Negli ultimi anni, la tendenza ormai data per assodata alla sostituzione dei sistemi mainframe con quelli cosiddetti di informatica distribuita, si è interrotta e invertita. Nell’era delle applicazioni Internet, delle Soa, del consolidamento e della virtualizzazione, i mainframe sono tornati a rivelarsi le piattaforme più scalabili, affidabili, sicure, economiche e meno voraci di energia. Secondo l’indagine, condotta da TheInfoPro lo scorso ottobre coinvolgendo 270 senior It executive che lavorano in aziende della lista Fortune 2000 di tutto il mondo, solo nel 50% delle aziende gli investimenti legati al mondo mainframe era superiori due anni fa rispetto a oggi, il 63% ha dichiarato di ritenere che la spesa in sistemi e applicazioni mainframe aumenterà nel prossimo futuro, mentre solo il 12% ha concordato che rimarrà stabile. A fronte di tutto ciò, la ricerca commissionata di Ca ha rivelato che, nell’80% delle aziende interpellate, le risorse esperte in sistemi mainframe hanno già raggiunto l’età della pensione o la raggiungerà nel giro di due anni.
Che fare? TheInfoPro ha chiesto agli intervistati di indicare possibili soluzioni e di valutarne la relativa praticabilità e utilità. Le ricette individuate sono tre: assunzione di nuovo personale formato sulle tecnologie mainframe, consolidamento dei vendor di mainframe e implementazione. A livello di utilità, il recruiting di nuove risorse esperte in It ha ottenuto il massimo punteggio a livello di utilità (83%), mentre in termini di praticabilità ha ottenuto un consensus del 78%. Al contrario il consolidamento dei vendor di mainframe e l’implementazione di soluzioni in grado di rendere più intuitiva la gestione di questi sistemi si sono rivelate le vie più praticabili rispetto alla potenziale utilità.
A questo punto, l’indagine ha voluto evidenziare quali siano gli aspetti della gestione dei mainframe che, venendo a diminuire le risorse esperte, tendono a diventare più critici. Al primo posto gli intervistati hanno indicato la sicurezza (55%), seguita dallo storage (47%), la gestione del carico di lavoro (46%) e la gestione dei database (26%).
Da vendor che ha tra le proprie missione anche quella di proporre soluzioni per la gestione dei mainframe, Ca ha lanciato alla fine dello scorso anno il programma Mainframe 2.0. Si tratta di un insieme di innovazioni ai prodotti già esistenti, lancio di nuove tecnologie e servizi mirato in particolare ad aiutare clienti e partner a trarre vantaggio dai sistemi Ibm z/Os, semplificandone la governance, la gestione e la sicurezza. Grazie alla semplificazione del portfolio di soluzioni per la gestione, alla creazione di un look-and-feel uniforme sul browser per questi software, alla razionalizzazione e semplificazione dell’acquisizione, installazione e integrazioni delle soluzioni, alla conformità con gli standard di installazione dei software di Ibm e l’offerta di servizi chiavi in mano, il vendor promette di rendere più agevole l’acquisizione della capacità di gestire i mainframe anche alle persone meno esperte. Un modo per permettere alle aziende di affrontare lo skill shortage esistente sul mercato del lavoro, riducendo la necessità di assunzione di personale con competenze specifiche, ma permettendo la riqualificazione di quello già esistente su una piattaforma che ritorno di attualità.
Il mainframe torna di moda ma diminuiscono gli esperti
Il mainframe rinasce a nuova vita, ma la maggior parte di chi conosce questa piattaforma sta per andare in pensione. A raccontare questo paradosso, che merita di essere affrontato per permettere alle aziende di cogliere le opportunità di aumento di efficienza e riduzione dei costi offerta dai sistemi di grandi dimensioni, è una ricerca commissionata da Ca e presentata dalla stessa a Ca World in occasione del lancio dell’iniziativa Mainframe 2.0
Pubblicato il 28 Gen 2009
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