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SAP NOW AI alza il sipario sull’impresa cognitiva, in cui l’AI è infusa nei processi e specializzata per ruolo



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Quasi duemila partecipanti, 49 partner e oltre cento sessioni hanno dato ritmo a SAP NOW AI. Il focus dell’evento è stata una Business AI che diventa un sistema che interpreta. Carla Masperi, AD di SAP Italia: “L’AI non si aggiunge alle applicazioni, le attraversa. È il principio architetturale che ci permette di costruire un’impresa più…

Pubblicato il 26 nov 2025


Sap Point of View

SAP NOW AI

SAP NOW AI, con l’aggiunta nell’edizione 2025 del suffisso tecnologico più significativo di sempre, si conferma un appuntamento imperdibile per capire quali sono le nuove leve trasformative del business. L’intelligenza artificiale, tematizzata dalla casa di Walldorf, rappresenta una direzione di marcia che unisce strategie, piattaforme e persone verso un obiettivo comune: trasformare i processi in conoscenza, la conoscenza in decisione, la decisione in valore. L’evento, giunto alla 30ª edizione, è stato anche l’occasione per celebrare il cammino di SAP che, in sei lustri di innovazione, ha dimostrato ancora una volta la concretezza della sua traiettoria. Nel teatro del Superstudio Maxi di Milano l’allestimento del Joule Cafè ha dato vita a due aree esperienziali. Da un lato la Business Suite, struttura portante dei processi. Dall’altro l’Experience center, laboratorio operativo in cui Joule, il copilota che parla il linguaggio del business, mette in relazione dati, contesto e decisioni.

All’interno del Joule Café e dell’Experience Center, i visitatori hanno potuto vedere applicazioni concrete della Business AI, con demo dedicate

Sap NOW AI spiega la nuova era dell’impresa cognitiva

Ogni rivoluzione tecnologica porta un cambio di visione e di azione. Secondo la ricerca globale Business and Technology Priorities 2025, condotta da SAP su oltre dodicimila decision maker e presentata durante l’evento, il 93% delle aziende considera l’intelligenza artificiale una priorità medio-alta, ma solo una su tre è riuscita a tradurre la sperimentazione in risultati misurabili. Dall’analisi emerge come le imprese non si chiedono più se adottare l’AI, ma come farlo in modo sostenibile. Quasi 4 intervistati su 10 (38%) dichiara che la sfida interna più importante è gestire la debolezza della value chain. È in questo divario tra aspettativa e concretezza che si gioca la vera trasformazione: passare da una visione difensiva, dominata dall’incertezza economica e geopolitica, a una visione cognitiva, in cui l’AI diventa la leva per anticipare, adattare e orchestrare i processi.

«L’intelligenza artificiale è al centro dell’attenzione, ma quest’anno vogliamo darle un flavour particolare – ha spiegato Carla Masperi, amministratore delegato di SAP Italia, nell’apertura della plenaria -. La nostra, ricordiamolo, è un’azienda che fa ERP: noi non partiamo dalla tecnologia in senso stretto e fine a sé stessa, ma la caliamo subito nel contesto di business. Abbiamo scelto come pay off Unleash your future business AI: significa che non riteniamo l’AI soltanto un tool tecnologico, ma pensiamo che possa aprire nuovi orizzonti e un nuovo modo di fare impresa. L’AI può diventare una risposta importante all’incertezza, che è il denominatore comune dei nostri tempi, permettendoci di spaziare su processi end-to-end, con agenti che possono controllare singoli task. È quello che noi chiamiamo autonomous enterprise, permeata da processi in cui l’AI è infusa e le operazioni sono sempre più automatizzate, con capacità decisionali sempre più accurate».

