Ibm BusinessConnect 2016, in Italia l’IoT è la chiave per la digitalizzazione

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Ibm BusinessConnect 2016, in Italia l’IoT è la chiave per la digitalizzazione

Durante lo scorso Ibm BusinessConnect 2016, è stato illustrato l’impegno dell’azienda in ambito IoT e sono stati portati tanti esempi di eccellenza

Pubblicato il 12 Dic 2016

di Cristina Mazzani

MILANO – 3 miliardi di dollari di investimenti, 6mila clienti, 750 brevetti. Sono solo alcuni dei numeri di Ibm relativi all'Internet of Things.

"L'IoT o, più propriamente secondo noi, il Cognitive IoT – ha spiegato Stefano Rebattoni, General Manager Global technology Services Ibm Italia – è un fenomeno che coinvolge più aspetti, è uno strumento abilitante, che permette alle aziende di uscire dalla logica del prodotto in quanto tale per aggiungervi quella di servizio; in pratica consente di digitalizzare ciò che è fisico, per promuovere quella trasformazione che ormai tutti auspichiamo ".

Stefano Rebattoni, General Manager Global technology Services Ibm Italia

Più di 200 milioni di dollari sono stati investiti da Ibm per il quartier generale Watson IoT globale di Monaco, in Germania. Là saranno ospitati laboratori in cui clienti e partner potranno lavorare con le mille figure – tra ricercatori, ingegneri, sviluppatori ed esperti di business – impegnate per generare innovazione grazie al Cognitive IoT in vari settori, dall'automotive, all'elettronica, dall'assistenza sanitaria alle assicurazioni e così via.

 

L'IoT in mostra a Ibm BusinessConnect 2016

Alcuni momenti di Ibm BusinessConnect 2016

Tanti esempi di innovazione sono stati portati all'attenzione dei 400 partecipanti (oltre 550 considerando le persone in streaming) intervenuti in occasione di Ibm BusinessConnect 2016. Testimonianze importanti che evidenziano come soluzioni basate sulla piattaforma open-standard  Ibm Bluemix (che offre strumenti e servizi per sviluppare, eserguire e gestire applicazioni in cloud) e che sfruttano le tecnologie Ibm Watson (l'azienda ha creato una specifica unità di business – Watson IoT- con un portafoglio completo di tecnologie e servizi) possano davvero cambiare la natura di un prodotto, sia esso, per esempio, una lavatrice (quali quelle di Whirpool,  descritte durante la manifestazione, che sono in grado di comunicare i loro problemi, di definire quando conviene azionarsi per risparmiare energia e così via) o una caldaia come i prodotti di Sit Group che grazie alla connessione Wi-Fi, ormai presente in tutte le case, possono inviare i dati necessari all'eventuale manutentore.

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Protagonista del pomeriggio è stato anche Pepper (distribuito da FullSix) presentato come il Social robot umanoide per il business: si tratta infatti di un robot che, utilizzando il sistema di intelligenza artificiale Watson cloud-based, è in grado di interagire con chi gli sta intorno, analizzandone la gestualità, l'espressione e il tono della voce. Capacità che, corredate da abilità di movimento, consentono a questo sistema di integrarsi, come già sta succedendo, in ambienti quali i punti vendita retail o gli ospedali per fornire le informazioni agli utenti e a sua volta acquisirne.

 

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Cristina Mazzani

Giornalista da diversi anni, si è sempre occupata di tematiche tecnologiche, scrivendo per riviste dedicate al mondo B2B e al canale di distribuzione Ict. In alcuni periodi ha affiancato a questa attività collaborazioni per quotidiani e testate attivi in altri settori. Dal 2013 lavora con ZeroUno e svolge collaborazioni sui progetti di comunicazione del Gruppo Digital360.

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