La trasformazione dei dati in leva strategica non è più soltanto una questione di tecnologia, ma di visione e cultura organizzativa. È quanto emerge dal percorso di evoluzione raccontato alla presentazione dei risultati di Ricerca dell’Osservatorio PoliMi Big Data Analytics & Business Intelligence da Mattia Cinquilli, Data & Analytics Director di Sky Italia, che ha ripercorso il cammino con cui l’azienda ha ridefinito la propria struttura decisionale attorno al valore dei dati e alla capacità di governarli. Le sue parole delineano un modello che altre imprese possono leggere come laboratorio di data governance avanzata, in cui le piattaforme e gli algoritmi sono solo strumenti al servizio della comprensione e della scelta.
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Dalla raccolta del dato al valore per il business
Nel descrivere l’evoluzione del gruppo, Cinquilli parte da un punto preciso: la nascita di una nuova relazione con il cliente. Sky ha attraversato la transizione da un sistema tradizionale, fondato sulla trasmissione satellitare e su un pubblico «disconnesso», a un ecosistema digitale capace di generare e raccogliere grandi quantità di informazioni. L’arrivo della connettività domestica ha segnato il passaggio da una logica di servizio unidirezionale a una visione in cui «raccogliere dati significa comprendere esperienze». Da qui ha preso forma una data transformation profonda, sostenuta dalla crescente diversificazione dei prodotti e dei canali di contatto.
Il punto centrale, spiega Cinquilli, non è soltanto tecnologico: «La possibilità di disporre di dati e di costruire una vista unica sul cliente ha aperto la strada a una cultura del valore». La scelta strategica è stata partire dal basso, con iniziative snelle e mirate, invece che investire in grandi progetti pluriennali. L’approccio delle Proof of Concept, piccoli esperimenti verticali in grado di mostrare rapidamente un ritorno misurabile, ha permesso di generare fiducia e coinvolgimento nelle funzioni aziendali. «Un CEO non può aspettare tre anni per vedere il valore dei dati», osserva. «Se si dimostra fin da subito che il dato genera risultati, allora cresce anche l’interesse delle persone a usarlo».
Questa logica di iterazione e valore immediato ha consentito di costruire nel tempo le fondamenta di una piattaforma più matura, capace di integrare i diversi sistemi informativi e diventare riferimento unico per la gestione e l’analisi dei dati. La progressiva migrazione verso architetture cloud ha contribuito a creare un’infrastruttura condivisa, in grado di fornire dataset di qualità e aggiornati in tempo reale.
La data governance come leva culturale
Il consolidamento tecnologico, tuttavia, non è stato sufficiente a rendere l’organizzazione realmente data-driven. Il nodo decisivo è stato quello culturale: far sì che il dato diventasse linguaggio comune e strumento condiviso tra funzioni diverse. «È fondamentale che commerciale e finanziario usino lo stesso dato e comprendano che quel dato informa direttamente le decisioni, senza passare da manipolazioni o interpretazioni di comodo», afferma Cinquilli.
In questa prospettiva, la data governance non è intesa come un insieme di regole di controllo, ma come il sistema che consente di costruire fiducia e coerenza. La qualità del dato non è una proprietà automatica della piattaforma, ma il risultato di un processo che coinvolge competenze, responsabilità e collaborazione. La governance, dunque, diventa strumento di dialogo tra tecnologia e business, tra compliance e valore.
Cinquilli sottolinea che la posizione di Sky, operante in un settore a metà tra media e telecomunicazioni, ha imposto un bilanciamento costante tra generazione di valore e regolamentazione. «In alcuni mercati l’attenzione è concentrata sulla minimizzazione del rischio, in altri sulla creazione di valore. Noi abbiamo dovuto unire le due dimensioni: garantire la compliance e, al tempo stesso, spingere sull’efficienza e l’innovazione».
