Una selezione di articoli pubblicati da ZeroUno sui quali ragionare in una prospettiva strategica |
| | ZeroUno Summer Edition - Nuove prospettive e spunti di riflessione | | Una selezione di articoli sui quali ragionare in una prospettiva strategica
| |
|
|
| | | |
Basterebbe averne consapevolezza, ma non è semplice. Tanta è infatti la convinzione di poter controllare e padroneggiare il fenomeno digitale che attorno a noi e attraverso noi si sta sviluppando. Ma quale mondo e quali equilibri sociali, personali, avremo saputo definire, guardandoci ad esempio a 10-20 anni da oggi? Saremo, probabilmente, noi e il nostro modo di vivere, diversi, e soprattutto frutto di una “evoluzione della specie” che sarà passata attraverso il digitale e le sue storture, le sue oppressioni, false promesse, i suoi condizionamenti più o meno espliciti e le sue degenerazioni. Avremo forse raggiunto un equilibrio oggi ancora difficile da immaginare. Proviamo a concretizzare il pensiero partendo dai dati.
|
|
|
| | | |
Finora abbiamo guardato a Occidente per intravedere le evoluzioni tecnologiche e dei comportamenti sociali emergenti. È ora di cominciare a volgere lo sguardo anche a Oriente, dove la Cina, oltre a essere il più grande mercato di sbocco potenziale per i nostri prodotti e servizi, svolge e sempre più svolgerà un ruolo strategico come laboratorio del nostro futuro digitale da cui sono destinati a emergere nuovi modelli di tecnologia, di business e di consumo.
|
|
|
| | | |
Nell’attuale fase di sviluppo economico, i dati rappresentano sempre più la materia prima per la crescita, per l’occupazione, per applicazioni innovative a vantaggio di tutta la società. Affinché queste potenzialità si realizzino è però indispensabile sviluppare un nuovo modello di competizione e superare il rapporto asimmetrico fra chi genera e chi utilizza i dati per produrre valore. È dunque urgente rispondere ad alcune domande: a chi appartengono i big data? Attraverso quali meccanismi automatici (basati su algoritmi e API) si può garantire la libera circolazione dei dati rispettando la privacy? Chi indica le regole?
|
|
|
| | | |
Ho partecipato, un po’ di tempo fa, ad un incontro con Francesco Paulo Marconi, studioso di strategia e sviluppo dei media e attualmente a capo del Laboratorio Ricerca&Sviluppo del Wall Street Journal. Se è vero che l’automazione e le tecnologie digitali stanno ridefinendo la struttura base delle competenze (nonché la forma mentis) delle persone, i modelli organizzativi e le strategie competitive di business delle imprese, il settore dei media è certamente da anni al centro di questa trasformazione.
|
|
|
| | | |
Vi ricordate prima delle elezioni? Siamo partiti, alcuni mesi fa, con affermazioni legate alla paura di estinzione della razza bianca, che soccomberebbe sotto l’ondata migratoria nera e islamica (cosa che poi, puntualmente, ha pagato in termini elettorali); abbiamo proseguito sentendo promesse di veterinari gratis per gli anziani (perché hanno la compagnia del cagnolino e bisogna aiutarli a curarlo al meglio); ci siamo illusi (non più di tanto) per tagli di tasse, investimenti in sicurezza pubblica, aumento delle pensioni; abbiamo sentito di pace fiscale, deburocratizzazione della giustizia, un nuovo piano per il Sud, miliardi per le famiglie con, immancabili, pure gli asili nido gratuiti. Morire che ci sia stato qualcuno che, al di là di qualche generica e distratta affermazione e poche righe doverose in alcuni documenti, abbia messo al centro del proprio programma elettorale una decisa azione di diffusione del digitale
|
|
|
| | | |
Ci è voluto oltre un secolo perché la rivoluzione industriale cambiasse i modelli sociali ed economici; solo 70 anni perché si sviluppasse un’informatica “di automazione” delle capacità di calcolo. Ma cosa sta avvenendo oggi con l’informatica che utilizziamo tutti i giorni nella nostra vita e nel nostro lavoro? Cloud, IoT, intelligenza artificiale, fruizione pervasiva di applicazioni in ogni luogo e in ogni momento da mobile, realtà aumentata, connessione globale sempre e ovunque stanno cambiando la curva evolutiva umana, la struttura economica e i criteri competitivi dei mercati (così come accadde nella rivoluzione industriale).
|
|
|
| | | |
Per passare attraverso la profonda trasformazione digitale in corso e sopravvivere, le organizzazioni devono sottoporsi ad una radicale metamorfosi. Questo il tema al centro della recente tre giorni Finaki rivolta alla comunità dei CIO italiani. Come devono cambiare le persone e le loro competenze, quale supporto possono offrire gli ecosistemi digitali nella necessaria apertura che la metamorfosi comporta, che ruolo svolgono i dati e gli algoritmi? Questi alcuni dei temi in discussione con i contributi dei molti relatori e dei gruppi di lavoro
|
|
|
| |
|
|