Carla Masperi, amministratore delegato di SAP Italia

Dai mosquitos a Joule che si specializza per ruolo

SAP NOW AI è stata l’occasione per conoscere più nel dettaglio la roadmap evolutiva del vendor. Attraverso l’adozione graduale dell’AI tramite micro-progetti operativi, chiamati da SAP mosquitos, queste automazioni intelligenti granulari sono concepite per agire su task specifici e misurabili, generando un ritorno immediato in termini di tempo, efficienza e qualità del dato. La loro funzione non è isolata: ogni iniziativa locale si inserisce in una visione a tutto tondo in cui la sperimentazione diventa parte integrante di un ecosistema applicativo coerente. In questo modo, i risultati ottenuti nei singoli task alimentano i processi più ampi, trasformando l’iter in un apprendimento continuo, preparando il terreno per un’adozione sistematica e scalabile dell’AI.

«Tra le novità che presentiamo quest’anno a SAP NOW AI ci sono gli agenti di ruolo, che rappresentano la frontiera più avanzata della Business AI – ha proseguito Masperi -. Questi assistenti contestuali sono capaci di presidiare interi domini funzionali come Joule for Finance, Joule for HR, Joule for Procurement o Joule for Supply Chain, orchestrando dati, insight e decisioni in chiave predittiva e collaborativa a un livello superiore. Il controllo automatico delle fatture o la lettura dei contratti sono esempi di come anche task circoscritti possano generare un recupero immediato di produttività, purché inseriti in un ecosistema semantico e applicativo coerente».

Con i mosquitos SAP introduce una logica di sperimentazione di una micro AI controllata. Con gli agenti di ruolo, invece, la macro AI entra stabilmente nel cuore dei processi come attore permanente.

«È un cambio di scala ma anche di prospettiva – aggiunge Masperi -: passiamo dall’automazione dei singoli task alla capacità del sistema di comprendere, correlare e suggerire in tempo reale. In questo senso, le business fit applications sono la condizione abilitante di questo salto: più le applicazioni sono nativamente costruite per gestire processi full cycle, più gli agenti riescono a portare valore. Perché il vero circolo virtuoso dell’innovazione combina applicazioni, dati e AI in un’unica architettura semantica. È qui che la tecnologia smette di essere una funzione aggiuntiva e diventa parte integrante del modello gestionale».

I pillar della roadmap della Business AI secondo SAP

La direzione è chiara: in futuro, arriveremo a giudicare la bontà di un’applicazione non tanto per la quantità di feature, ma per la facilità e la velocità con cui potremo infondere l’intelligenza nei nostri processi. Questo il senso del percorso che sta disegnando SAP: un’AI che non si applica al business, ma che lo interpreta e lo accompagna, trasformandolo in un sistema sempre più consapevole e adattivo. L’AI reinventerà le business application, rendendole più potenti, intelligibili e capaci di dialogare con l’utente e con l’organizzazione.

La semantica come fondamento dell’AI

Nella visione di SAP, l’ERP è AI first: comprende relazioni, correlazioni e intenzioni operative, abilitando un dialogo continuo tra automazioni, persone e intelligenza artificiale. La consistenza informativa del gestionale lo rende l’ambiente d’elezione in cui dati, applicazioni e agenti possono cooperare in modo nativo e sicuro.

«Ho una lunga carriera in SAP, dove sono entrata come consulente ormai ventiquattro anni fa – ha raccontato in plenaria Augusta Spinelli, oggi President EMEA Customer Success di SAP -. Dopo aver guidato per molti anni i servizi di SAP Italia e, più recentemente, la delivery a livello globale, questo nuovo incarico mi sta permettendo di osservare da vicino la straordinaria eterogeneità che caratterizza 89 Paesi, dall’Irlanda al Sudafrica, dal Portogallo all’Arabia Saudita. Qual è il denominatore comune? Che tutte le aziende ci chiedono di aiutarle a diventare più agili e resilienti. L’AI che serve non è l’AI per l’AI: è quella che aiuta a usare meglio i dati, a prendere decisioni più rapide e a costruire imprese capaci di resistere e di evolvere. E tutto questo è possibile solo se l’adozione delle soluzioni avviene in modo corretto, mantenendo intatto il clean core. Perché è lì, nella qualità del disegno gestionale, che si gioca l’efficacia dell’AI».

