A un anno dal debutto di Digitaliani: il Ceo di Cisco Chuck Robbins con Gentiloni

A 12 mesi dalla presentazione del progetto Digitaliani e del piano di investimenti di 100 milioni di dollari per la digitalizzazione del nostro Paese, il Ceo di Cisco Chuck Robbins fa il punto sull’iniziativa, in termini di formazione, Industria 4.0 e startup

Pubblicato il 07 Mar 2017

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A distanza di poco più di un anno dalla sigla di quell’accordo di collaborazione con il Governo Italiano, con il quale Cisco si impegnava a sostenere lo sviluppo digitale delle imprese italiane, e più in generale del nostro Paese, con un investimento di 100 milioni di dollari nell’arco di tre anni, il Ceo della società Chuck Robbins è tornato in Italia e ha incontrato il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni.

L’incontro è servito a fare il punto sullo stato di avanzamento del progetto Digitaliani, misurando i primi risultati raggiunti e fissando i prossimi obiettivi.
Come lo stesso Chuck Robbins ha raccontato in una intervista a Il Corriere della Sera, il primo risultato misurabile di Digitaliani è sulle persone: trentasettemila sono gli studenti che nel corso di questo primo anno hanno seguito i percorsi di formazione offerti attraverso le Network Academy di Cisco, con l’obiettivo di acquisire nuove competenze digitali. Iniziativa, va precisato, che va anche a beneficio dei docenti.

In questi 12 mesi sono stati inoltre erogati cinque milioni di euro nel fondo di Venture Capital di Invitalia, per sostenere la crescita di startup innovative ed è stato stretto un importante accordo di collaborazione con Gruppo Leonardo per aiutare le aziende a proteggersi dagli attacchi e dalle minacce informatiche, soprattutto in vista di una sempre più intensa adozione dei modelli di Industria 4.0.

Cisco con le università per la sicurezza di Industria 4.0

L’Industry 4.0 rappresenta una delle aree di maggiore investimento per Cisco, convinta, come sostiene Robbins, che non si possa più parla di protezione infrastrutturale in senso stretto, ma che oggi parlare di sicurezza implichi la necessità di protezione sia del mondo reale, sia di quello virtuale, coniugando dunque infrastrutture fisiche e digitali.

In questo senso si colloca dunque il progetto “Filiera Sicura, che vede la società collaborare con otto università, tra le quali il Politecnico di Milano e quello di Torino, oltre alla Federico II di Napoli e la Sapienza di Roma, con l’obiettivo di creare una piattaforma condivisa per la digitalizzazione sicura di tutta la catena del valore del Paese.

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