Le “teste” ricercate per le professioni digitali

Quali nuove figure di tipo Ict, dirigenziali o professionali, sono viste emergere o quali evolvere in Italia? Lo chiediamo a Caterina Tortorella e Roberta Rachello, le due Partner che Value Search, Società di Ricerca di personale, dedica a tempo pieno al mondo Ict, sia presso vendor Ict sia presso utenti.

Pubblicato il 04 Nov 2014

Quali nuove figure di tipo Ict, dirigenziali o professionali, sono viste emergere o quali evolvere in Italia? Lo chiediamo a Caterina Tortorella e Roberta Rachello, le due Partner che Value Search, Società di Ricerca di personale, dedica a tempo pieno al mondo Ict, sia presso vendor Ict sia presso utenti.
ZeroUno: Qual è la ricerca più pressante nella domanda di “teste” generata dal business digitale aziendale?

Caterina Tortorella, partner di Value Search

Caterina Tortorella: Nelle aziende utenti, la ricerca di Chief Digital Officer (Cdo), trasversale ai mercati, Pharma, Manufacturing, Consumer Good e Retail, soprattutto Finance e Fashion. Con declinazioni diverse: nel Finance, il Cdo è il Chief Innovation Officer, il connotato è l’innovazione abilitata dalla digitalizzazione. La quale parte dalla multicanalità: sempre nel Finance, un Responsabile area multicanale presidia l’universo e-Commerce. Ma si estende ormai dall’e-Commerce ai processi. Di qui la domanda di Cdo, visti come “strateghi” in grado di coinvolgere tutti gli stakeholder aziendali, rafforzare l’offerta basata sul digitale, innovare non solo la proposizione di un servizio, ma il suo disegno e sviluppo, reingegnerizzare i processi di front-office se occorre.
ZeroUno: Altri profili It emergenti?
Roberta Rachello: Con l’It che diventa Business technology, diventa centrale la relazione con il cliente e il controllo di come questi giudica prodotti e servizi erogati: esplode la business intelligence, per catturare propensione personale e frequenza del cliente all’acquisto, ai fini di attrarlo e fidelizzarlo. Servono allora figure che nascono nell’It e si spostano nella Lob: l’Intelligence Manager, il Data scientist, il Data architect. Vediamo profili di ingegneri o informatici su cui l’azienda investe dopo alcuni anni di esperienza It e dà loro l’opportunità di occuparsi di front-office, magari previo un Master di Business Administration. Queste “teste” acquistano così lo “skill mix” ideale per una carriera “trasversale”. Tutte le carriere diventano sempre più trasversali, i talenti incentivati a occuparsi di aree collaterali a quella di partenza, completando così un profilo ibrido.

Roberta Rachello, partner di Value Search

ZeroUno: E il Cio?
Tortorella: Nel business digitale il Chief Information Officer (Cio) deve rivedere il suo ruolo, ripensarsi come “supporto tecnologico” dell’innovazione del business. Se lo fa, diventa l’agente di cambiamento che serve. In grandi aziende internazionali Cio e Cto siedono quasi sempre nel board.
ZeroUno: E per la cyber security che diventa sicurezza aziendale a tutto tondo?
Tortorella: Quanto più il business è “data intensive”, tanto più la figura del Chief Security Officer (Cso) è centrale, spinta dallo sviluppo di Internet e dei Social Network con relativi attacchi informatici, e percepita con la privacy come l’inibitore all’adozione del cloud. E poi, la sicurezza di sistemi informativi moderni non può prescindere dal governo delle architetture. Di qui una domanda di Chief Enterprise Architect (Cea). Abbiamo ricerche di Cso e Cea trasversali ai Settori, con profili sempre più evoluti.
ZeroUno: E come si propone Value Search sul mercato? Oltre a proporre la risorsa di valore ricercata, offrite anche consulenza?
Tortorella: In concreto presentiamo short list “variegate”, che indirizzano i nostri clienti sul profilo ottimale per il tipo di organizzazione che hanno in mente, con approccio “maieutico”: per le professioni digitali offriamo profili di candidati con caratteristiche differenti, con l’idea guida di aiutare l’azienda cliente a capire anzitutto quanto vuol spingersi sul digitale: vuole un responsabile e-Commerce o un Cdo per una transizione radicale? Facciamo partire l’azienda dalla consapevolezza di cosa vuole e degli investimenti organizzativi conseguenti e ne deriviamo la scelta in short list.

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