Augusta Spinelli, President EMEA Customer Success di SAP

Dati, applicazioni e AI: un ecosistema che si autoalimenta

È questa coerenza architetturale, abilitata dal core pulito e dai modelli linguistici verticali, a trasformare la tecnologia in valore: l’AI non si aggiunge al software, lo reinterpreta dall’interno, facendo dell’ERP il cuore pulsante dell’impresa cognitiva. La sfida per le aziende non è più introdurre l’AI, ma saperla adottare senza snaturare la propria identità operativa, mantenendo integro quel nucleo gestionale che garantisce affidabilità, scalabilità e coerenza nel tempo.

Cinzia Pellegrini, SAP Cloud ERP Solution Advisory Manager di SAP Italia

«La trottola se gira piano, si ferma; se accelera, diventa stabile e continua a muoversi in equilibrio -ha esordito Cinzia Pellegrini, SAP Cloud ERP Solution Advisory Manager, SAP Italia -. È la metafora perfetta dell’effetto volano che ispira la nostra strategia. L’obiettivo è creare un movimento continuo e sinergico tra intelligenza artificiale, dati e applicazioni, affinché l’impresa possa generare valore in modo stabile, fluido e crescente nel tempo. Quando questi tre elementi non comunicano tra loro, si creano disallineamenti, duplicazioni e inefficienze. L’AI, ad esempio, può operare su una piattaforma diversa da quella applicativa e non conoscere i ruoli o le autorizzazioni degli utenti. Questo non è solo un costo, ma anche un rischio operativo. Analogamente, se i dati non sono coerenti con i processi, perdono significato e devono essere ricostruiti manualmente. La SAP Business Suite nasce proprio per evitare tutto questo. In quanto piattaforma in cui l’AI è embedded, cioè integrata nativamente nei processi e consapevole del contesto in cui opera, conosce il ruolo di chi la utilizza, comprende la semantica dei dati e permette di tradurre l’informazione in azione, nel momento stesso in cui si lavora».

Nella visione di SAP l’ERP diventa un ecosistema cognitivo capace di interpretare e ottimizzare i processi. Joule agisce come super orchestratore tra applicazioni, dati e agenti di dominio

Come ha evidenziato la manager, in questo modo la Business AI di SAP diventa realmente responsabile, contestuale e adattiva: un sistema che apprende, comprende e agisce, garantendo al tempo stesso governance, compliance e consistenza operativa. Nel momento in l’AI entra nel codice gestionale per amplificarne la capacità di capire, correlare e reagire, si crea un equilibrio dinamico tra automazione e decisione umana. È questo movimento continuo – la trottola che accelera senza perdere stabilità – a rappresentare la nuova identità della Business AI di SAP: un sistema vivo, che apprende dai dati e restituisce alle persone tempo, coerenza e consapevolezza.

Tre best case sul palco di SAP NOW AI

In un Paese troppo spesso raccontato per le sue criticità, SAP NOW AI ha voluto dare spazio all’Italia che funziona: quella delle imprese che innovano, investono e crescono, trasformando la tecnologia e l’innovazione in leva concreta di competitività. Sul palco si sono alternati tre testimonial che hanno condiviso esempi diversi per settore che confermano come l’intelligenza artificiale faccia già oggi la differenza.

I protagonisti dei tre best case raccontati a SAP NOW AI. Da sinistra: Paolo Cervini, CEO di Polifin, Gewiss e Costim RE, Rosario D’Amico, CEO di Nutkao Group, Alessandro Veronese, Chief Information and Technology Officer di FiberCop

#1 Gewiss a SAP NOW AI: l’AI che abilita la governance dei dati e la qualità operativa

Fondata nel 1970 a Cenate Sotto (Bergamo) e oggi parte del gruppo Polifin, Gewiss è un’eccellenza italiana nel settore elettrotecnico e dell’automazione per edifici, infrastrutture e mobilità. Con oltre 2.200 collaboratori e una presenza in più di cinquanta Paesi, il gruppo ha costruito un modello industriale integrato in cui tecnologia, design e sostenibilità si alimentano a vicenda. Negli ultimi anni, la trasformazione digitale ha portato Gewiss a ripensare la governance dei dati come fondamento della crescita: un percorso che, attraverso SAP S/4HANA e la Business AI, ha permesso di unificare le informazioni, correlare processi e creare un sistema di controllo predittivo basato su digital twin che, replicando in un ambiente virtuale impianti e linee produttive sensorizzate, grazie a modalità di simulazioni a capacità infinita analizzano in tempo reale lo stato e le performance.

