La digital transformation non è più un obiettivo di lungo periodo, ma una necessità che incide sulla competitività immediata delle imprese. Secondo Stefano Venturi, special advisor per l’intelligenza artificiale e la transizione digitale di Assolombarda, le aziende italiane si trovano oggi davanti a tre priorità decisive: la forza delle infrastrutture e la gestione dei dati, lo sviluppo del capitale umano e l’affermazione di un quadro di governance basato sulla fiducia. Nel corso del Nokia Italy Innovation Day 2025, l’evento Venturi ha delineato i punti chiave che, se affrontati con continuità, possono sostenere la trasformazione digitale del sistema produttivo.
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La prontezza digitale tra connettività e dati
Il primo fattore indicato da Venturi è la prontezza digitale, che passa attraverso la costruzione di infrastrutture robuste e una gestione avanzata dei dati. «Il modo in cui sta arrivando l’AI richiede muscoli», ha osservato, sottolineando che non basta puntare esclusivamente sul software, ma occorre rafforzare la base materiale su cui il software opera.
Per questo motivo, ha spiegato, servono reti di telecomunicazione di nuova generazione, capacità di calcolo elevate e sistemi in grado di garantire un trattamento dei dati pulito e affidabile. La disponibilità di connettività ad alta velocità e di infrastrutture di calcolo avanzato rappresenta un presupposto per far sì che l’intelligenza artificiale possa essere integrata in modo efficace nei processi aziendali.
Il capitale umano come fattore critico
La seconda priorità individuata riguarda le competenze. Venturi ha definito «ovvio» il peso del capitale umano, ma ha insistito sulla necessità di riconoscerne il valore e di investire con decisione nella formazione. La trasformazione digitale non può prescindere dalla preparazione di figure professionali in grado di governare il cambiamento, integrando la conoscenza delle tecnologie con la capacità di applicarle in contesti concreti.
In Lombardia, ha ricordato Venturi, esiste una concentrazione di università e centri di ricerca in grado di fornire competenze di alto livello. Tuttavia, il nodo resta quello di costruire un sistema che sappia trattenere i talenti e allo stesso tempo attrarre nuove risorse dall’estero, offrendo opportunità di crescita e carriera coerenti con le esigenze delle imprese.
Governance, fiducia e sicurezza
Il terzo pilastro riguarda la governance e la fiducia, concetti che assumono un significato concreto in un’economia sempre più basata sui dati. Venturi ha richiamato l’urgenza di implementare sistemi di cybersecurity avanzati, di tutelare la privacy e di definire standard etici nell’uso dell’intelligenza artificiale. «Nella società basata sui dati significa che le aziende gestiranno molti dati come mai prima d’ora», ha spiegato.
L’affidabilità dei sistemi digitali non si costruisce soltanto con soluzioni tecnologiche, ma anche con la definizione di regole condivise e con la capacità delle imprese di applicarle. La fiducia diventa quindi un asset strategico, senza il quale la trasformazione rischia di generare resistenze e rallentamenti.
Il valore dei consorzi e delle collaborazioni
Per spiegare come le priorità della digital transformation possano trasformarsi in iniziative concrete, Venturi ha richiamato l’importanza delle collaborazioni strutturate tra imprese, università e istituzioni. Ha sottolineato che in Italia esistono già esperienze di consorzi e partenariati capaci di mettere insieme competenze complementari e di favorire lo sviluppo di soluzioni innovative. «Abbiamo tutti gli ingredienti per far sì che accada in Italia», ha osservato, evidenziando come la chiave sia la creazione di un ecosistema realmente cooperativo.
Secondo Venturi, i consorzi rappresentano un modello efficace per facilitare la diffusione delle nuove tecnologie e accelerare i processi di innovazione. L’Italia dispone delle competenze scientifiche e delle risorse industriali necessarie, ma deve imparare a valorizzarle attraverso una governance più stabile e una visione di lungo periodo.
Le imprese davanti a una sfida decisiva
Dalle parole di Venturi emerge un quadro in cui la trasformazione digitale non è solo un tema tecnologico, ma soprattutto organizzativo e culturale. Le tre priorità — infrastrutture e dati, capitale umano, governance e fiducia — definiscono un percorso che le imprese italiane non possono rimandare. La digital transformation è il terreno su cui si gioca la capacità di competere nei mercati globali, e la sfida, secondo Venturi, si decide oggi nelle scelte di investimento, nella formazione e nella costruzione di un ecosistema fondato sulla fiducia reciproca tra imprese, istituzioni e cittadini.