La narrativa più sensata sul lancio la offre Gartner: GPT‑5 è “un’evoluzione intelligente, non una rivoluzione”. Migliora routing, contesto e multimodalità, ma non è AGI e non elimina la necessità di human‑in‑the‑loop, controlli e pianificazione dell’integrazione. Inoltre, non è “retrocompatibile” con GPT‑4: va fatto l’audit di prompt, funzioni e formati d’output. E le chat fatte con GPT-4 non si trovano in GPT-5. Tradotto: valore sì, ma senza scorciatoie
ai generativa
GPT-5: opportunità e rischi per i CIO
GPT‑5 segna un’evoluzione chiave nell’AI enterprise: architettura unificata, routing intelligente, integrazione nei workflow Microsoft e nuove garanzie di sicurezza. Per i CIO, la sfida è trasformare queste innovazioni in valore misurabile (KPI), gestendo rischi di privacy, compliance e compatibilità

Continua a leggere questo articolo
Argomenti
Canali
Speciale Digital Awards e CIOsumm.it