Questa impostazione ha portato alla creazione di un Data Office che integra i due orizzonti: controllo e crescita. L’obiettivo è che i dati non restino patrimonio di specialisti, ma diventino motore di conoscenza per ogni area aziendale. «Il soggetto data non può più vivere lateralmente rispetto all’azienda», afferma Cinquilli. «Deve diventare parte centrale dell’organizzazione, un punto attorno a cui ruotano strategia e decisioni».
Dalla piattaforma al decision making
La piena maturità di un modello di governance si misura nella capacità di usare i dati non solo per descrivere il passato, ma per orientare le scelte. È qui che entra in gioco la Decision Intelligence, intesa come evoluzione del rapporto tra analisi e decisione. Cinquilli la definisce come la sintesi tra il rigore dei dati e la visione del management: «Senza dati ci sono solo opinioni, ma se hai solo i dati cosa ci fai? Occorre bilanciare le informazioni con la capacità di interpretarle e di decidere».
Questa visione sposta il centro del discorso dall’analisi alla comprensione. Non si tratta di “fare quello che dice il dato”, ma di costruire conversazioni basate su evidenze oggettive e orientate agli obiettivi strategici. La Decision Intelligence diventa così un’estensione naturale della governance: un sistema che non impone decisioni, ma le informa.
In questo quadro, Sky ha istituito una funzione integrata che riunisce Analytics, Data Science e Decision Intelligence, con l’obiettivo di rafforzare la capacità dell’azienda di prendere decisioni rapide e fondate su fatti. La funzione agisce come partner interno delle business unit, aiutando ciascuna a leggere il dato nel proprio contesto operativo e a comprenderne le implicazioni economiche. L’attenzione al valore resta la bussola: «Le attività a basso valore vanno gestite con leggerezza, altrimenti si genera l’aspettativa di poter fare tutto subito e la fiducia cala», spiega Cinquilli.
Un ecosistema di competenze e fiducia nel dato
L’organizzazione attuale del Data Office riflette un’evoluzione verso la centralità strategica del dato. Il team, composto da figure di ingegneria, data science e business analysis, lavora in modo trasversale con direzioni come Finance, Tech e Commercial. Il risultato è un uso più consapevole e diffuso dei dati nelle decisioni quotidiane. Ma la sfida resta quella di razionalizzare: la transizione verso architetture integrate ha richiesto di assorbire decine di database e strumenti locali, spesso sviluppati autonomamente nei dipartimenti, e di riportarli sotto un modello unificato di controllo e qualità.
Il principio che guida questo processo è la fiducia. Se la governance non garantisce che il dato sia affidabile, l’intero ecosistema si indebolisce. Per questo, sottolinea Cinquilli, il lavoro tecnico e quello culturale procedono insieme. «La qualità non è qualcosa che la piattaforma fa automaticamente: è il risultato del nostro intervento». Solo costruendo fondamenta solide – competenze, leadership, cultura del dato – è possibile scalare i progetti e ottenere economie di scala reali.
Verso una governance che abilita la decisione
Il percorso raccontato da Cinquilli non riguarda solo la tecnologia o la struttura organizzativa, ma il modo in cui le aziende imparano a usare i dati per prendere decisioni consapevoli. La visione si fonda su un equilibrio tra tre elementi: un’infrastruttura affidabile, un linguaggio comune e una cultura della misurazione del valore.
La data governance, in questa prospettiva, non è una funzione di controllo, ma un meccanismo abilitante. Permette di superare la frammentazione, di ridurre l’uso di dati parziali o manipolati, e di spostare la discussione dalle opinioni ai fatti. È il presupposto perché l’intelligenza artificiale, sempre più presente nei processi aziendali, possa agire su basi solide.
Cinquilli conclude che l’obiettivo non è sostituire le persone con algoritmi, ma mettere il dato «al centro della conversazione giusta». Le funzioni aziendali, prima abituate a ottimizzare localmente, imparano così a guardare trasversalmente all’intera organizzazione. Una trasformazione che non si esaurisce nella piattaforma o nelle metriche, ma nel modo in cui l’impresa pensa e agisce attraverso i dati.
