«Per un gruppo come il nostro, la crescita non si misura solo in volumi, ma nella qualità delle decisioni – ha raccontato Paolo Cervini, CEO di Polifin, Gewiss e Costim RE -. Con SAP abbiamo costruito un’architettura che ci consente di gestire business differenti, manifatturiero, real estate e infrastrutturale, mantenendo una visione unitaria. L’AI ci aiuta a correlare i dati di produzione con quelli di manutenzione, qualità e logistica, anticipando le criticità e migliorando la continuità operativa. Oggi possiamo monitorare in tempo reale le performance degli impianti, analizzare i consumi energetici e garantire la conformità alle policy ESG, trasformando il dato in valore strategico. Il nostro obiettivo è un modello di impresa che apprende: ogni volta che il sistema rileva una deviazione, suggerisce la correzione più efficiente. È così che la tecnologia diventa una forma di governance trasparente, reattiva e condivisa».

#2 Nutkao a SAP NOW AI: la filiera intelligente come leva di crescita internazionale

Nata a Canove di Govone (Cuneo) negli anni Ottanta, Nutkao è oggi uno dei principali player globali nella produzione di creme e semilavorati a base di cacao e nocciole per il mercato B2B. Con un fatturato che supera i 500 milioni di euro e stabilimenti in Italia, Belgio, Stati Uniti e Ghana, l’azienda ha costruito una filiera internazionale che collega produttori locali, stabilimenti industriali e grandi brand del food. La qualità e la disponibilità delle materie prime, dalle fave di cacao africane alle nocciole e ai pistacchi italiani, dipendono da variabili climatiche e logistiche sempre più instabili: temperatura, umidità, tempi di fermentazione e trasporto incidono direttamente sui costi e sulla qualità del prodotto finale. In questo contesto, la tecnologia è diventata una leva strategica. L’adozione di SAP S/4HANA Cloud e della Business AI ha permesso di creare un modello predittivo capace di correlare dati meteo, produzione, supply chain e mercati globali, garantendo una pianificazione più precisa e sostenibile.

«Ogni giorno gestiamo migliaia di ricette, fornitori e variabili ambientali che incidono sulla qualità delle materie prime – ha spiegato Rosario D’Amico, CEO di Nutkao Group -. L’intelligenza artificiale integrata nei processi SAP ci permette di leggere in tempo reale le oscillazioni di temperatura nei Paesi produttori, le previsioni climatiche che influenzano i raccolti e i ritardi logistici dovuti al maltempo. Il sistema collega queste informazioni ai piani di approvvigionamento e produzione, anticipando le criticità e proponendo azioni correttive. Quando, per esempio, le piogge prolungate in Ghana ritardano la fermentazione delle fave, l’AI calcola l’impatto sulle consegne, simula alternative di sourcing e aggiorna automaticamente i cicli produttivi. Il nostro obiettivo non è solo automatizzare, ma rendere la filiera più consapevole e reattiva: sapere dove nasce un’anomalia, capire come correggerla e prevenire che si ripeta. L’AI non è una bacchetta magica, ma un abilitatore di responsabilità. Sono convinto che non sostituirà le persone. Sostituirà quelle che non impareranno a usarla bene e, se sarà così, sarà colpa mia che non le ho aiutate nel modo giusto a formarsi e a crescere. Per questo chiedo una mano a SAP e ai partner che devono supportare noi imprenditori a far crescere le nostre persone».

