La politica dovrebbe avere fra le priorità quella di creare cittadini consapevoli e responsabili nell’uso degli strumenti digitali come condizione per una società migliore, visto che oggi la tecnologia si intreccia indissolubilmente con le nostre vite. Temi quali la sicurezza e le fake news andrebbero affrontate alla radice, aumentando la consapevolezza dei cittadini mentre sembra poco efficace limitarsi a delegarne la soluzione ai grandi player della tecnologia e dei social. La normativa europea sulla tutela dei dati personali va dunque vista in quest’ottica: una straordinaria risorsa, non solo di business, ma anche etica, per mantenere la persona nella sua libertà e nella sua responsabilità al centro della società digitale. Ecco le riflessioni di Massimo Rosso, Direttore ICT, Rai
La tecnologia è diventata un fatto etico e sociale e occorre imparare a viverci. Ma chi guiderà questo paese deve fare la sua parte: indispensabile investire nella formazione; servono incentivi alla creazione di servizi fruibili per la costruzione di una vera e propria Smart Life; si deve costruire fiducia nella sicurezza della tecnologia e una corretta informazione che renda il cittadino consapevole delle potenzialità e dei limiti tecnologici. Bisogna infine creare le condizioni per essere connessi sempre e dovunque, con velocità adeguate. Ecco le riflessioni e i suggerimenti al “governo che verrà” di Luciano Guglielmi, CIO del Gruppo Mondadori, nonché Presidente del gruppo CIO AICA Forum e membro del Board dell’European CIO Association (EuroCIO)
Un rinnovato Ministero per l’Innovazione con portafoglio, investimenti consistenti nella digitalizzazione dei processi della Pubblica Amministrazione modificando l’approccio cost-saving ai costi dell’ICT, ulteriore empowerment all’Agenzia per l’Italia Digitale, estensione del modello Industria 4.0 e Impresa 4.0 al settore dei servizi…Sono solo alcune delle politiche che il nuovo governo dovrebbe fare proprie secondo l’opinione di Giancarlo Capitani, Presidente di NetConsulting Cube
Perseguire e accelerare l’opera di modernizzazione della pubblica amministrazione come fulcro dello sviluppo strategico digitale dell’Italia. Al nuovo governo si chiede di non rendere vano quanto di buono finora fatto. Razionalizzare e consolidare la frammentazione, costruire e governare una visione di insieme, definire poli digitali pubblici traguardando risparmi e nuovi servizi offerti. Ecco gli indirizzi di attenzione e le sottolineature di Stefano Tomasini, Direttore Centrale INAIL, Direzione Centrale per l’Organizzazione Digitale, per il governo che verrà
E se non ci fossero più i governi nazionali ma solo organismi sovranazionali?
La capacità di guardare lontano, pensando a come sarà il Paese fra vent’anni, dovrebbe spingere il prossimo Governo a recuperare il tempo perduto, per esempio sul versante delle infrastrutture, ma soprattutto a lavorare al cambiamento culturale, operando sulla formazione e sull’educazione delle nuove generazioni visto che l’Intelligenza Artificiale e il machine learning sostituiranno tante professioni attuali.
L’opinione di Alexander Stewart Executive Vice President Information & Communication Technology di Danieli
Il trasferimento della tecnologia, dei concetti del cloud nelle sue varie declinazioni, con centri consortili specializzati, potrebbe consentire a diverse realtà del nostro territorio di abilitarsi al 4.0, pur rimanendo concentrate sulle loro competenze distintive di servizio o di prodotto. L’opinione di Milo Gusmeroli, Responsabile Servizi organizzativi sistemi informativi e sicurezza e Vicedirettore generale, Banca Popolare di Sondrio
Tra paure di estinzione della razza bianca che soccomberebbe sotto l’ondata migratoria nera e islamica e promesse di veterinari gratis per gli anziani (perché hanno la compagnia del cagnolino e bisogna aiutarli a curarlo al meglio), ci avviciniamo alla data delle elezioni del 4 marzo. L'Editoriale di Stefano Uberti Foppa, Direttore di ZeroUno
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