Business Applications: nuova linfa per le media impresa

Se la congiuntura economica ha bloccato gli investimenti, proprio la crisi ha evidenziato come le esigenze di competizione nel mercato globale richiedano un approccio sempre più strategico verso l’It anche da parte delle Pmi. Fulcro di questo approccio sono proprio le business applications che potrebbero quindi a vivere un nuovo “momento di gloria”, così come spiega a ZeroUno Mauro Cimatti (nella foto), Sales Director Applications & Performance Management Midsize Companies di Oracle.  
  

Pubblicato il 01 Lug 2010

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Dopo un periodo di crisi generalizzata dove a soffrire maggiormente della stretta creditizia sono state le medie e piccole imprese che si sono viste costrette a bloccare, o nuovamente rimandare, gli investimenti in area Ict, sembra che il mercato italiano si stia risvegliando. E sembra, secondo Mauro Cimatti, Sales Director Applications & Performance Management Midsize Companies di Oracle, che questo “risveglio” stia interessando le business applications, ormai patrimonio e asset fondamentale per le grandi imprese ma terreno ancora spesso non pienamente sfruttato dalle Pmi.
“Se da un lato la congiuntura economica ha bloccato gli investimenti – esordisce Cimatti – dall’altro ha portato alla luce alcune importanti esigenze di competizione da parte delle medie aziende che necessitano di strumenti adeguati per poter competere con aziende del medesimo settore. Vediamo in sostanza un certo fermento in Italia grazie a realtà che hanno compreso la necessità di indirizzare certi tipi di investimenti It proprio a causa, o grazie, all’economia globale instabile”.
“Va tuttavia ricordato che anche in Italia esistono casi di straordinaria eccellenza che rappresentano icone di riferimento proprio per la capacità innovativa e per l’uso adeguato delle tecnologie”, ci tiene a sottolineare Cimatti. “Diciamo che in questo momento, le imprese che guardano all’It come asset strategico sono quelle che intendono rafforzare la loro presenza sul mercato con progetti di internazionalizzazione o migliorare il proprio livello di efficienza”.
Volendo sintetizzare in una frase, “è aumentata la consapevolezza che senza fare investimenti adeguati non è possibile competere”. E da questa coscienza può derivare l’intenzione di diversificare gli investimenti per indirizzarli non più soltanto in macchinari o aree core business ma anche nella gestione d’impresa.

Riflettori sulla gestione d’impresa
“La tipologia di media azienda italiana è molto diversa da quella che troviamo, per esempio, in Francia, Inghilterra o Germania – spiega Cimatti – dove l’approccio manageriale vince sull’impostazione imprenditoriale/padronale, tipica invece in Italia. Questo ha rallentato nel corso degli anni l’adozione delle business applications tra le imprese di dimensioni minori, ma ciò che stiamo vedendo come vendor è un cambio di rotta, molto spesso guidato dalle nuove generazioni che, entrando spesso nei vertici dell’azienda di famiglia, desiderano avviare progetti di rinnovamento”.
Certo, va detto, passare da un approccio imprenditoriale a una visione di gestione d’impresa di tipo manageriale non è cosa facile ma, sottolinea Cimatti, è proprio in questo che va ricercato il valore delle applicazioni gestionali. “Le business applications, in generale, e l’Erp, nello specifico, hanno il privilegio di poter ‘guidare’ l’azienda verso una gestione manageriale, basata su processi di business”, osserva Cimatti. “Oracle JD Edwards, per esempio, oggi si presenta completamente rinnovato da Oracle e arricchito di funzionalità che consentono al prodotto di adeguarsi in maniera molto flessibile alle esigenze dell’azienda, con la possibilità di implementazioni graduali, per singoli moduli. Un sistema Erp come quello che noi proponiamo nello specifico per le aziende medie racchiude alcuni importanti benefici come: riduzione dei tempi d’implementazione di un sistema che non è affatto ‘light’ ma che, anzi, ha tutte le caratteristiche di un Erp internazionale dove elevati livelli di integrazione e scalabilità sono importanti elementi di valore; valorizzazione dell’investimento, che può essere fatto per gradi, ma che raggiunge comunque l’obiettivo primario dei sistemi gestionali ‘tradizionali’, ossia focalizzare l’attenzione su efficacia ed efficienza dei processi; rendere flessibile il business alla crescita e all’adattamento del sistema competitivo”.
“La strategia di Oracle verso la media azienda ha sempre avuto un unico grande obiettivo: offrire soluzioni It rapide da implementare, che semplificano le complessità gestionali di specifici settori di business, dai costi abbordabili e supportate da partner competenti e certificati”, precisa il manager della multinazionale americana.
Strategia che, a livello globale, si chiama Oracle Accelerate e che fonda le radici su tre cardini fondamentali: le Oracle Applications (tutto il portafoglio Oracle, da Jd Edwards a Peoplesoft e Siebel), i cosiddetti Accelerators (metodologie, tool e servizi ad hoc per specifici processi di business) e partner con una certificazione internazionale, titolari di soluzioni e referenze significative.
Quanto agli obiettivi italiani, Cimatti sottolinea come “il mercato di riferimento sia costituito principalmente da imprese già proiettate all’estero o, comunque, da quelle interessate a un confronto con il panorama internazionale. Aziende che ‘partono da zero’ o che dopo esperienze di gestionali customizzati, realizzati localmente ad hoc, desiderano soluzioni standard che siano in grado di garantire livelli di integrazione e scalabilità oggi indispensabili per le aziende in espansione”, conclude Cimatti.
Secondo il manager Oracle, particolarmente apprezzata in questo momento, sia in Italia sia all’estero, la forte attenzione che Oracle sta ponendo alle verticalizzazioni delle soluzioni. JD Edwards, per esempio, sta riscuotendo particolare successo grazie alla verticalizzazione per il settore del vino. Diverse, infatti, le cantine e le aziende vinicole che hanno trovato risposta all’esigenza di dare nuove basi gestionali alle proprie attività produttive e distributive attraverso l’implementazione di JD Edwards: da Gruppo Cevico a Castello Banfi a Marchesi Antinori.
Riscuote interesse anche l’integrazione che Oracle ha previsto ad esempio con le soluzioni Hyperion di performance management, con il CRM On Demand che proviene da Siebel e con il Demand Planning che Oracle ha acquisito da Demantra.

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