“Le aziende stanno ragionando sulle scelte infrastrutturali a supporto del business, che richiede velocità di innovazione. Si delinea una situazione di dualità: da un lato, l’utilizzo di sistemi legacy più adatti ai workload tradizionali, dall’altra l’implementazione di tecnologia innovative che consentano di attuare l’idea economy [ossia l’utilizzo di tutte quelle tecnologie digitali che consentono di passare rapidamente dall’idea all’azione ndr] nella quale si accelera la delivery di applicazioni cloud-native”, ha dichiarato Fabio Tognon, Datacenter, Hybrid e Cloud Sales Manager, Hewlett Packard Enterprise Italia nel corso del webinar organizzato da ZeroUno “Automazione e virtualizzazione dell’infrastruttura It in house e in cloud”.

Fabio Tognon, Datacenter, Hybrid e Cloud Sales Manager, Hewlett Packard Enterprise Italia nel corso del webinar organizzato da ZeroUno
“La composable architecture rappresenta il culmine del refreshment tecnologico iniziato con i sistemi convergenti (che pacchettizzano le risorse di calcolo, memoria, rete per specifici carichi di lavoro) e proseguito con le infrastrutture iperconvergenti (virtualizzate al 100% e caratterizzate dalla semplicità di gestione software-defined). L’architettura componibile, validata da Gartner, Idc e Forrester – ha precisato Tognon – non rappresenta la via obbligata, è piuttosto alternativa e coesistente ad altri modelli. È general purpose, agnostica rispetto alle applicazioni fisiche, virtuali o containerizzate, e permette l’erogazione rapida di risorse infrastrutturali”.