Blockchain: perché e come sfruttarla

Per una startup o per un business digital-nativo pensare di applicare la tecnologia Blockchain all’interno del proprio business model e struttura organizzativa è decisamente più semplice rispetto a un’azienda di tipo tradizionale. Ma è dai professionisti e dagli ‘innovatori’ dell’eBusiness che si può trarre ispirazione e si possono dedurre alcune importanti ‘lezioni’. Lo facciamo prendendo spunto da quanto riportato in un recente report a firma di Brendan Miller, analista di Forrester

Pubblicato il 09 Nov 2016

Un recente report di Brendan Miller, analista Forrester, ci aiuta a rispondere a due semplici domande: perché la Blockchain è così dirompente per l’eBusiness? Come e dove potrebbe operare?

1) Perché è così dirompente per l’eBusiness?

Nell’era del cliente al centro, con servizi digitali accessibili ovunque in real-time, un rimborso spese o l’invio di materiale in qualche giorno, seppur pochi, non è quasi più tollerato, e sempre meno lo sarà laddove sul mercato si rendono disponibili servizi innovativi che incontrano le aspettative degli utenti. Partendo da queste considerazioni, ciò che stanno facendo gli ‘innovatori’ che hanno visto nella Blockchain una nuova opportunità di business è:

  • riporre fiducia nel codice, non negli intermediari o nella burocrazia: la killer application della Blockchain si esplicita con il rimpiazzo delle autorità centrali o intermediarie, con la trasparenza e la matematica (crittografia) per creare un sistema di fiducia. La startup Slock ha costruito un nuovo business per l’affitto degli appartamenti che elimina qualsiasi intermediazione, anche quella di Airbnb (un digital business che a sua volta ha scardinato le regole nel mercato dell’ospitalità); la startup utilizza una funzionalità ‘smart-lock’ costruita su una Blockchain per consentire agli utenti che desiderano affittare il proprio appartamento di bloccarne o meno la disponibilità in funzione dell’affidabilità degli utenti che desiderano affittarlo, affidabilità avvalorata, condivisa e certificata mediante la Blockchain. La startup sta proseguendo la propria offerta migliorando l’esperienza peer-to-peer ed introducendo funzionalità per pagamenti sicuri.
  • semplificare lo scambio di asset per ridurre i costi: un consorzio di imprese che condivide processi aziendali comuni per la contabilità ne trae un beneficio operativo (scambio di asset) ma anche economico (minori tempo e risorse per redigere il bilancio). La Blockchain in quest’ottica potrebbe diventare dirompente per un commerciante che rilascia coupon, punti o gift card e che abilitando un mobile wallet potrebbe fornire agli utenti il suggerimento sull’ottimale combinazione tra coupon e carte di pagamento (per cogliere le offerte al miglior prezzo). La società Gyft sta lavorando in quest’ottica cercando anche di ridurre gli oneri delle transazioni (quasi sempre a carico dei consumatori) inserendo l’integrazione Pos all’interno della Blockchain.
  • velocizzare le transazioni: in un sistema di pagamenti sorretto da tecnologie Blockchain, acquirenti e venditori utilizzano lo stesso protocollo, le transazioni sono trasparenti ed è il network che vi partecipa, che controlla e certifica le transazioni. Idealmente, non c’è più bisogno di avvocati, revisori, regolatori, ragionieri… La società di pagamenti peer-to-peer Circle sfrutta un sistema ibrido (Blockchain integrata in reti di pagamento più tradizionali) che consente agli utenti, mediante una semplice app mobile, di accedere ad una rete globale di gestione dei pagamenti e di ottenere rimborsi o gestire trasferimenti di fondi in pochi semplici passaggi.

2) Come e dove potrebbe operare la Blockchain?

Partendo quindi dagli innovatori, come e in che modo si potrebbe applicare da subito la tecnologia Blockchain? Di seguito le risposte di Brendan Miller, analista di Forrester:

  • rimuovere gli intermediari per trasferimenti di asset più agili ed efficienti: le istituzioni finanziarie stanno esplorando come possono tagliare i costi e creare nuove efficienze utilizzando registri distribuiti per eliminare la necessità di una ‘clearinghouse’ (tecnicamente gli intermediari tra acquirenti e venditori di strumenti finanziari), operazione che porta con sé nuove sfide sul fronte della gestione del rischio ma che potrebbero essere in realtà risolte dall’utilizzo di un protocollo comune, condiviso e trasparente. La Commonwealth Bank of Australia è uno degli istituti finanziari che ha collaborato con Ripple Labs [società californiana che studia e progetta Blockchain che si integrano con i sistemi finanziari e bancari attuali – ndr] per costruire un sistema di Blockchain globale per i pagamenti tra le varie affiliate, con conseguente riduzione dei costi, miglior tenuta dei registri e accelerazione delle operazioni di liquidazione.
  • servire i clienti con maggior trasparenza: nell’era dove il consumatore è sempre più ‘potente’, le supply chain globali stanno lottando per tenere il passo con la domanda degli utenti (non solo per il servizio da erogare ma anche per le risposte da fornire a coloro che vogliono sapere se i prodotti che stanno acquistando sono fatti eticamente e in modo sostenibile). Secondo l’ultimo Edelman Trust Barometer (studio che misura la fiducia dei consumatori a livello globale), la trasparenza e una maggior apertura della pratiche di business stanno assumendo per gli acquirenti un ruolo decisivo rispetto al loro comportamento di scelta ed acquisto. Qui la Blockchain potrebbe davvero esprimere al meglio tutto il suo potenziale. Provenance, un supply-chain data vendor, sta lavorando ad un progetto che vede la Blockchain quale tecnologia di base per tracciare e certificare l’origine del pesce, dal singolo pescatore in Indonesia fino all’offerta in un ristorante giapponese a Tokyo, ridefinendo così il concetto di ‘marchio di fiducia’. Seppur da considerarsi come ‘caso estremo’, pensiamo alle possibili ‘verticalizzazioni’ applicabili per il tracciamento lungo le catene distributive di prodotti come i farmaci oppure i beni di lusso.
  • programmare l’IoT economy: lo scambio di valore attraverso macchine autonome sarà determinante per scalare nell’economia dell’IoT. In questo caso ad essere decisivi saranno gli smart contract che lungo la Blockchain potranno essere codificati, verificati e attuati direttamente dalle macchine senza alcun intervento dell’uomo. Gli ingegneri ed i ricercatori di Ibm stanno lavorando al fianco di Samsung per costruire una lavatrice che utilizzando il protocollo Blockchain Ethereum potrà autonomamente riordinare e pagare il detersivo o le parti di ricambio, e magari anche ‘barattare’ l’utilizzo di energia con altri apparecchi connessi.

Per maggiori informazioni: Blockchain: cos'è, come utilizzarla e come cambierà il business

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