60% della domanda si riferisce all’acquisto di prodotti “secchi” (ossia confezionati, incluso il caffè), il 31% ai “freschi” (prodotti a temperatura controllata, incluso il cibo pronto), il 7% alle bevande e il restante 2% ai surgelati.

Da smartphone e tablet speso un euro su 4

Nel 2016 gli acquisti via Smartphone nel Food&Grocery sono raddoppiati raggiungendo quota 100 milioni di euro, pari al 17% del totale eCommerce del comparto. Gli acquisti via Smartphone sono diffusi in tutti i principali ambiti (Grocery, Enogastronomia e Ristorazione). Nel Grocery lo Smartphone è utilizzato sia per acquisti d’urgenza, quando viene a mancare il tempo di andare a fare la spesa, sia per maggiore comodità nello sfruttare i tempi morti (viaggi, attese) durante la giornata. Nell’Enogastronomia gli acquisti si riferiscono prevalentemente alle capsule del caffè, facilmente riordinabili su Smartphone, mentre nella Ristorazione lo Smartphone è molto comodo per ordinare il pasto quando si è ancora in viaggio prima di arrivare a casa.

Aggiungendo gli acquisti da Tablet, la penetrazione sale al 25% della spesa online totale in Food&Grocery.

«Il Food&Grocery è uno dei settori che suscita oggi più interesse nel panorama eCommerce B2c in Italia sia per l’enorme potenziale ancora inespresso, sia per il fermento mostrato dall’offerta negli ultimi due anni – commenta Alessandro Perego, Direttore Scientifico Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano. Il settore, sottolinea Perego, storicamente mostra una penetrazione di eCommerce significativamente inferiore rispetto a quella di altri comparti – Abbigliamento (5%), Informatica ed elettronica di consumo (16%) e Turismo (29%) – e rispetto ai valori registrati (tra il 2 e l’8%) nello stesso settore in altri Paesi dove l’eCommerce B2c è più evoluto (Francia, UK, USA).

«La scarsa diffusione dell’online nel settore è prevalentemente riconducibile, a nostro avviso, alla carenza di offerta che per lungo tempo ha caratterizzato il mercato italiano. Soprattutto nel comparto Grocery le iniziative online dei supermercati sono state poche e, in molti casi, con progetti sperimentali a copertura limitata del territorio. Negli ultimi anni però qualcosa è cambiato e c’è stata una proliferazione di iniziative online, sia da parte dei retailer tradizionali sia da parte di Dot Com “pure player” (anche startup). L’aumento dell’offerta si è osservato indistintamente in tutti gli ambiti, dai prodotti da supermercato a quelli gastronomici, dal vino al cibo pronto. Riteniamo che finalmente siano state gettate le basi per uno sviluppo strutturato dell’eCommerce nel settore».

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