#3 FiberCop a SAP NOW AI: la semplicità come forma della complessità

Nata nel 2021 come società del gruppo TIM, FiberCop si definisce una start up di 1900 persone con un modello industriale costruito sull’infrastruttura fisica. Il suo compito è realizzare, gestire e manutenere la rete nazionale in fibra ottica, garantendo connessioni ad alte prestazioni a cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni. In pochi anni, l’azienda ha realizzato una delle infrastrutture più estese d’Europa, raggiungendo oltre il 95% del territorio nazionale. Al centro del modello operativo ci sono efficienza, interoperabilità e sostenibilità, con una governance che tiene insieme controllo tecnico, velocità operativa e continuità del servizio. Per governare una rete di questa scala e complessità, FiberCop ha scelto SAP S/4HANA Public Cloud e la Business AI come fondamento del proprio modello gestionale, con l’obiettivo di correlare in tempo reale insight, processi e interventi sul territorio.

«Abbiamo deciso di ripensare tutto partendo dalla semplicità – ha raccontato Alessandro Veronese, Chief Information and Technology Officer di FiberCop -. Non servono architetture complesse per gestire una rete complessa: serve chiarezza. Con SAP Public Cloud abbiamo potuto standardizzare i processi e liberarci dal debito tecnologico, concentrandoci su ciò che genera davvero valore. L’AI ci consente di collegare i dati di campo con quelli gestionali, trasformando ogni alert in un flusso operativo immediato. Se un sensore rileva un’anomalia sulla rete, il sistema la interpreta, la geolocalizza e attiva automaticamente la squadra più vicina per l’intervento. La semplicità, in realtà, è la forma più alta della complessità: significa rendere la tecnologia invisibile perché funziona in modo naturale, senza attriti. In questo senso, la Business AI è ciò che amplifica la capacità della rete di reagire, adattarsi e imparare. Quando ogni dato si traduce in un’azione e ogni intervento migliora il processo successivo, la tecnologia smette di essere un sistema: diventa parte viva dell’organizzazione. È così che la semplicità diventa la vera infrastruttura del futuro».

Il ruolo dei Functional Joule Agents nei processi aziendali

La roadmap di SAP si traduce in un portafoglio di oltre 400 Functional Joule Agents, ovvero agenti intelligenti basati su casi d’uso concreti e nativamente integrati nelle soluzioni applicative, distribuiti su tutti i principali scenari operativi. Questi agenti automatizzano attività specifiche all’interno dei processi di business, rendendo la Business AI il differenziale tangibile in termini di efficienza, precisione e sostenibilità.

  • Nel manufacturing, l’agente Maintenance Order Recommendation suggerisce automaticamente gli ordini di manutenzione più appropriati, con un incremento fino al +40% della produttività dei planner. Parallelamente, i sistemi MES basati su machine learning rilevano le anomalie di produzione e anticipano gli interventi predittivi, trasformando la manutenzione in un processo proattivo e continuo.
  • Nel finance, l’agente Accounts Receivable riduce fino al 75% i tempi di riconciliazione e analisi dei crediti, offrendo una visione unificata dei profili clienti e delle scadenze di pagamento e migliorando la qualità dei flussi di cassa.
  • Nel procurement e nello spend management, l’agente Expense Report automatizza la verifica e l’approvazione delle note spese, riducendo del 30% i tempi di ciclo e migliorando la tracciabilità dei processi di spesa.
  • Nella supply chain, l’agente AI-Assisted Goods Receipt Processing velocizza fino al 50% la registrazione dei documenti di trasporto cartacei, integrandoli automaticamente in SAP S/4HANA e ottimizzando la ricezione merci.
  • Nel trade compliance, l’agente International Trade Classification automatizza la classificazione doganale dei prodotti, riducendo fino al 50% il tempo necessario e minimizzando gli errori manuali con un processo decisionale tracciabile e auditabile.
  • Nelle risorse umane, la funzione AI-Generated Career Insights aumenta fino al 25% l’engagement dei dipendenti, suggerendo percorsi di crescita personalizzati basati su competenze, performance e obiettivi di sviluppo.
  • Nel sales management, l’agente AI-Assisted Sales Order Creation accelera la creazione degli ordini di vendita riducendo tempi e costi operativi fino al 25%, migliorando la coerenza tra dati commerciali e documenti transazionali.
  • Nella ricerca e sviluppo, l’agente AI-Assisted Product Validation supporta la simulazione e la validazione dei nuovi prodotti, riducendo i tempi di test fino al 30% e migliorando la predittività delle performance già prima della fase di collaudo.
  • Sul fronte sustainability, l’agente ESG Reporting Assistant aggrega e armonizza i dati ESG provenienti da fonti diverse, automatizzando fino al 60% del processo di redazione dei report di sostenibilità e garantendo coerenza, tracciabilità e trasparenza lungo l’intera catena del valore.
Roberto Fraccapani, Head of Presales di SAP Italia

