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Automazione e virtualizzazione dell’infrastruttura IT in house e in cloud

Riduzione dei costi operativi negli ambienti tradizionali, aumento della velocità operativa nello sviluppo di nuove applicazioni: l’IT è chiamato a far fronte a queste due necessità. L’Infrastruttura Componibile è la risposta grazie alla combinazione di virtualizzazione e automazione. Se ne parlerà nel corso del Webinar, organizzato da ZeroUno in collaborazione con HPE e Intel.

Pubblicato il 20 Ott 2016

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Il webinar organizzato da ZeroUno con Hewlett Packard Enterprise, ha offerto una disamina di scenario e un’approfondita discussione sul nuovo modello di infrastruttura componibile


Di seguito alcuni approfondimenti dei relatori ad alcune domande proposte durante il webinar:Domanda: ma alla fine, per implementare un’infrastruttura componibile devo comprare un nuovo hardware con il relativo software oppure devo comprare un nuovo software con il quale gestisco l’hardware che ho già in casa?

Risposta da parte di Fabio Tognon, Country Manager – Server Division, Hewlett Packard Enterprise Italia : La Composable Infrastructure viene realizzata attraverso uno strato di Software Defined Intelligence, nello specifico HPE OneView che può gestire una infrastruttura esistente (portfolio HPE BladeSystem, 3PAR, StoreVirtual VSA, ProLiant, Hyper-Converged) oppure viene integrato nativamente sulle piattaforme HPE Synergy per ottenere il massimo del risultato e della flessibilità.

Risposta da parte di Fabrizio Amarilli, Project Manager Fondazione Politecnico di Milano: Sono possibili entrambe le soluzioni. L’azienda può utilizzare il proprio patrimonio infrastrutturale, se esistono requisiti prestazioni sufficienti, ed intervenire attraverso applicazioni software di sistema che consentano di trasformare le risorse di calcolo, storage e network in risorse virtuali, organizzare in nodi e gestite via software. Oppure può conservare l’infrastruttura esistente, introdurre nuove risorse en intervenire realizzando una infrastruttura composable su queste. La scelta migliore dipende da varie ragioni, quali l’obsolescenza delle infrastrutture esistenti, il tipo di applicazioni che saranno installate ed il “momento nella vista dell’azienda”. In relazione a questo ultimo punto, ho assistito a revisioni delle architetture in casi in cui l’azienda ha affrontato delle discontinuità, per esempio in occasione di introduzione di importanti Enterprise Application (es. ERP), oppure per motivi di criticità dell’infrastruttura esistente.

Domanda: Quali sono le differenze fondamentali tra Sdn e Nfv Network functions virtualization (NFV)

Risposta da parte di Fabio Tognon, Country Manager – Server Division, Hewlett Packard Enterprise Italia: SDN è il concetto di infrastruttura di rete programmabile, NFV è un concetto complementare e rappresenta la virtualizzazione delle funzioni di rete

Domanda: Quale è statala reazione delle P.A: a fronte di contratti per l’ottenimento dinamico delle risorse cloud necessarie? e La CONSIP cosa ha previsto?

Risposta da parte di Fabio Tognon, Country Manager – Server Division, Hewlett Packard Enterprise Italia: Come hanno reagito i clienti non so, ma avranno (per quello che mi hanno spiegato) un vantaggio economico in termini di budget nello spendere in Cloud rispetto all’On Premise. Se non ricordo male, se il cliente pubblico dichiara di spendere in Cloud ottiene un budget pieno per l’anno successivo, altrimenti ridotto se spende in risorse On-Premise

Risposta da parte di Fabrizio Amarilli, Project Manager Fondazione Politecnico di Milano: CONSIP si sta orientando al ricorso al cloud come risorsa da mettere a disposizione delle Pubbliche Amministrazioni. Dal punto di vista degli utenti, ovvero le PA, credo vi sia ancora qualche inerzia legata ai processi di acquisto e di gestione delle risorse cloud. Ma la presenza del cloud nel portafoglio servizi CONSIP potrebbe accelerare il processo di evoluzione.

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