Cloud computing

Cloud sovrano europeo, WIIT apre la nuova sede di Milano



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Con il mercato in crescita di oltre il 26%, WIIT rinnova la centrale operativa del gruppo con due data center Tier IV. L’importanza di mantenere la sovranità digitale per non perdere il controllo su infrastrutture, servizi cloud, dati di business 

Pubblicato il 12 giu 2025

Giorgio Fusari

Giornalista



cloud sovrano

Creare un cloud sovrano europeo appare ormai una strada necessaria da percorrere per tutelare l’attività delle imprese che operano nel Vecchio continente. Qui, come in altre aree del globo, le varie organizzazioni sono sempre più dipendenti dall’informatica e dai dati per continuare a funzionare e sopravvivere, e devono poter fare affidamento su infrastrutture IT e servizi cloud solidi. Ciò perché le interruzioni delle applicazioni mission-critical, soprattutto nel settore finanziario, manifatturiero, logistico, nel mondo retail, possono significare pesanti conseguenze, in termini di perdite economiche e deterioramento della reputazione aziendale.

Negli ultimi anni, in uno scenario economico già complesso e intensamente interconnesso, si è però aggiunto un ulteriore fattore di rischio, costituito dalle perduranti tensioni internazionali. L’instabilità geopolitica minaccia di far perdere alle aziende europee il controllo su infrastrutture, servizi cloud, dati di business, che spesso sono gestiti da fornitori esteri, ubicati geograficamente al di fuori dell’Europa.

A sollevare il tema della sovranità digitale, e a sottolineare l’importanza che sta assumendo nell’attuale contesto geopolitico, è Enrico Rampin, chief sales officer di WIIT, in occasione della conferenza di fine maggio per l’inaugurazione ufficiale della nuova sede di WIIT a Milano, in zona Ripamonti.

cloud sovrano
Il taglio del nastro per l’inaugurazione della nuova sede di WIIT a Milano. Da sinistra, Enrico Rampin, chief sales officer; Andrea Volpe, chief procurement officer; Alessandro Cozzi, ceo di WIIT 

Due data center Tier IV nel cuore del centro operativo

WIIT, società fondata nel 1996, e quotata in borsa, ha come core business la fornitura di soluzioni e servizi di cloud ibrido e cloud privato gestito (managed private cloud – MPC) ad elevata disponibilità per applicazioni critiche. E dichiara che i due data center Tier IV (MIL1 e MIL2) ospitati all’interno dell’edificio, ed entrambi aperti alla visita dopo la cerimonia d’inaugurazione della nuova sede, “rappresentano un’eccellenza strategica, assicurando i più elevati standard di performance operativa e protezione dei dati”.

Questi due data center fanno parte di una rete di centri dati distribuiti in Europa su sette “regions”: quattro in Germania, due in Italia, una in Svizzera. Tutti i centri dati rientrano nel progetto Cloud4Europe, creato a fine 2020. Quest’ultimo, ha dichiarato l’amministratore delegato Alessandro Cozzi, segue un modello che punta a “federare i migliori cloud provider in Europa” con l’obiettivo di “garantire servizi per operazioni mission-critical”.

L’edificio che ospita la centrale operativa di WIIT 

Il progetto rientra nel quadro di espansione del core business di WIIT, e la nuova sede a Milano diventa ora punto di riferimento per le operazioni italiane del gruppo. L’edificio, spiega WIIT, è stato completamente trasformato, integrando soluzioni ecosostenibili, e potenziando ulteriormente la sicurezza attraverso sistemi di controllo accessi e impianti di videosorveglianza di ultima generazione, che servono ad aumentare la protezione delle aree più sensibili, e soprattutto dei data center Tier IV MIL1 e MIL2.

Per inciso, un data center Tier IV, nelle classificazioni create dall’Uptime Institute, riconosciute nel settore come gli standard da seguire per determinare le prestazioni dei centri dati, fornisce il livello più elevato di affidabilità operativa, aggiungendo la fault tolerance alla topologia Tier III. In sostanza, un data center Tier IV è costituito da diversi sistemi indipendenti e fisicamente isolati, che forniscono la ridondanza richiesta per raggiungere un uptime, o disponibilità del sistema, pari al 99,995%.

Cloud sovrano, un mercato da oltre 258 miliardi entro il 2027

Il progetto di WIIT di creare un cloud sovrano europeo punta a rispondere alle esigenze di organizzazioni che sono sempre più preoccupate non solo di mantenere la conformità con le normative di settore, ma anche di rafforzare la strategia di cybersecurity.

La spesa globale per le soluzioni cloud sovrane, indica una recente ricerca della società di analisi e consulenza IDC, raggiungerà 258,5 miliardi di dollari entro il 2027, registrando un tasso annuo di crescita composto (CAGR) pari al 26,6% nel periodo preso in esame dalla previsione (2022-2027). Tuttavia, mentre la conformità alle normative di settore è stata tradizionalmente il motore principale della domanda di soluzioni sovrane, lo studio di IDC evidenzia che la sovranità digitale è ora una preoccupazione significativa in tutti i settori industriali, non solo in quelli regolamentati.

L’espansione dell’uso del cloud e la necessità di migliorare la sicurezza informatica sono considerati i principali fattori che stimolano la spesa nel comparto. Sovranità digitale significa, secondo Rahiel Nasir, lead analyst for Worldwide Digital Sovereignty and associate research director for European Cloud di IDC, “fornire ai responsabili dei dati un totale controllo su come e dove i propri dati sono gestiti, archiviati ed elaborati dai service provider”. Questo include, aggiunge Nasir, “tutta l’infrastruttura sottostante utilizzata per i dati, come i data center e le reti”.

La sovranità digitale “è un tema molto sentito, e sta cominciando a diventare un argomento caldo in aree, mercati, settori industriali in cui prima non lo era” ha sottolineato Rampin, ricordando che per le organizzazioni ciò significa gestire i propri dati attraverso infrastrutture IT resilienti, ma anche dentro il contesto del regolamento europeo GDPR sulla protezione dei dati.

Da questo punto di vista, WIIT, attraverso i propri data center in Germania, Italia e Svizzera, sostiene di fornire un cloud sovrano europeo pienamente conforme al GDPR, certificato ISO, e in grado di garantire alle organizzaizoni un controllo completo sui loro dati, anche attraverso una piattaforma tecnologica cloud-native ed open-source, che elimina i problemi di lock-in, ossia la dipendenza tecnologica dai vari fornitori.

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