Terna è il principale operatore indipendente di reti per la trasmissione dell’energia elettrica in Europa e uno dei maggiori a livello mondiale per estensione della rete. Con oltre 75.000 chilometri di linee elettriche in alta e altissima tensione, 915 stazioni e quattro centri di controllo operativi 24 ore su 24, l’azienda guidata da Giuseppina Di Foggia gioca un ruolo fondamentale nel garantire l’equilibrio continuo tra domanda e offerta di elettricità in Italia, il cosiddetto dispacciamento, nonché nell’abilitare la transizione energetica del Paese
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La “quintupla elica” dell’Open Innovation
L’innovazione rappresenta un pilastro trasversale alle attività dell’azienda ed è gestita dalla Direzione Strategia Digitale e Sostenibilità, una struttura che ha il compito di guidare e facilitare l’adozione di soluzioni tecnologiche avanzate con impatto misurabile sul core business.
Il modello di innovazione è fortemente indirizzato all’adozione di approcci di Open Innovation e si fonda su interlocuzioni con vari attori, secondo la cosiddetta “quintupla elica”. Quest’ultimo è un modello di coinvolgimento dell’ecosistema che guarda in particolare a cinque tipologie di attori: stakeholder istituzionali, partner industriali, startup e PMI ad alto contenuto tecnologico, enti di ricerca e Università.
Come ha spiegato Carla Napolitano, Head of Innovation, nel corso di un’intervista realizzata dall’Osservatorio Startup Thinking del Politecnico di Milano, l’innovazione in azienda è una sfida sia tecnologica sia organizzativa e culturale: “non basta testare una nuova tecnologia: è necessario costruire percorsi di adozione che accompagnino il cambiamento, colgano i reali bisogni e ne facilitino l’integrazione nelle attività quotidiane di chi opera sul campo”.

Come avviene il processo di innovazione
Il processo di Innovazione parte dalla raccolta dei fabbisogni (noto come “Innovation Demand Process”) presso le principali business line aziendali – fra cui Dispacciamento, Asset Management e Ingegneria – e si sviluppa attraverso le fasi di qualifica dei bisogni, ricerca di soluzioni, proof of concept, dimostrazione su scala più ampia e, infine, adozione industriale. Questo processo è scandito da momenti chiave decisionali, in cui si valutano le performance delle soluzioni testate e si stabilisce come e se procedere allo step successivo.
L’attività di innovazione viene gestita da tre “Factory”, ciascuna dedicata a servire una specifica business line e dotata di Project Manager e Specialisti dell’innovazione che seguono i progetti lungo tutto il ciclo di vita. A oggi sono oltre settanta i progetti attivi, suddivisi in tre direttrici strategiche: l’innovazione di sistema, volta a gestire le sfide legate alla crescente penetrazione delle rinnovabili; lo sviluppo di nuovi asset infrastrutturali, come le interconnessioni e i cavi sottomarini del Tyrrhenian e Adriatic Link; l’innovazione incrementale, che mira a migliorare processi interni e sicurezza operativa, come i “ganci smart” dispositivi di sicurezza per la scalata dei tralicci o il robot sviluppato con la startup giapponese Hi-Bot, capace di sostituire componenti in quota senza interrompere l’esercizio della rete e senza l’impiego del personale operativo. Accanto alla struttura centralizzata, Terna presidia l’innovazione anche attraverso un programma chiamato “Terna Innovation Zone”, che mira a generare impatto positivo sugli ecosistemi territoriali.
Oltre al quartier generale a Roma, il team innovazione è presente su tutto il territorio nazionale presso le sedi territoriali di Terna e in altri territori chiave, come la Tunisia, con hub dedicati a specifici ambiti progettuali, come il centro di Viverone, riconosciuto quale un’eccellenza europea nella formazione tecnica.
Le attività di Open Innovation sono particolarmente evolute. Terna adotta un approccio duale: da un lato agisce come Venture Client, selezionando startup e PMI promettenti con cui avviare progetti di validazione tecnologica; dall’altro investe direttamente attraverso il suo veicolo di Corporate Venture Capital, Terna Forward, dotato di un fondo da 50 milioni di euro, di cui 30 allocati tramite CDP Venture Capital.
Alcuni esempi concreti
L’obiettivo non è solo testare soluzioni, ma favorirne lo sviluppo e una reale integrazione industriale. Alcuni esempi concreti includono l’investimento in WeSii, specializzata nel monitoraggio termico di impianti fotovoltaici, e in Unusuals, che sviluppa algoritmi per la predizione dei guasti tramite dati sintetici. Tuttavia, l’ingaggio di startup non è privo di ostacoli: per questo l’azienda ha avviato un programma di “Lean Procurement”, per lavorare con il procurement pubblico e facilitare il passaggio dalla sperimentazione all’adozione industriale.
L’approccio all’innovazione di Terna si dimostra quindi ampio, integrato e orientato alla trasformazione industriale del sistema elettrico italiano. La capacità di coniugare visione strategica, sperimentazione sul campo e collaborazione con l’ecosistema rappresenta una leva chiave per affrontare le sfide della transizione energetica, contribuendo allo sviluppo di un’infrastruttura elettrica resiliente, digitale e, soprattutto, sostenibile.