Emissioni di carbonio ridotte del 40% e spese operative del 30%, costi di raffreddamento quasi azzerati. È questa la promessa che il mare custodisce a centinaia se non migliaia di metri di profondità, per chi si azzarda ad affidargli le proprie infrastrutture e i dati dei rispettivi utenti. Una prova di fiducia nei confronti di abissi imperscrutabili che non è semplice da affrontare, soprattutto in tempi in cui rappresenterebbe l’ennesimo azzardo per chi vive sulla propria pelle le sfide del digitale.
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Data center sottomarini: alla prova del 9(0)
Si sperimentano luoghi remoti per immagazzinare dati, consapevoli che aumenteranno sempre di più, come anche i consumi energetici per conservarli. Sotto il livello del mare, ci sono speranze su cui si può scommettere, con prudenza, almeno per qualche mese
Giornalista

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