L’architettura cognitiva di SAP

L’intelligenza artificiale, nella visione di SAP, non è un modulo aggiuntivo ma una struttura portante che attraversa ogni livello dell’ecosistema gestionale. Il nuovo sistema operativo cognitivo si articola in tre dimensioni interconnesse che operano in continuità tra infrastruttura, consulenza e processi: la AI Foundation, Joule for Consultant e gli AI Joule Engines.

La AI Foundation rappresenta il layer tecnologico su cui si costruiscono e orchestrano gli agenti intelligenti: un ambiente sicuro, scalabile e governato, sviluppato sulla Business Technology Platform, che garantisce interoperabilità anche con altri assistenti generativi, come Microsoft Copilot, creando un dialogo fluido tra ecosistemi differenti.

L’architettura cognitiva di SAP integra AI, dati e applicazioni in un unico sistema multilivello

Joule for Consultant porta questa intelligenza dentro il lavoro di chi progetta e mantiene l’ERP, supportando la verifica del codice, l’ottimizzazione del clean core e la coerenza delle personalizzazioni. Accanto, Joule Studio consente di estendere le capacità di Joule o di sviluppare nuovi agenti in modalità low-code, scegliendo il modello generativo più adatto a ogni scenario di business.

Al livello più alto agiscono gli AI Joule Engines, che danno forma alla dimensione cognitiva del sistema: interpretano i contesti, correlano le informazioni e cooperano tra loro per prendere decisioni in autonomia. È questa architettura multilivello, fondata su una logica distribuita e adattiva, a segnare il passaggio dall’ERP automatizzato all’ERP cognitivo: un sistema che non solo elabora i dati, ma li comprende, li mette in relazione e li trasforma in azione.

Un sistema così intelligente che interpreta

In sintesi, il fil rouge di SAP NOW AI è stato il racconto di come la Business AI funziona davvero dentro l’impresa. Nelle operation quotidiane, la relazione tra agenti intelligenti e processi si traduce in una catena di decisioni coordinate con un livello di precisione crescente. Dalla lettura di un report finance con analisi assistita, alla chiusura contabile con identificazione automatica delle cause, fino al document-to-transaction (in cui un ordine cliente inviato via e-mail diventa automaticamente un ordine di vendita) ogni interazione si innesta in un flusso continuo di comprensione e azione. Lo stesso accade nella pianificazione della produzione, dove l’AI suggerisce componenti alternativi per evitare rallentamenti, o nel trade compliance, dove la classificazione dei codici HS avviene in tempo reale, riducendo il rischio di errore.

«L’AI non integra il software, lo riscrive. Non si tratta di aggiungere un livello di automazione, ma di ridefinire la logica interna del sistema – ha concluso Roberto Fraccapani, Head of Presales di SAP Italia -. Gli AI Joule Engines rappresentano la base cognitiva del nuovo modello SAP. Sono motori di intelligenza artificiale che abilitano la comprensione del linguaggio, la correlazione semantica, il ragionamento situazionale e la capacità di pianificare azioni. Operano come core AI services della AI Foundation, sono agnostici rispetto ai ruoli o ai processi e permettono all’ecosistema SAP di cooperare in modo nativo. Questa è la logica della nudged automation: un sistema che orienta la decisione, suggerendo l’azione più coerente nel momento stesso in cui il contesto cambia».

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