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Hyperscaler sempre più numerosi: il dinamico mondo dei data center

Dall’on premises a hyperscale: il mondo dei data center è in continua evoluzione e trascina con sé una rivoluzione delle spese IT delle aziende. A fotografare l’importante metamorfosi in atto è una ricerca che scandaglia presente, passato e futuro di un settore sempre cruciale sia per B2B che per B2C

Pubblicato il 12 Set 2023

Immagine di ArtemisDiana su Shutterstock

Un sorpasso ampiamente è in corso nel mondo dei data center. Un fenomeno che mette in luce dinamiche profonde di mercato e che si sta verificando molto più lentamente di quanto i “potenti del cloud” sperassero. Riesce a fotografarlo con una serie di istantanee in stile “time lapse” lo studio realizzato da Synergy Research Group. Per raccontare come la capacità dei data center on-premise sarà presto (o tardi) superata dagli hyperscaler e dalle società di colocation, questa società di ricerca ha effettuato un’analisi dell’impronta e delle operazioni dei data center di 19 tra le principali aziende di servizi cloud e Internet del mondo, tra cui i maggiori operatori di SaaS, IaaS, PaaS, ricerca, social network, e-commerce e giochi. I dati relativi alle infrastrutture in colocation e in leasing derivano anche dall’osservazione di report trimestrali effettuati su oltre 230 singole aziende.

Il sorpasso storico ma atteso dell’on premises

Fonti plurime e incrociate sono state sfruttate appieno per approfondire le dinamiche di un settore oggi pienamente al centro dell’attenzione. Uno dei primi elementi dello studio che salta all’occhio è il numero di grandi data center gestiti da fornitori hyperscale, sempre più vicino a 900. Una categoria che oggi rappresenta il 37% della capacità mondiale di tutti i data center e composta da due sottocategorie: quella delle strutture di proprietà e quella dei data center in leasing.

A questa quota di hyperscaler va aggiunta quella in colocation, pari al 23%. La capacità che avanza, il 40% del totale, è ciò che resta del contributo dei data center on-premise. Tanto o poco?

Tutto è relativo. Infatti, questo dato va guardato alla luce del 60% di capacità registrata dagli stessi cinque anni fa. Si nota quindi un trend in discesa per i data center on premise che, in prospettiva, secondo la ricerca, sono destinati a scendere fino al 30%. Al contrario, le prospettive per gli operatori hyperscale sono rosee: le loro strutture rappresenteranno oltre la metà di tutta la capacità.

Questo sorpasso storico, ma non certo inatteso, avverrà presto, mentre la capacità totale di tutti i data center continuerà a crescere costantemente. Nello specifico, quella hyperscale quasi raddoppierà nei prossimi cinque anni e quella on-premise diminuirà di oltre due punti percentuali all’anno rispetto al totale, ma segnando un calo assoluto solo marginale.

Il riassetto dei budget IT per data center

Tali dinamiche tecnologiche e di mercato trovano riscontro anche nelle variazioni di gestione del budget IT da parte delle imprese. Dieci anni fa si spendevano oltre 80 miliardi di dollari all’anno in hardware e software per data center e solo 10 per servizi di infrastruttura cloud. Oggi gli equilibri si sono ribaltati: la spesa per l’hardware e il software dei data center è cresciuta solo del 2% in media all’anno, mentre quella per i servizi cloud è aumentata in media del 42% all’anno fino a raggiungere i 227 miliardi di dollari nel 2022.

Ciò che è avvenuto sotto gli occhi di tutti, e in modo nemmeno molto silenzioso, è una vera e propria riorganizzazione degli investimenti IT, accompagnata da un lieto fiorire di servizi digitali sempre più orientati al consumatore, come social network, e-commerce e giochi online. Un fenomeno che non sembra destinato a cessare a breve, come non terminerà presto nemmeno l’attività dei data center on premise. Saranno sempre meno e più piccoli, ma probabilmente le aziende non ne potranno fare a meno del tutto. Per ora.

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